Inter, quello di Icardi è un cucchiaio d’oro

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È passato esattamente un anno da quell’Inter-Udinese 1-3. La formazione di Luciano Spalletti, dopo una prima parte di stagione quasi perfetta, cadde per la prima volta in campionato, iniziando una crisi lunghissima durata per più di due mesi. 365 giorni dopo, a San Siro arrivano di nuovo i friulani, ma stavolta il risultato finale la crisi potrebbe averla scacciata.

I Nerazzurri tornano alla vittoria dopo la sconfitta contro la Juventus e il pareggio contro il Psv, che una sconfitta non è, ma che ha deluso ancora di più. Nell’1-0 contro l’Udinese ha deciso un calcio di rigore del solito Mauro Icardi. Il capitano argentino ha avuto la faccia tosta di presentarsi dal dischetto ad un quarto d’ora dalla fine, e in una partita tiratissima, con il dolce cucchiaio che ha beffato il connazionale Musso. Un piccolo vizio quello del centravanti Nerazzurro, che nel Marzo del 2015 si era preso gioco anche di un altro argentino come Andújar, che in quel Napoli-Inter finito 2-2 non la prese benissimo. Un gol pesantissimo per completare la rimonta al San Paolo, forse però meno importante di quello arrivato ieri sera. Sia chiaro, l’Udinese non è certamente il Napoli, ma altri tre punti persi potevano far crollare psicologicamente gli uomini di Spalletti, come già avvenuto in passato. La differenza tra l’Inter di qualche anno fa e questa, è probabilmente la voglia e la capacità di reagire. A San Siro si è infatti vista una reazione nervosa, abbinata anche ad un discreto livello di gioco espresso. Fondamentale in tal senso il ruolo del capitano, che sembra aver finalmente capito l’importanza della fascia. Icardi sta interpretando, ormai da qualche partita, in maniera inedita il ruolo di numero 9, giocando molto di più per la squadra che per se stesso. Il cucchiaio che vale tre punti d’oro, è solo la ciliegina sulla torta dopo una partita più che generosa. Generosità che non manca neanche a Lautaro Martínez, impreciso ma decisivo. Il suo ingresso in campo, arrivato in anticipo rispetto al solito, ha dato la scossa ai Nerazzurri che hanno alzato l’intensità della spinta trovando, non casualmente, la via del gol. Una nota lieta per Spalletti, come la resurrezione ormai definitiva di João Mário. Il portoghese ha qualità uniche e non presenti in rosa, e il fatto che stiano pian piano venendo fuori non può che essere un bene.

C’è però ancora tanto da lavorare, perché le scorie dell’eliminazione in Champions potrebbero farsi sentire anche a stagione in corso. Per Spalletti sarà necessario recuperare pienamente Nainggolan e trovare una vera alternativa a Perišić, anche ieri fischiato dal pubblico che non sopporta più le sue prestazioni svogliate. Bisogna trovare una soluzione, perché una mela marcia potrebbe far male all’intero spogliatoio. In tal senso, il mercato e Marotta potrebbero dare una mano all’allenatore Nerazzurro.

Ivan Fusto
Ivan Fusto
Giornalista e telecronista, classe '96. Vincitore del Workshop 2017 di Sportitalia, malato di calcio italiano e non. Innamorato dello sport in generale, seguo anche il volley ed il tennis.

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