Super league svizzera: le squadre hanno iniziato la preparazione

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In Svizzera, le squadre della Raiffeisen Super League hanno ripreso gli allenamenti, in vista della ripartenza del campionato, prevista per il penultimo fine settimana di gennaio. L’antipasto saranno alcuni recuperi delle sfide rinviata per il Coronavirus prima della sosta natalizia: aprirà, domenica prossima, il Lugano a Sion.

Quest’anno c’è il problema amichevoli, che sono sempre state fondamentali per la preparazione. Le normative infatti impediscono alle squadre professionistiche di incontrare quelle delle serie inferiori, e questo è un problema non indifferente per diversi club.

Nel frattempo, la campagna di rafforzamento procede a bassa intensità, viste le problematiche economiche dovute alla pandemia. Il Lugano, in particolare, si è assicurato le prestazioni dell’attaccante del Kriens Abubakar, 23 anni, passaporto portoghese, 15 reti in 36 partite l’anno scorso, e 7 in 11 segnate in questa prima parte della stagione. In Ticino si augurano che possa risolvere l’annoso problema della prima punta, visto che il danese Odgaard è rientrato al Sassuolo.

Riguardo alle altre, il problema delle risorse appare centrale. Il direttore sportivo dello YB Christoph Spycher, sentito dal Blick rispetto alle prospettive di marcato, è stato lapidario: “Nsame? Difficilmente si può presumere che qualcuno sia disposto a darci ciò che chiediamo. Ad esempio, se tratti con gli italiani, parlano subito di prestiti”. A Berna, per ora, si godono il francese Siebatcheu che, al posto del capocannoniere della scorsa stagione, si è ben disimpegnato e che, quindi, potrebbe consentire una partenza del titolare. Ma, ovviamente, a determinate condizioni.

Del Basilea e dello Zurigo abbiamo parlato diffusamente nelle scorse settimane. C’è da aggiungere che, in riva alla Limmat, è arrivato l’esperto Džemaili il quale, nonostante la lunga assenza dai campi di gioco, potrebbe rivelarsi un importante valore aggiunto per una squadra molto ambiziosa. Staremo a vedere.

L’anno nuovo attende anche il Lucerna che, nella prima fase del torneo, ha perso per strada parecchi punti, nonostante un gioco a tratti divertente. Difficile pronosticarlo fra le prime: tuttavia, Celestini ci ha abituato anche a primavere di spessore, come accadde a Lugano due anni fa.

Domenica, probabilmente, Fabio Grosso, contro il Lugano di Jacobacci, si giocherà una parte delle possibilità di rimanere a Sion. Anche se molti hanno storto il naso, qua e altrove, facendolo passare per raccomandato, il tecnico è benvoluto in società, per come si è mosso sinora. Tuttavia, nel calcio contano i risultati. E il calendario dei vallesani è di quelli che spaventano, visto che in un mese incontrerà squadre di grande livello: a fine febbraio, vedremo dove si troverà il campione del mondo del 2006.

Sempre in ottica di lotta per la salvezza, a Vaduz sono consapevoli della brutta situazione. Tuttavia, hanno rinnovato la fiducia al tecnico Mario Frick: un’eventuale retrocessione era prevista all’inizio della stagione, e la cosa non sembra turbare troppo il sonno della dirigenza biancorossa.

Chi invece aveva ambizioni di classifica era il Servette. Geiger, però, ha buone sensazioni per la ripresa. L’arrivo di Clichy ha dato un po’ di ordine a una squadra che unisce buone qualità individuali a un’ottima disposizione in campo. In un torneo molto equilibrato, i Grénats hanno intenzione di dire la loro: e la sensazione è che lo faranno sino alla fine.

Stessa cosa vale per il San Gallo. In Svizzera orientale le cose non sono andate benissimo, anche a causa dei problemi causati al gruppo dal Coronavirus. Tuttavia, i biancoverdi (che abbiamo visto dal vivo a Lugano) sono una squadra giovane, che corre, con un gioco bello e con tante ambizioni. Personalmente, li preferiamo al Basilea: ma sarà il campo a dire l’ultima parola.

A Losanna si pensa in grande. I romandi, che abbiamo visto a Lugano prima della sosta, sono squadra ambiziosa, giovane ma guidata da un tecnico come Contini, esperto e non banale. Alle spalle hanno un gruppo finanziario solido, lo stadio nuovo, la partnership tecnica coi francesi del Nizza. Attenzione quindi ai vodesi, e ai loro giovani talenti: fossimo un dirigente di qualche squadra italiana, una domenica sul Lemano andremmo a passarla. Non sarebbe tempo perso, ve lo assicuriamo.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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