In memoria di Verena Erlacher

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Una volta una madre ricevette la notizia della morte di una amichetta di sua figlia e per lungo tempo cercò le parole giuste per spiegare alla sua bambina che non avrebbe rivisto più la sua amica. Quando le trovò, la chiamò a se e le disse: “Amore di mamma, da domani tu e la tua amica non vi vedrete più perchè lei in questo momento si trova in cielo perchè qualcuno ha voluto che fosse vicina a lui”. La bambina riuscì a malapena a trattenere le lacrime e chiese alla madre: “Mamma, perchè muoiono le persone giovani? Non è giusto!”. La madre la guardò, le sorrise e disse: “Se tu volessi riempire un vaso per renderlo più bello, lo riempiresti di fiori freschi e belli o di fiori vecchi?”.

Ho preso in prestito questa storia per avvicinarmi, con più tatto possibile, alla notizia della scomparsa di Verena Erlacher, stella del calcio femminile italiano scomparsa la scorsa settimana a soli 19 anni. Da quando si è avuta contezza della notizia, un’atmosfera di grande mestizia è scesa sul calcio femminile come una cappa: in tutte le partite della Serie C Femminile si è osservato un minuto di silenzio e la Nazionale Maggiore, impegnata in amichevole a Osnabrueck contro la Germania, ha giocato con il lutto al braccio.

Ma chi era Verena Erlacher? Verena (detta “Poppa“, soprannome che la faceva tanto ridere ogni volta che lo sentiva) era una centrocampista offensiva nata fisicamente a Lagundo, in Alto Adige, e calcisticamente nel Südtirol a 15 anni, con cui aveva esordito in Serie B Femminile nella stagione 2014-2015, conquistando la promozione in Serie A Femminile. Nel massimo campionato femminile italiano aveva disputato 19 delle 22 gare del campionato 2015-2016, conclusosi però con la retrocessione delle bolzanine. Nelle stagioni successive aveva poi militato nell’Unterland di Cortina e nel Maia Alta, squadra del suo comune natale.

Verena aveva avuto anche una lunga e florida carriera nelle nazionali giovanili femminili: nel 2015 Enrico Sbardella la convoca nella Under 16 per il Torneo Internazionale UEFA a Beja  in Portogallo e in quella occasione riesce a mettersi in luce siglando la rete che al 26′ fissa sul 2-0 l’incontro con le pari età del Belgio. Le sue buone prestazioni convincono Rita Guarino, allora commissario tecnico della Nazionale Under 17 Femminile, che la inserisce in rosa per le qualificazioni dell’Europeo di categoria.

Il Südtirol ha rilasciato un breve comuynicato stampa sulla vicenda: “Tutto il CF Südtirol Damen è vicino alla famiglia Erlacher per la perdita della figlia Verena. Noi Verena la vogliamo ricordare con il sorriso, la gioia e la passione che lei sapeva darci in campo e fuori. Avremmo voluto rivederla con i nostri colori ma qualcosa di più grande di tutti noi, il tempo, la vita, non ce lo ha permesso. La salutiamo nel modo che a lei faceva ridere quando lo ripeteva dopo le prima volte che lo aveva sentito…ciao Poppa!”. Anche noi vogliamo ricordarla con il suo sorriso, lo stesso delle foto di copertina che abbiamo scelto per questo articolo. Ciao Poppa, e che la Terra ti sia lieve.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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