Sì, l’Atalanta sa anche soffrire

-

Era il principale appunto che i cosiddetti addetti ai lavori muovevano all’Atalanta di Giampiero Gasperini, che tanto ha strabiliato nelle precedenti tre stagioni e che lo sta continuando a fare in questo primo terzo di Serie A 2019/2020. Squadra stupenda – sottolineavano gli esperti – ma che è costretta sempre a tenere pigiato il pedale dell’acceleratore poiché quando calano i ritmi diventa vulnerabile.

Un appunto che affondava la sua presunta veridicità – soffermandoci solo sulle partite dell’attuale campionato – nelle rimonte subite contro il Torino e soprattutto contro la Lazio (sebbene quest’ultima propiziata da decisioni arbitrali a dir poco dubbie). In entrambe le occasioni, infatti, la Dea aveva dovuto soccombere al ritorno degli avversari proprio quando aveva allentato la sua furibonda pressione. Invece, la terza sosta del massimo torneo ci offre un altro punto di vista.

Se tre indizi costituiscono una prova, tre delle ultime quattro sfide ufficiali della Gasperini band hanno dimostrato che l’Atalanta sa anche soffrire senza per forza dover concedere reti agli avversari. Prima tappa della teoria: Napoli, Stadio San Paolo, mercoledì 30 ottobre 2019. I partenopei giocano forse la loro miglior partita prima del noto bailamme che sta sconvolgendo l’armonia del gruppo allenato da Ancelotti. L’Atalanta ha però il merito di rimanere incollata alla ruota del Napoli e di colpire al momento opportuno, prima con Freuler e poi con Ilicic (al netto delle polemiche arbitrali che hanno preceduto questa marcatura).

Seconda tappa della teoria: Milano, Stadio Giuseppe Meazza, mercoledì 6 novembre 2019. L’Atalanta “ospita” il Manchester City, nella 4/a giornata del Girone E della prima fase di Champions League. All’andata, gli inglesi avevano maramaldeggiato, imponendo ai bergamaschi un severo 5-1 con tripletta di Sterling. Proprio l’autore della rete del vantaggio degli inglesi a San Siro. Sembrava il preludio a un’altra goleada. Invece, nel primo tempo soffrendo con le unghie e con i denti e con un pizzico di fortuna (ossia il rigore sbagliato da Gabriel Jesus), come accaduto a Napoli la Dea è rimasta in partita. Dando il là a un secondo tempo da favola, dove oltre a impattare con Pasalic, per un nulla non è riuscita a conquistare una storica vittoria contro una delle compagini più forti del mondo.

Terza tappa della teoria: Genova, Stadio Luigi Ferraris, domenica 10 novembre 2019. L’Atalanta scende in campo, per affrontare la Sampdoria, a tre e giorni e mezzo dalla sfida testé citata con il City senza i suoi due uomini più tecnici, Zapata e Ilicic e con i sostituti Muriel e Malinovskyi che non hanno esibito le loro migliori prestazioni. E quando l’ucraino è stato espulso, per la prima volta si è vista una Dea che ha abbassato i ritmi senza però rischiare più di tanto e prendendosi così un punto che fa morale e classifica e che fa approdare alla sosta di campionato con una situazione di graduatoria positiva, quinta a 22 punti in coabitazione con la Roma a -2 dal duo Lazio e Cagliari.

Insomma, se l’Atalanta riuscirà a dimostrare continuità nella capacità di gestione di partita, potrà dire di aver salito un altro gradino verso la tanto auspicata mentalità da squadra medio-alta.

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

I dieci incubi del tifoso del Milan

La propria squadra del cuore, si sa, oltre alle gioie provocate per un gol o una vittoria, riesce a regalare ai propri tifosi anche...
error: Content is protected !!