Svenska Cupen: domenica prossima le semifinali

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Tirate e avvincenti, le partite dei quarti di finale della Svenska Cupen, giocati nel fine settimana appena passato. Risultati come da pronostico, con le squadre della serie cadetta che sono capitolate di fronte alle compagini dell’Allsvenskan. Netta l’affermazione dell’Häcken nel derby di Göteborg, contro il GAIS. Prima della partita, Andreas Alm aveva predicato prudenza: “Non sono qua per caso, visto che è il secondo anno consecutivo che arrivano alla fase a eliminazione diretta. Noi abbiamo giocato una buona partita contro il Brommapojkarna e, nei giorni successivi, abbiamo alleggerito il carico di lavoro, per essere pronti. Non ci fidiamo degli avversari, anche se giocano in seconda serie, e li affrontiamo con rispetto e umiltà (fonte: sito ufficiale Häcken).”

I gialloneri hanno superato agevolmente i rivali, superandoli con un netto 4-1, dopo aver concluso in vantaggio 1-0 la prima frazione. Unica nota stonata del pomeriggio, l’espulsione, per doppia ammonizione, del brasiliano Paulinho, capocannoniere della scorsa edizione dell’Allsvenskan, a marcatore della seconda rete dell’incontro. A causa del provvedimento disciplinare, l’attaccante dovrà così saltare l’attesa semifinale di domenica prossima.

L’AIK, impegnato nello Småland, alla Myresjöhus Arena di Växjö, aveva, sulla carta, una partita abbordabile contro l’Östers, rivelazione, finora, di questa edizione della Svenska Cupen. Il pronostico, favorevole per gli ospiti, sembrava avverarsi, vista la rete del vantaggio per gli Gnaget, messa a segno da Sebastian Larsson dopo soli 7′. Al termine dell’incontro, la dirigenza della squadra di Växjö ha presentato ricorso (respinto ieri), perché il portiere sarebbe stato disturbato da un fumogeno acceso dai tifosi ospiti. I padroni di casa, davanti a poco meno di 3.000 spettatori, non si sono arresi e, poco prima dello scadere della prima frazione, hanno trovato il pareggio con Dragan Kapčević. Nella ripresa, al 60′, lo stesso bosniaco ha trasformato un calcio di rigore, portando i suoi in vantaggio. C’è voluto un altro tiro dagli undici metri, concesso per agli ospiti all’84’, e trasformato da Daniel Sundgren, per evitare ai gialloneri una clamorosa eliminazione.

Nei supplemtari, i campioni svedesi in carica hanno fatto valere il loro maggiore tasso tecnico. E così Obasi, con una doppietta, realizzata tra il 98′ e il 110′, ha consentito ai suoi di guadagnarsi l’accesso alla semifinale, che si giocherà domenica alla Friends Arena.

Non sono invece bastati i supplementari, alla Tele2Arena di Stoccolma, per decidere quale delle due, tra Djurgården e Hammarby, dovesse raggiungere la semifinale. La partita, davanti a oltre 20.000 spettatori, si era infatti chiusa a reti inviolate. Decisivi, per i Bajen, gli errori dal dischetto di Andersson e Djurdjić. I detentori della Coppa affronteranno quindi l’Häcken, vincitrice dell’edizione 2016, in una partita senza pronostico.

Infine, nell’ultimo quarto di finale, il neopromosso Eskilstuna ha avuto ragione, in casa, davanti a poco meno di 500 persone, del neoretrocesso Halmstad. Anche qua, la sfida è stata combattuta e vibrante. I padroni di casa hanno concluso la prima frazione in vantaggio, grazie a un gol, su punizione, al 28′, di Ferid Ali. Al 51′, però, Karim, per l’Halmstad, ha trovato il pareggio, con una rete spettacolare. Ve la raccontiamo: pressing dell’attaccante biancoblù su Bobko, che perde palla. A quel punto, Karim punta la porta, e vede il portiere avversario molto fuori dai pali: pallonetto delizioso da poco oltre il cerchio di centrocampo, e sfera che si insacca, con l’estremo difensore impotente: 1-1 e compagini, anche qua, ai supplementari. A risolvere l’incontro a favore dei padroni di casa, quando i rigori sembravano ormai inevitabili, ci ha pensato il centrocampista Gustav Jarl, con una bella conclusione dalla fascia destra, al 117′. Un gol, che spalanca, all’Eskilstuna, le porte della semifinale, dove se la vedrà con l’AIK.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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