Il Livorno scenderà in campo con una maglia contro il razzismo dopo i vergognosi fatti di Alessandria

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Una maglia amaranto per lanciare un chiaro e forte messaggio, posto dove di solito si trovano gli sponsor: “No al razzismo”. Sarà questa la divisa con cui scenderà in campo stasera il Livorno, nella partita contro la Giana Erminio, valevole per la 10a giornata del campionato di Serie C. Una scelta che il club toscano ha motivato sui propri social:

“Non vogliamo scadere in luoghi comuni o fare retorica ordinaria, ma non possiamo indugiare sui recenti fatti che hanno coinvolto un nostro calciatore. La lotta al razzismo comincia con l’educazione e il nostro compito, il compito della nostra società, è, prima di ogni, cosa quello di educare i nostri ragazzi al rispetto e di vigilare perché non passino messaggi sbagliati che possono offendere, umiliare e discriminare.
Massima attenzione quindi all’uso sconsiderato delle parole. Quando è in gioco la dignità umana non si può rimanere in disparte. Tutti dobbiamo impegnarci a riconsiderare mille volte i nostri pensieri e le nostre azioni per arginare fino ad estirpare l’idea stessa di razzismo.
Per rispondere a chi ancora nel 2020 ha comportamenti razzisti e per essere solidali con i nostri ragazzi…Oggi scendiamo in campo con questa maglia: NO AL RAZZISMO!”

Un impegno importante, diretto a ribadire ancora una volta come le piaghe della discriminazione, dell’odio e del razzismo debbano essere ripudiate anche nello sport. Un mondo che, come abbiamo testimoniato nella nostra rubrica Razzie di Calcio ogni settimana (qui l’ultima puntata pubblicata prima dello stop del calcio dilettantistico), è impregnato di violenza fisica e verbale.
La scelta del Livorno è legata proprio agli episodi avvenuti soltanto qualche giorno fa allo stadio “Moccagatta”, durante la trasferta contro l’Alessandria. Una gara in cui il risultato sportivo è subito passato in secondo piano rispetto a quanto si è sentito dire da tifosi di casa e addetti ai lavori presenti allo stadio. “L’ha fatta il n**ro”, avrebbe detto qualcuno rivolgendosi a Haoudi o Murilo; si è sentito anche un “Non c’è l’alluvione qui”, in riferimento alla tragedia del 9-10 settembre 2017 quando un’alluvione colpì Livorno, provocando nove morti e devastazioni in città. Parole che sarebbero state udite addirittura dagli spettatori di Eleven Sport, che da casa provavano a seguire la partita vista l’impossibilità di recarsi allo stadio.
La risposta del Livorno è stata subito dura:“L’ A.S. Livorno Calcio stigmatizza le vergognose ed inqualificabili dichiarazioni proferite ieri durante la gara del campionato di serie C tra Alessandria e Livorno da un personaggio che la società di casa ha individuato in un giornalista, regolarmente accreditato in tribuna stampa. La nostra società, invero, ha ricevuto immediata solidarietà dall’Alessandria Calcio, ma ora aspetta la scuse del giornalista e della testata per cui lavora. Attende, inoltre, le giuste ed opportune sanzioni di diffida nei confronti del soggetto interessato, da parte delle autorità preposte. Pretendiamo rispetto per la nostra città e per i nostri sostenitori. Le regole ci sono e vanno rispettate: in curva ed in tribuna. Senza favoritismi o privilegi sia che si tratti di tifosi o di addetti ai lavori”. A.S. Livorno Calcio. Il Direttore Esecutivo Alessandro Verdolini.”

E anche l’Alessandria ha subito preso le distanze: “In relazione all’inqualificabile espressione udita dagli spettatori di Eleven Sport durante la telecronaca di Alessandria-Livorno, l’Alessandria Calcio comunica che tali parole sono state proferite da un giornalista regolarmente accreditato in tribuna stampa. La Società condanna fermamente tali parole e tale comportamento e dichiara che adotterà tutte le misure necessarie e opportune nei confronti del responsabile che ha provveduto prontamente a contattare in serata e che si è dichiarato molto dispiaciuto.La città di Alessandria ha rievocato in questi giorni gli eventi tragici legati all’alluvione che nel novembre del 1994 portò devastazione e lutti in tutta la città. Quel ricordo resta indelebile anche per l’Alessandria Calcio che in quella circostanza vide gravemente alluvionato il suo stadio e le relative strutture. In quella circostanza, la solidarietà di tutta Italia rese possibile superare quei momenti. Memore di ciò la società, in occasione dell’evento alluvionale del settembre 2017 che colpì Livorno ha immediatamente manifestato uguale solidarietà nei confronti della città e dei suoi abitanti facendosi anche promotrice di una raccolta fondi. In occasione della gara con il Livorno del settembre 2017 disputata a Vercelli, l’Alessandria è scesa in campo con una maglia dedicata che ha poi messo all’asta unitamente a un abbonamento al quotidiano “La Stampa” (nostro media partner). Il cui ricavato, € 1500 circa, è stato devoluto al Livorno per attività sul territorio in favore delle famiglie colpite dall’alluvione. Anche la tifoseria grigia espresse la propria vicinanza e solidarietà ai tanti livornesi presenti sugli spalti in quella serata, promuovendo un’altra raccolta fondi a sostegno delle famiglie colpite da quei tragici eventi”.

Parole, insomma, che dovrebbero essere cancellate completamente dal mondo, e non solo quello sportivo. È per sovrastare queste infami voci che il Livorno proverà a “urlare” attraverso la propria maglia il proprio disgusto verso il razzismo. Un messaggio che, come al solito, ci si augura arrivi lontano, unendoci tutti e isolando finalmente chi prova costantemente a macchiare questo meraviglioso sport con parole sporche di odio e vergogna.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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