Buon compleanno, Italia ’90 – Romania fuori ai rigori, Irlanda sempre più nella storia: ai quarti senza mai vincere

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Quella dell’Irlanda si sta rivelando senza dubbio come una delle storie più interessanti, curiose, ma anche affascinanti di questo Mondiale. Alla prima partecipazione ufficiale, i ragazzi di Charlton conquistano il biglietto per i quarti di finale, proseguendo il proprio magico percorso con il sostegno estremamente vivace del proprio tifo. E, la cosa più curiosa, è che gli irlandesi arrivano alla “final eight” senza aver vinto nemmeno una partita. A “Marassi”, infatti, l’Irlanda ha la meglio sulla Romania al termine di una gara lunga, combattuta, ma inchiodata sullo 0-0 anche oltre ai supplementari. E un unico, fatale errore ai rigori ha fatto la differenza nel far cadere il peso da una parte della bilancia.

A Genova, scendono in campo due squadre riuscite a guadagnarsi la qualificazione con gli stessi punti, anche se un percorso diverso. Da una parte, c’è l’Irlanda riuscita a trovare tre pareggi in altrettante gare in un girone potenzialmente proibitivo con la presenza di Inghilterra, Olanda e un ottimo Egitto, con una serie di prestazioni tenaci, da squadra molto solida. Dall’altra, una Romania reduce da un girone con alti e bassi, ma che si presenta alla partita con un leggero vantaggio, anche grazie alla presenza tanto temuta di Hagi: c’è la macchia della prestazione rivedibile con il Camerun, ma anche la sorprendente vittoria contro l’Unione Sovietica e il pesante pareggio contro l’Argentina di Maradona nella sfida da dentro o fuori.

La gara, in effetti, sembra seguire da subito il copione prestabilito: la Romania controlla gran parte del possesso, mantiene una costante presenza nella metà campo irlandese, ma gli uomini di Charlton si difendono con ordine, affidandosi a lunghi lanci e contropiedi: da uno di questi, si crea una grande occasione per Sheedy, servito dalla sponda di testa di Quinn, ma il suo controllo e lento e il suo sinistro diventa facile preda di Lung. Nella Romania, è soprattutto Sabau che si mette in mostra, ma l’attacco è spesso troppo lento per sorprendere l’ordinata difesa a quattro avversaria.

L’organizzazione irlandese, anzi, viene anche premiata con il passare dei minuti, con i ragazzi di Jener che faticano a orientarsi. E l’Irlanda continua intanto a creare grosse insidio: poco prima dell’intervallo, Cascarino sfiora soltanto di testa il pallone servito da McGrath, mentre il tiro di Sheedy dalla distanza impegna Lung.

La ripresa racconta una gara simile ai primi 45′, con la Romania che spinge a fasi alternate, nonostante la tenace resistenza irlandese: Bonner è miracoloso con due interventi in successione a salvare il risultato prima sul tiro di prima intenzione di Raducioiu e poi il potente colpo ai limiti dell’area di Hagi. Ed è ancora l’estremo difensore irlandese a salvare il risultato poco dopo l’inizio dei supplementari ancora sul pericolosissimo Hagi. Ma una gara complessivamente avara di emozioni finisce in maniera inevitabile ai calci di rigore, a cui le due squadre dimostrando di voler affidare il proprio destino già dalla seconda parte dei tempi supplementari.

Dal dischetto, le due squadre realizzano alla perfezione i primi, rispettivi quattro tiri. Poi, arriva il momento decisivo: Timofte sbaglia l’ultimo tiro dal dischetto, con Bonner che si esalta ancora una volta riuscendolo a parare. Il destino dell’Irlanda lo deve decidere quello che diventerà un eroe a sorpresa: O’Leary, entrati al posto di Staunton nei tempi supplementari e che, tra l’altro, in passato aveva avuto diversi problemi con il ct Charlton, soprattutto quando rifiutò di interrompere le sue vacanze per una chiamata all’ultimo minuto per una gara contro l’Islanda nel 1986.

Fino a quel momento, il difensore non ha giocato nemmeno un minuto al Mondiale e, improvvisamente, si ritrova a dover calciare il rigore decisivo. Passa un’infinità di tempo, con il giocatore persino costretto a riposizionare il pallone sul dischetto, la televisione nazionale irlandese pronuncia la frase destinata a diventare celebre “The nation hold it’s breath” mentre il giocatore prende la rincorsa. Lung viene spiazzato e i tifosi irlandesi scoppiano con una festosa esultanza, che riempie di cori “Marassi”. L’Irlanda continua a fare la storia e vola ai quarti di finale: ora c’è proprio l’Italia ad attendere i ragazzi di Charlton.

IRLANDA-ROMANIA  5-4 D.C.R. (0-0 DTS)

TABELLINO:

Irlanda (4-4-2): Bonner; Morris, Moran, McCarthy, Staunton (94′ O’Leary); Houghton, McGrath, Townsend, Sheedy; Aldridge (22′ Cascarino), Quinn. All. Charlton.
Romania (3-4-1-2): Lang; Lupescu, Popescu, Andone; Rednic, Rotariu, Sabau (98′ Timofte), Klein; Gabi Balint, Raducioiu (75′ Lupu) All. Jener
Arbitro: Wright (BRA)
Marcatori: –
Note – Ammoniti: Aldridge, McGrath (I); Hagi, Lupu (R)
Ordine dei calci di rigore: Hagi (R) gol; Sheedy (I) gol; Lupu (R) gol; Houghton (I) gol; Rotariu (R) gol; Townsend (I) gol; Lupescu (R) gol; Cascarino (I) gol; Timofte (R) parato; O’Leary (I) gol.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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