Benvenuto Jacobacci: le prime parole del nuovo tecnico del Lugano

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Primo vero giorno luganese per il nuovo tecnico bianconero Maurizio Jacobacci. L’allenatore (che inizialmente doveva essere a disposizione del club sottocenerino solo dal 1 novembre) è invece stato lasciato libero dal Bellinzona con un paio di giorni d’anticipo. Con una certa sorpresa da parte di tutti si è quindi presentato al suo primo allenamento luganese, come mostra il tweet qua sotto.

Nel primo pomeriggio, invece, l’allenatore è stato presentato ufficialmente alla stampa, nella suggestiva cornice del Casinò di Lugano. Il primo a parlare è stato il presidente Renzetti (FC Lugano)“Si è trattato di una decisione sofferta: i rapporti umani erano ottimi. I cambi di allenatore fanno parte del calcio e, in una situazione come la nostra, era l’unica cosa che si potesse fare. È nell’interesse di tutti, del resto, che questa squadra rimanga nella massima serie. La decisione di separarmi da Celestini l’ho avuta domenica, quando l’ho visto dopo la partita con il San Gallo. Era distrutto, e lì ho capito che non aveva più nulla da dare. L’opzione Jacobacci mi è stata suggerita dal suo procuratore: non ci avevo pensato prima, e ho creduto fosse una buona idea per l’esperienza del tecnico, per quello che ha fatto a Sion.”

“Ho parlato con la squadra martedì pomeriggio. Li ho responsabilizzati: in fondo a pagare le conseguenze della situazione sono la società e in questo caso il tecnico, mentre loro continuano a prendere lo stipendio. Sono stato molto duro con loro. Non tollero le telefonate dei procuratori che si lamentano che il tale non gioca o è poco considerato. Sono un uomo di calcio e so come vanno le cose: però pretendo una maggiore responsabilizzazione da parte di tutti.”

La parole invece del tecnico, apparso felice dell’opportunità ricevuta: “Sono felice di essere ritornato nel calcio che conta. Ho voglia di cominciare: ci vorrà un po’ di tempo per avere un’idea dei giocatori che ho a disposizione. Ho detto loro che non devono avere la fretta di farmi vedere tutto subito: ci conosceremo in allenamento. Sono uno che vuole sempre vincere vincente, so che per farlo ci vogliono umiltà e concretezza. Penso che l’attuale classifica non rispecchi i valori del Lugano: già domenica a Lucerna ci attende una battaglia. Dovremo fare noi il gioco, cercare di avere in mano il pallino, loro sono una squadra fisica e cercherà di sfruttare questa circostanza.”

“Non curerò solo la fase offensiva: uguale attenzione verrà data anche alla difesa. Sono un uomo di 56 anni, sono già nonno ma credo di avere ancora delle cose da imparare: credo quindi nel dialogo e nel confronto. Le idee degli altri, nel calcio, sono uno stimolo. Ho ovviamente una mia idea di calcio, ma prima lasciatemi lavorare e analizzare a fondo i giocatori a disposizione. Il modulo di gioco può essere importante ma alla fine non è quello che ti fa vincere le partite: contano l’attitudine, la capacità di gestire i diversi momenti di una partita, il sapere quando si deve buttar via la palla o giocarla.”

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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