Lugano, Jacobacci: “Sui primi due gol abbiamo sbagliato qualche movimento difensivo”

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Dal nostro inviato a Lugano (CH).

Incontriamo, come di consueto, Maurizio Jacobacci, tecnico del Lugano, nella zona mista dello stadio di Cornaredo, al termine della sfida contro il Basilea. Ecco le sue principali dichiarazioni“Le cose non sono andate come speravamo. Ho giocato con tre uomini di punta pensando di creare loro problemi: in realtà il Basilea, a centrocampo, ha preso subito in mano l’incontro, e ci hanno fatto due gol. Ho provato poi a inserire un centrocampista al posto di Dalmonte, ma siamo mancati in fase offensiva. Il terzo gol è venuto alla fine, e credo sia una punizione troppo severa.”

“Ora abbiamo due settimane di pausa: le utilizzeremo per lavorare un po’ su tutti i reparti. Abbiamo avuto problemi nella fase difensiva, perché certi movimenti sono evidentemente da perfezionare. Davanti continuiamo ad avere problemi nella fase di finalizzazione e questo, a lungo andare, non ci permette di ottenere risultati. La pausa, a questo punto, arriva al momento giusto per poter crescere tatticamente. Non conosco ancora bene la squadra, e questo periodo sarà molto utile in tal senso.”

“Non so se questa squadra sia stata sopravvalutata: di sicuro ci sono attualmente squadre messe peggio di noi. Sono dell’idea che potremo crescere e fare meglio di adesso. Nel finale abbiamo creato qualche occasione, ho fatto dei cambi sperando che potessero magari riaprire l’incontro.” 

Anche Aratore, a fine partita, si è fermato a parlare con noi: “Abbiamo avuto una buona partenza, con una mio tiro uscito di poco, e poi i loro gol ci hanno messo in difficoltà: in quei 20′ da lì a fine primo tempo non abbiamo fatto bene. Anche Gerndt ha avuto un buon pallone, magari in un altro momento avrebbe fatto gol mentre invece, in  questo periodo, non entra. Nella ripresa siamo cresciuti, avremmo meritato il 2-1: così non è stato, anzi abbiamo subito una terza rete che non meritavamo di subire.” 

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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