La Fiorentina vince ma non convince

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La Fiorentina torna dalla trasferta veronese con tre punti utili per proseguire il proprio sogno europeo. Questo è l’aspetto più importante di una trasferta che sulla carta era abbordabile, ma ha finito per far sudare la compagine viola. Stefano Pioli ha dovuto fare i conti con delle assenze pesanti nella compagine viola, in primis quella dei due terzini titolari con Milenkovic costretto a dare forfait all’ultimo minuto per febbre. Una situazione che ha permesso di testare sulla sinistra un giovane promettente come Hancko, intimorito all’inizio e poi più deciso e costante con il trascorrere del tempo.

Le principale colpe dei toscani stanno nel non essere riusciti a gestire nel miglior modo la doppia situazione di vantaggio, originata nel primo tempo con i gol di Luis Muriel e Benassi. Il ritorno dei clivensi ha dato fiducia ai padroni di casa e contenere la loro voglia di pareggiare è stata ardua. A questo poi va aggiunta anche la rabbia veronese scaturita dal gol annullato (Troppo fiscale, ma giusto in termini di regolamento) e da un rigore non concesso su Pellissier che ha lasciato parecchi dubbi. Come accaduto a Torino, a togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Federico Chiesa con la sua doppietta letale con cui i viola hanno potuto respirare nel finale. Una Fiorentina che deve cambiare atteggiamento, assumere più personalità e saper leggere l’incontro nella sua totalità.

Sul fronte dei singoli Chiesa è stato senza dubbio il migliore in campo. Il ragazzo, presente sicuramente in più di una lista di mercato, sta migliorando e si è messo di più al servizio della squadra, diminuendo gli eccessi di egoismo. Una nota positiva per la Fiorentina, peccato che sul suo futuro pende l’ipotesi di una eventuale cessione, sempre più concreta con il trascorrere delle settimane. Ancora in gol Luis Muriel su cui pesa però l’errore sull’azione in contropiede, si rilancio diretto di Lafont, che il colombiano non ha saputo trasformare in rete. Una Fiorentina con dei miglioramenti sul fronte offensivo, più spigliata; di contro però un periodo in calo per il reparto difensivo, che nel girone di andata era stato abbastanza solido. Forse qualche segno di stanchezza che ci può stare visto che la linea a quattro ha potuto usufruire di poche pause in questa stagione. Infine il capitolo Lafont. Il giovane portiere francese passa da una prestazione che ha rischiato il 3 in pagella a una parata decisiva che gli vale il 7. Il suo errore sul gol annullato al ChievoVerona è stato clamoroso; un pallone regalato all’avversario, in una fase di ripresa del gioco mal gestita. La VAR lo ha graziato e per farsi perdonare ha parato quel rigore su Pellissier: un gesto capace emotivamente di dare un bel colpo sulle sorti del match.

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

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