Lugano, altri punti gettati via: un copione già visto

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Le partite del Lugano, ormai, sono come le repliche di uno spettacolo teatrale. Magari cambia qualche piccolo particolare, nelle varie rappresentazioni; tuttavia, si ha la certezza di sapere come va a finire. Purtroppo per i tifosi bianconeri, la trama è sempre quella: la squadra crea, avvicinandosi al risultato pieno, ma commette sempre qualche errore di troppo, gettando punti preziosi alle ortiche.

Il Sion è una squadra di Yakin, e ha giocato a immagine e somiglianza del proprio tecnico: spazi chiusi, qualche ripartenza, sfruttamento di situazioni da gioco fermo o seconde palle. Tutto come previsto: del resto, quasi sempre si conoscono, quando si va a teatro, bravura e caratteristiche degli attori protagonisti. I sottocenerini hanno opposto il loro solito gioco fatto di palleggio e accelerazioni delle tre punte, sfruttando anch’essi le palle ferme (in occasione del primo gol, per esempio).

A fine partita il tecnico, ancora una volta, ha preso atto della buona prestazione e dei punti persi per strada (FC Lugano)“Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi: hanno creato situazioni interessanti, attraverso azioni manovrate. La partita è stata condizionata anche dagli infortuni, ma l’unica cosa che non salvo, oggi, è il risultato. Per il resto, ho visto una squadra in crescita.”

La classifica, grazie anche ai risultati delle altre (sconfitte sia del GCZ che dello Xamax) non è da buttare via. Però, è oggettivo che ieri, a fine partita, i volti dei giocatori non erano dei migliori. Il torneo è ancora lungo, e i sottocenerini sono abituati a queste temperature. Tuttavia, queste situazioni, alla lunga, pesano sul morale del gruppo.

Cos’è mancato ieri pomeriggio? Sicuramente, un po’ di freddezza sotto porta, e anche da parte di elementi esperti (Gerndt,per esempio, che ha fallito una facile occasione al 52′). Bottani (che mancherà a Zurigo per squalifica) ha fatto bene in fase d’impostazione, ma non ha trovato anch’esso il gol, quando ha avuto sui piedi (56′ e 61′) l’occasione per chiudere la partita. Errori che, purtroppo, si sono rivelati decisivi. C’è stato poi, sul 2-1, l’annullamento di una rete a Čovilo per un fallo (su azione di calcio d’angolo) che, francamente, nessuno ha visto, anche nella ripetizione in televisione.

A questo proposito, Celestini, coi giornalisti, si è lasciato andare a una considerazione sugli arbitri che, a suo dire, ammonirebbero più facilmente i giocatori delle squadre latine rispetto a quelle svizzero tedesche. Nel caso specifico, però, quelli del Sion sono romandi: e, tutto sommato, anche Yakin potrebbe avere qualcosa da dire sul fallo (e successiva ammonizione) di Zock su Sulmoni, dal quale è nata l’azione del pareggio dei padroni di casa.

Dietro, i bianconeri non hanno fatto male. Certo, sul primo gol Daprelà ha perso André Luis Neitzke (il cui colpo di testa ha piegato le mani di Da Costa) e, sulla seconda rete, Baumann non si è mosso. C’è però da dire che il tiro di Adryan era molto teso e angolato: ma è un numero che fa parte del repertorio del centrocampista offensivo dei vallesani. Del resto, la ricetta Yakin prevede proprio che siano questi giocatori a risolvere le partite: ultimamente lo aveva fatto Kasami. Ieri, con l’ex Bellinzona un po’ in ombra, ci ha pensato il talentuoso brasiliano. Si sa: non è la qualità dei singoli che manca alla compagine biancorossa.

La situazione resta difficile, anche se è facilitata dai risultati negativi delle principali rivali nella lotta per non retrocedere. Il calendario, tra l’altro, prevede, per domenica prossima, il testa-coda tra Xamax e Young Boys e la difficile trasferta del GCZ a Thun, contro una squadra in grandissima forma che potrà godere, tra l’altro, del vantaggio di poter giocare sul campo sintetico. Il distacco di quattro punti dai romandi garantirà ai ticinesi, in ogni caso, di non terminare il girone d’andata all’ultimo posto.

Per il resto, si vedrà. Ieri, in tribuna a Cornaredo, girava voce di un clamoroso ritorno, in prestito, del bomber Sadiku, alle prese con i postumi di un infortunio, e bisognosi di fare minuti. Alla precisa domanda fatta a Celestini da Nicolò Casolini della RSI, l’allenatore bianconero ha ovviamente glissato, rispondendo che è pienamente soddisfatto della rosa a sua disposizione. Però, si tratta una suggestione non da poco per i tifosi bianconeri, che non dimenticano la fantastica cavalcata della primavera 2017.

Il futuro prossimo si chiama però Zurigo: squadra tosta, fisica, con tanti elementi di buon livello in tutti i reparti. I sottocenerini, tra l’altro, andranno oltre Gottardo, domenica prossima, senza 2/3 del reparto offensivo (Junior e Bottani squalificati, come già scritto più sopra). Insomma, partita difficile. Tuttavia, questo Lugano ha già dimostrato di poter fare bene anche con squadre forti (vedi trasferte di Basilea e Berna): quindi, serve fiducia. Pensare che, prima o poi, le buone prestazioni daranno anche frutti adeguati non è un’assurdità: questo è l’idea un po’ di tutti, compreso il presidente Renzetti.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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