Gran Premio d’Italia, 14/a tappa del Mondiale di Formula 1 2019. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Monza con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a “7 marce”.
Viaggia in 7/a marcia, Charles Leclerc – Lo chiamano il Predestinato. E probabilmente lo è. Ieri però ha aggiunto un aggettivo nel suo bagaglio di appellativo: glaciale. Sia in partenza che nella seconda parte di gara con Hamilton prima e Bottas poi alle spalle a meno di un secondo, il monegasco non ha avvertito la minima pressione e non ha sbagliato quasi nulla. Conquistando meritatamente la seconda vittoria consecutiva in Ferrari dopo Spa e inebriandosi nell’abbraccio rosso della folla di Monza.
Viaggia in 6/a marcia, il muretto Ferrari – Li abbiamo tante volte criticati, ma ieri Binotto e soci si sono riscattati alla grandissima. La scelta di far montare a Leclerc le gomme dure e non le medie alla sosta alla fine è stata decisiva per la vittoria della Rossa.
Viaggia in 5/a marcia, la Renault – Dopo alcune battute a vuoto, le giallonere francesi tornano protagoniste del gruppo centrale sia in qualifica che in gara, con un quarto e un quinto posto conquistati da Ricciardo e Hulkenberg che fanno ben sperare in vista dell’ultima parte del Mondiale.
Viaggiano in 4/a marcia, Sergio Perez e Antonio Giovinazzi – Il messicano della Racing Point si conferma grande regolarista, portando a casa un ottimo settimo posto e 6 punti che fanno grande classifica. L’italiano dell’Alfa Romeo-Sauber onora come meglio non si potrebbe il Gran Premio di casa sfiorando per soli 2 millesimi la Q3 in qualifica e assaporando pure l’aria del sesto posto, prima di cedere al ritorno delle Red Bull. La nona posizione e i 2 punti incamerati rappresentano in ogni caso un grandissimo risultato.
Viaggia in 3/a marcia, Danii Kvyat – Quando stai disputando un’ottima corsa, hai praticamente ipotecato la zona punti ma il motore Honda della tua Toro Rosso decide di abbandonarti, logico che un po’ ti girano.
Viaggia in 2/a marcia, Sebastian Vettel – Conservazione dell’energia in casa Ferrari. A un Leclerc sugli scudi corrisponde un Vettel nelle polveri. Il quattro volte campione del mondo deve lavorare moltissimo sull’aspetto mentale, altrimenti il rischio di rivedere testacoda e rientri in pista tamponando gli avversari è veramente alto.
Viaggia in 1/a marcia, l’ultimo minuto delle qualifiche – Non giriamoci troppo attorno, quello che si è “ammirato” sabato sul finire delle Q3 è stata un’orrida pantomima. Una pantomima che ha offeso un tempio sacro come Monza. Speriamo che bestemmie sportive di questo genere non accadano più.