A Lucerna si respira un’aria positiva e si pensa alla Coppa svizzera

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Incroci svizzeri, in Spagna: anche il Lucerna, infatti, si è recato nella penisola iberica per la preparazione invernale. C’è molto buon umore in ritiro: la compagine svizzero centrale ha infatti ottenuto buoni risultati nella prima parte della stagione, dopo un inizio stentato. Le belle prestazioni soprattutto dell’attacco (con il solo Juric in ombra) hanno regalato ai biancoblù un promettente quinto posto in graduatoria.

Buone sensazioni, quindi. Due le amichevoli giocate sinora: una in Svizzera contro il Winterthur (sconfitta 1-2) e una in Spagna (0-0) contro la Steaua Bucarest. Il Blick è andato a parlare con il tecnico René Weiler, che sinora non ha fatto rimpiangere Gerardo Seoane emigrato, come sappiamo, a Berna, dove sta ottenendo ottimi risultati (tanto da essere nella rosa dei tre allenatori candidati al titolo di miglior tecnico svizzero per il 2018, assieme a Magnin dello Zurigo e a Schneider del Thun). L’attuale Mister dei biancoblù ha 45 anni, ed è originario di Winterthur, dove ha chiuso la carriera da giocatore nel 2001, e dove ha iniziato ad allenare.

Il Lucerna, che viene da due successi consecutivi, ripartirà domenica 3 febbraio alla swissporarena con il Sion. “La prima cosa che salta all’occhio è che abbiamo fatto più punti nella seconda metà del girone d’andata” sono state le prime parole di Weiler, parlando con l’inviato del quotidiano zurighese. “Diversi giocatori hanno fatto passi avanti. Penso che ci sia stato un consolidamento generale come squadra, e che siamo migliorati.”

In autunno, l’umore del tigurino era però differente. Beh, non posso dire che sia stato facile. In estate abbiamo perso per infortunio due giocatori del calibro di Knežević e Lustenberger, abbiamo avuto dei ritardi nella preparazione. Poi, con calma, abbiamo trovato degli equilibri nuovi, che si sono consolidati.” I biancoblù sono stati, sinora, l’unica squadra svizzera capace di battere i campioni in carica. In casa loro, per giunta, sul campo sintetico. Campo, per dire, da dove è uscita battuta anche la Juventus, in Champions League.

Ora il Lucerna si sta preparando per la seconda parte della stagione. In casa biancoblù c’è consapevolezza che bisognerà stare attenti, e non sedersi sugli allori: il calcio elvetico è, infatti, imprevedibile. Il grande livellamento dei valori in campo fa sì che potremmo vedere gli svizzero centrali al secondo posto o a lottare per non retrocedere: e questa cosa, nell’ambiente, è chiara.

La squadra ha dimostrato, comunque, di potersela giocare con tutti. Ha una difesa ben registrata, dopo i patimenti iniziali, e un centrocampo vigoroso quando serve ma capace, anche, di giocate di buona qualità. Davanti Eleke e, soprattutto, il giovane Vargas stanno facendo la differenza. In porta, in attesa del ritorno dell’ex Lugano e Basilea Mirko Salvi, si sta disimpegnando l’esperto Zibung, grande collante dello spogliatoio ed elemento molto carismatico. A livello di mercato, è partito sinora un comprimario (Gvilia, andato a fare minuti al Górnik Zabrze, in Polonia).

Al di là di un buon piazzamento in campionato, ci sarebbe, però, un sogno (comune, tuttavia, anche ad altre otto squadre): essere a Berna il 19 maggio, a giocarsi la vittoria della Coppa svizzera. “Non mi nascondo: la Coppa è un sogno, e sarebbe bello e molto importante riportarla a Lucerna” sono le parole di Weiler, stuzzicato dall’inviato del Blick. “Andare a Berna, giocare la finale, sarebbe bello, ma conta fino a un certo punto: in Coppa, è importante solo vincere. Per come la penso io, se non alzi il trofeo, tanto vale uscire ad agosto, nel primo turno.”

L’ultima vittoria in Coppa del Lucerna risale al 1992. A Lugano, se la ricordano bene: i bianconeri, reduci dai vittoriosi playout, erano arrivati al Wankdorf forti dei favori del pronostico contro gli svizzero centrali, che erano invece retrocessi in Lega Nazionale B, condannati dal Chiasso e dal Bulle. Contro ogni previsione, l’8 di giugno, davanti a 40.000 spettatori festanti, i biancoblù sovvertirono però il pronostico.

Alla rete iniziale di Zuffi (padre dell’attuale centrocampista del Basilea) al 33′, il Lucerna rispose con il pareggio siglato da Moser, 8′ più tardi. L’incontro venne poi deciso dalla doppietta di Knup nei supplementari: 3-1 e seconda affermazione nel torneo per la squadra svizzero tedesca, che non è più riuscita a compiere l’impresa. L’appuntamento è ora il 6 di marzo, quando l’undici di Weiler, alla swissporarena, se la dovrà vedere, per i quarti di finale, con i campioni svizzeri in carica dello Young Boys” Ce la dovremo vedere contro la squadra, oggi come oggi, migliore della Svizzera. Può sembrare banale, ma abbiamo solo due possibilità: vincere, o essere eliminati. Dovremo quindi avere abbastanza fiducia in noi stessi per credere di potercela fare e, dopo, di riportare finalmente la Coppa a Lucerna.”

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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