Ciclismo, le grandi squadre italiane – Del Tongo

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L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno della Del Tongo.

C’è stato un periodo, soprattutto quello degli anni ’70-’80, in cui le squadre italiane di ciclismo sono state sponsorizzate da due grandi categorie di aziende: quelle produttrici di gelati (Gis, Sammontana, Sanson) e quelle produttrici di cucine. Cominciò la Salvarani di Adorni e Gimondi, poi la Famcucine, poi la Scic e infine, la Del Tongo. L’azienda di Tegoleto, frazione di Civitella Val di Chiana (Arezzo) – purtroppo fallita a inizio 2018 – scese in campo con una propria squadra nel 1982. E portò in giallo – questo lo storico colore della formazione aretina – un big come Beppe Saronni.

Il fuoriclasse novarese ripagò subito con gli interessi l’investimento della Del Tongo. Il biennio 1982-1983 fu semplicemente stupendo. Al primo anno, Saronni fece proprie il Giro di Lombardia, la Coppa Agostoni, la Tre Valli Varesine e la Milano-Torino tra le grandi corse di un giorno e la Tirreno-Adriatico e il Giro di Svizzera per ciò che concerne la categoria grandi corse a tappe di una settimana. Ah, già, vinse anche il Mondiale in azzurro vendicando la volata con le mani sulle manopole dei freni che gli costò la maglia iridata l’anno precedente a Praga con la celeberrima “Fucilata di Goodwood“.

Nel 1983, da Campione del Mondo conquistò la Milano-Sanremo e il suo secondo Giro d’Italia. Una Corsa Rosa passata alla storia come il “Giro del Guttalax“, dal nome del lassativo che un imprenditore titolare di un’azienda fornitrice della Inoxpran, la squadra di Roberto Visentini rivale diretto di Saronni, avrebbe voluto far versare nella minestra del novarese dai camerieri dell’albergo in cui avrebbe trascorso la notte della vigilia dell’ultima decisiva tappa, la cronometro da Gorizia a Udine. Un tentativo che, fortunatamente, non andò a buon fine.

Furono due anni irripetibili. Salvo rari sprazzi (il 2° posto al Giro d’Italia 1986 e il bis alla Tre Valli Varesine nel 1988), Saronni non si espresse più a quei livelli. La Del Tongo inizialmente subì, in termini di risultati, il declino del suo campione. Ma, nella seconda metà degli anni ’80, reagì. Lo spartiacque fu il successo a sorpresa al Lombardia 1986 di G.B Baronchelli. Il mantovano conquistò la sua seconda Classica delle Foglie Morte (dopo il trionfo del 1979), con uno scatto da finisseur a 1500 m dal traguardo piazzato in quell’occasione in Piazza Duomo, a Milano.

Nel 1988 e nel 1989 approdarono alla Del Tongo tre toscani che scrissero le ultime grandi pagine della squadra in giallo. In ordine alfabetico: Franco Ballerini, Franco Chioccioli e Mario Cipollini. Il primo mosse con la Del Tongo i primi passi che lo avrebbero portato poi a essere Monsieur Roubaix, scrivendo il suo nome nell’albo d’oro della Parigi-Bruxelles, del Giro di Campania e del Giro di Piemonte. Il secondo, dopo aver perso la Maglia Rosa nella tappa da tregenda del Passo Gavia nel Giro 1988, consumò la sua vendetta sportiva nel 1991. Chioccioli dominò quel Giro d’Italia vincendo in Maglia Rosa sull’Aprica, sul Pordoi e la cronometro di Casteggio alla penultima tappa. Considerata una clamorosa somiglianza, in quella stagione Chioccioli divenne per tutti Coppino.

Infine, Mario Cipollini. “Re Leone” passò professionista con la Del Tongo nel 1989 e in giallo conquistò le prime 6 delle sue 42 tappe (record assoluto) vinte al Giro d’Italia.

Da non dimenticare anche il biennio di Maurizio Fondriest, 1989 (con indosso la maglia iridata conquistata l’anno precedente a Renaix) e 1990. Due stagioni con sette successi, il più importante la Coppa Agostoni del 1990.

Dopo il 1991 di Chioccioli al Giro d’Italia, la Del Tongo abbandonò il ciclismo, cedendo il testimone al Maglificio MG. Ma il treno giallo di Saronni è e resterà una pietra miliare di questo meraviglioso sport.

Carta d’identita e palmarès

Nome: Del Tongo
Periodo di attività: 1982-1991
Colori sociali: giallo
Grandi Giri: 2; Giro d’Italia 1983 con Saronni, 1991 con Chioccioli;
Podi nei Grandi Giri: 3 (oltre alle due vittorie, Saronni 2° al Giro d’Italia 1986)
Tappe nei Grandi Giri: 33; 29 al Giro d’Italia, 4 alla Vuelta a España
Classiche Monumento: 3; Giro di Lombardia 1982 con Saronni, 1986 con Baronchelli; Milano-Sanremo 1983 con Saronni
Altre grandi classiche internazionali: 0
Grandi classiche italiane: 5; Coppa Agostoni, 1982 con Saronni, 1990 con Fondriest; Milano-Torino, 1982 con Saronni; Tre Valli Varesine, 1982 e 1988 con Saronni
Grandi corse a tappe di una settimana: 2; Giro di Svizzera 1982 con Saronni, Tirreno-Adriatico 1982 con Saronni

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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