La Roma, Zaniolo, la calma, il tanto lavoro, le dita incrociate

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Che il 2020 sia un anno da dimenticare, ormai è un dato di fatto. Che per Nicolò Zaniolo i segnali fossero negativi sin da subito, lo si era capito quando, a gennaio, saltò il crociato della gamba destra, in una partita in cui il ginocchio era già a mezzo servizio per una botta ricevuta la settimana prima. Lo stop forzato, l’Europeo che doveva saltare, la pandemia che blocca il calcio, gli eventi che si spostano di un anno, la nuova stagione, gli impegni con le nazionali. L’Italia. L’azzurro, Zaniolo ritrova energie, forma fisica e convinzioni e scende in campo, la Nations League: torneo messo là per far tornare l’amore dei tifosi nei confronti delle nazionali, rendere un po’ più affascinante il processo di qualificazione alle coppe e rendere competitiva la sfida tra selezioni.

Già un bell’impegno in più, solitamente; figuriamoci in questo 2020 di eventi zippati e stipati uno dopo l’altro, e alla fine, succede che l’annus horribilis palesa la propria essenza in una fresca serata settembrina: Olanda-Italia, Zaniolo fa crack, ed è facile dire che “tornerà più forte di prima” Se lo augurano tutti, tifosi giallorossi e non, seppur sia la storia del calcio che insegna due cose: la prima è che purtroppo recuperare bene non sarà facile, ricordiamoci dei vari Strootman e Florenzi per restare in casa Roma, e – abbracciando perfino più epoche storiche – di Pepito Rossi e Roberto Baggio, oltre ai più recenti Pavoletti, Perin e Milik. È dura tornare alla normalità, è durissima tornare forti come prima. Non impossibile, assolutamente: ma c’è bisogno di convinzione, e di recuperare bene, e non aver paura dopo, e fare scelte giuste durante la convalescenza, e controllarsi, e crederci. La seconda è che, la fretta, soprattutto in questi casi, è solo fumo negli occhi. A questi livelli, un mese risparmiato in fase di recupero son 5-6 mesi persi poi, per una ricaduta, per un infortunio simile da qualche altra parte. Il corpo ha bisogno di equilibrio, soprattutto a livelli altissimi di agonismo e intensità.

 

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Calma. Ne servirà tanta, a Zaniolo, per recuperare, e togliersi di dosso quella paura che potrà starci, in campo, dopo che ti sei rotto tutt’e due le gambe. Ha scelto Innsbruck, il talento giallorosso: forse per allontanare qualsiasi aura negativa, e lasciarsi alle spalle Villa Stuart, il prof. Mariani, e tutto ciò che è legato alla rottura del crociato dell’altra gamba, quello di gennaio. E mercato, adesso sì che la Roma dovrà farne, perché ok Pedro, ma serve qualcuno che crei e segni, e Depay è una suggestione che da Barcellona stanno per spegnere, e Ünder è in partenza, Kluivert non ha mai convinto, c’è Kokorin che è un profilo internazionale, non c’è un vero direttore sportivo, per la Roma, e l’inizio della Serie A si avvicina. Per fortuna, che questo 2020 sta quasi per finire.

Redazione
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