Ciclismo, le grandi squadre italiane – Ferretti

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L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno della Ferretti.

Nel mondo del ciclismo, il nome “Ferretti” porta a una situazione di – come capita spesso di trovare su Wikipedia – “disambigua”. Infatti, in primis ci riferiamo al mitico Giancarlo, storico direttore sportivo di formazioni come Bianchi, Ariostea, MG e Fassa Bortolo. Ma, altrettanto in primis, (una forma italiana orribile, ce ne rendiamo conto, ma la usiamo per non far torto a nessuno), possiamo riferirci alla squadra sponsorizzata dalla Ferretti, azienda di cucine di Capannoli (Pisa).

Vestita di bianco-azzurro-blu e diretta dal grandissimo e indimenticabile Alfredo Martini, la Ferretti rimase in gruppo per quattro anni dal 1969 al 1972. Quattro anni intensi con diversi protagonisti.

Un elenco che non può cominciare da Gosta Pettersson. Lo svedese passò professionista con la Ferretti alla certo non più tenera età di 30 anni nel 1970, dopo tre medaglie olimpiche e quattro mondiali tra i dilettanti (di cui, tre d’oro nella mitica cronometro 100 chilometri a squadre). Vi rimase tre anni. Giusto il tempo di arrivare terzo al Tour de France e di vincere il Giro di Romandia nel 1970, di trionfare al Giro d’Italia 1971 strappando la Maglia Rosa a Claudio Michelotto nella tappa del Grossglockner vinta da Pierfranco Vianelli e di conquistare, sempre in quella stagione, il Giro dell’Appennino. Nel 1972, ultimo anno alla Ferretti vinse la Cosenza-Catanzaro al Giro d’Italia.

E poi Italo Zilioli. Nel suo lungo peregrinare tra le diverse squadre italiane, lo scalatore piemontese vestì la maglia della Ferretti nel 1971, conquistando il Tirreno-Adriatico e il Trofeo Laigueglia.

Altri due nomi importanti che hanno vestito la maglia della Ferretti sono stati Albert Van Vlierberghe e Mauro Simonetti. Il belga, passistone, pistard e velocista, ha vinto due tappe al Giro e al Tour de France, mentre il livornese, oltre a una tappa al Giro d’Italia nel 1971, si aggiudicò anche la Coppa Agostoni nel 1972.

E poi ancora Wilmo Francioni, che nel 1972 ebbe il suo anno magico con due tappe al Giro d’Italia e il Trofeo Laigueglia e Lino Farisato, vincitore di una tappa al Giro d’Italia 1971 in quel di Ponte di Legno.

Infine, Gianni Motta. Il trionfatore del Giro d’Italia 1966 corse per la Ferretti nel 1972, imponendosi nella frazione con arrivo a Fermo.

La Ferretti, alla fine del 1972, ritirò la sponsorizzazione che venne rilevata da un’altra azienda toscana, l’empolese Sammontana.

Carta d’identita e palmarès

Nome: Ferretti
Periodo di attività: 1969-1972
Colori sociali: bianco-azzurro-blu
Grandi Giri: 1; Giro d’Italia 1971 con Pettersson
Podi nei Grandi Giri: 2; oltre alla vittoria, Pettersson 2° al Tour de France 1970
Tappe nei Grandi Giri: 10; 7 al Giro d’Italia, 3 al Tour de France
Classiche Monumento: 0
Altre grandi classiche internazionali: 0
Grandi classiche italiane: 4; Coppa Agostoni, 1972 con Simonetti; Giro dell’Appennino, 1971 con Pettersson; Trofeo Laigueglia, 1971 con Zilioli, 1972 con Francioni
Grandi corse a tappe di una settimana: 2; Giro di Romandia 1970 con Pettersson; Tirreno-Adriatico 1971 con Zilioli

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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