Monza troppo lento e prevedibile, un organizzato Cittadella si prende un buon punto

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Il big-match dell’U-Power Stadium finisce con uno scialbo 0-0: gara complessivamente lenta, con le due squadre che si annullano senza farsi troppo male. Tutto rimandato, insomma, per la corsa alla promozione diretta: il Monza resta comunque secondo, Cittadella ancora al quinto posto con tre punti in meno. 

Una sfida così delicata in ottica promozione e con due squadre reduci da un periodo di alti e bassi (Monza vittorioso a Verona settimana scorsa, ma senza successi in casa nel 2021; Cittadella con una sola vittoria nelle ultime sette e un netto ko per 3-0 settimana scorsa contro la Reggiana) non poteva che regalare un avvio piuttosto timido. La verità, però, è che tutta la gara si è assestata sostanzialmente su questi ritmi, offrendo spunti interessanti solo a lampi. Sin da subito si capisce che sarà una gara da gestire con attenzione e, nei fatti, è lo spettacolo a pagarne le conseguenze: il primo tempo regala pochissime emozioni, salvo un tiro secco di Mota Carvalho ben parato da Maniero sul proprio palo, un colpo di testa di Ogunseye da calcio d’angolo non di molto a lato e un gol annullato per un fuorigioco molto dubbio a Beretta.

Per il resto, per tutti i primi 45′ il canovaccio è chiaro: il Monza prova a mantenere il pallino del gioco, mentre il Cittadella si copre con grande ordine, ma entrambe le squadre sono accomunate dai tanti errori in fase d’impostazione. Il 4-3-3 brianzolo, caratterizzato dalla sorpresa (deludente in verità, al punto di essere sostituito a inizio ripresa con D’Alessandro) Ricci dal 1′ sulla destra, fa vedere le cose migliori nelle rare occasioni che coinvolgono Balotelli, ma l’ex Brescia resta troppo isolato, fa poco movimento e fatica a prendere davvero parte al gioco. Anche uno dei classici punti di forza dei biancorossi, l’asse di sinistra con Carlos Augusto e Mota Carvalho, fatica a creare come fa di solito, pur creando i principali grattacapi alla retroguardia granata. Il risultato è un gioco complessivamente lento, molto rotto e capace di accendersi solo con rare fiammate.

Nella ripresa la gara diventa se possibile ancora più equilibrata, con il Cittadella che, oltre a continuare a difendere con ordine, comincia a spingere con molta più convinzione: Iori e Proia ci provano da fuori area, prima pallone a lato di poco, poi tiro salvato da Di Gregorio in angolo. Di certo, però, i ritmi restano molto bassi: il Monza è lento nel far girare il pallone e contro i veneti, molto ben messi in campo e bravi a coprire i pericoli principali dei brianzoli sulle fasce, non c’è modo di sfondare. Con il tempo comincia quantomeno a dare frutti il cambio sulla destra di D’Alessandro, che a sprazzi riesce a velocizzare la manovra con buoni inserimenti: è suo l’assist per l’unica occasione della ripresa a mettere paura a Maniero, un rigore in movimento che Balotelli, in evidente giornata no, calcia in maniera sporca oltre la traversa. Poca roba, gli uomini in difficoltà nel dare velocità alla manovra sono troppi: Barillà accelera poco, Scozzarella dà ordine in regia ma senza rischiare mai qualcosa in più, Frattesi convince a fiammate principalmente nella ripresa.

I tanti cambi non danno gli effetti sperati. Le difese tengono bene, soprattutto la coppia formata da Bellusci e Pirola, un mix di esperienza e talento da coltivare che riesce a tenere bene a bada soprattutto il battagliere Ogunseye e si riafferma come la soluzione migliore per il reparto arretrato brianzolo: forse è questa la principale conferma che Brocchi porta a casa da questo match con tanto amaro in bocca e che rinvia ancora una volta l’avvicinamento all’Empoli in vetta, pur mantenendo i brianzoli in zona promozione diretta. Buon punto invece per il Cittadella, che resta pienamente in corsa per il discorso promozione e nel filotto di squadre della parte altissima della classifica: in questa Serie B ancora tutto può succedere.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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