L’Europa arriva a Tula

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Questa sera (ore 19) l’Arsenal ospita gli azeri del Neftchi Baku per l’andata del secondo turno preliminare di Europa League. Il club di Tula è al debutto assoluto in una competizione internazionale ufficiale.

UN CAMMINO RICCO DI INSIDIE- Dodici mesi dopo l’Ufa un’altra realtà emergente del calcio russo cerca effettuare un ulteriore salto di qualità, muovendo i primi passi fuori dai confini nazionali. Rispetto alla compagine baschira questo Arsenal sembra più pronto nonostante qualche addio importante, ma dovrà affrontare un cammino ben più probante. L’avversario d’esordio, il Neftchi Baku, è certamente più forte degli sloveni del Domzale, e il Bnei Yehuda, eventuale rivale in caso di passaggio del turno, mette più paura del simpatico Progres Niederkorn. E nei play off sarà ancora più dura, visto che l’Arsenal perderà lo status di testa di serie. Al momento, però, la testa deve essere rivolta unicamente al Neftchi che, come detto, ha una certa esperienza in questo tipo di gare e dispone di qualche buona individualità: nel turno precedente, poi, ha asfaltato i moldavi dello Speranta Nisporeni con un complessivo 9-0, lanciando un chiaro segnale ai russi.

POCHI ANNI PER UN SOGNO– L’ascesa dell’Arsenal, seppur graduale, è stata relativamente rapida. Basti pensare che poco più di un lustro fa la società bazzicava in terza serie e non era mai andata oltre la seconda. Investimenti ragionati, preceduti anche da qualche tentativo completamente fallito (vedi il progetto “autoctono”, concluso con una retrocessione senz’appello), hanno permesso di radicarsi nel panorama nazionale, non necessitando l’apporto di alcun magnate. Tula, piazza che vive di calcio, ha fatto il resto, conferendo il basilare appoggio del territorio. Ed è anche per questo che l’Europa League in città è attesa con fervore dal momento della qualificazione. Conosciuta soprattutto per i Samovari (teiere decorate, per essere riduttivi) la città situata a 200 km a sud di Mosca vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista nello sport, a partire dal calcio.

SENSAZIONI POSITIVE- Gli uomini di Cherevchenko arrivano allo storico evento in buona condizione. I dati statistici delle ultime uscite sottolineano alcune carenze difensive, ma sono numeri da interpretare in base al valore di alcune di queste gare. La retroguardia, a conti fatti, resta il punto di forza di una squadra che in casa ha ottenuto buona parte delle sue fortune: nella scorsa stagione ha perso soltanto due volte, contro Rostov (in maniera rocambolesca) e Krasnodar; tante, invece, le vittorie prestigiose, come il 4-2 rifilato allo Zenit o le lezioni rifilate a Lokomotiv e Spartak. Il passato, però, non conta più e non c’è molto tempo per sedersi sugli allori, altrimenti l’obiettivo dichiarato, la fase a gironi, rischia di sfumare già in partenza. L’unico precedente del Neftchi contro una squadra russa risale all’autunno 2012, quando uscì sconfitto due volte col Rubin Kazan (curiosamente sempre 1-0). L’augurio è che la storia possa ripetersi: molto dipenderà dal punteggio della gara odierna, imprescindibile per rendere più agevole l’ostica trasferta di Baku.

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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