Il “De Topper” consacra il PSV Eindhoven: i “Boerens” vanno a caccia del tris

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Caratterizzata dalla sontuosa (per gli standard attuali del Campionato olandese) campagna acquisti dell’Ajax, l’Eredivisie 2018/19 sembrava poter “agevolmente” presagire al ritorno sul trono d’Olanda dell’Ajax di Erik ten Hag: capaci di riportare in Olanda Dušan Tadić e Daley Blind, la dirigenza ajacide era infatti riuscita in un altrettanto poderosa campagna di “mantenimento” dei talenti locali, da de Ligt a de Jong passando per Ziyech e David Neres, con il solo Justin Kluivert sacrificato eccellente anche in funzione del solo anno di contratto residuo rimasto al figlio d’arte, sbarcato a Roma. All’ottimo roster di partenza dell’Ajax, si aggiungeva il ridimensionamento registratosi in casa Feyenoord successivamente alla conquista del titolo ormai due stagioni fa, mentre anche il PSV Eindhoven, orfano di Cocu “emigrato” in Turchia (dove, per inciso, non se la sta passando benissimo), nonostante alcuni ottimi innesti (tra cui i due esterni difensivi, Angeliño e Dumfries) non sembrava alla lunga poter insidiare con costanza i biancorossi di Amsterdam.

Ebbene, alla sesta giornata e dopo un perfetto inizio di Campionato, il PSV Eindhoven di Marc van Bommel ha definitivamente cancellato le sensazioni di pre-season, schiantando 3-0 l’Ajax in un De Topper che raramente ha avuto così poco da dire: sentenziati i Lancieri già nel primo tempo con i centri di Pereiro, de Jong e Lozano, i Boerens hanno mancato di marcare ulteriormente la propria supremazia nella seconda frazione, ruggendo però in maniera forte e chiara contro gli avversari di giornata e il resto dell’Eredivisie.

Sorprende da entrambi i punti di osservazione il risultato del Philips Stadion, per la perentorietà dell’affermazione dei Boerens che, in settimana, arrivavano anche dal brutto 0-4 di Barcellona al contrario di un Ajax vittorioso 3-0 contro l’AEK Atene nella giornata inaugurale di Champions League. L’uno-due ravvicinato griffato Pereiro-de Jong ha sicuramente stravolto il copione di un incontro più equilibrato in avvio, ma nella rimanente parte di match netta è stata la supremazia dei locali più volte vicini ad incrementare ancora il vantaggio, contro un Ajax cui non può bastare l’assenza di de Ligt per giustificare i disastri difensivi messi in mostra ad Eindhoven. Per quanto il 3-0 di domenica scorsa sia stato netto, e abbia permesso ai ragazzi di van Bommel di cucirsi sei punti di margine sull’Ajax e le altre inseguitrici, è ovviamente troppo presto per trarre conclusioni di lungo periodo, ma per la gioia degli osservatori neutrali del Campionato dei Paesi Bassi c’è aria di un entusiasmante testa a testa.

Se infatti il valore dell’Ajax è fuor di dubbio, come dimostrato a più riprese prima del rovescio di domenica scorsa è una bella sorpresa Marc van Bommel alla guida del suo PSV, approdato sulla panchina che fu di Cocu dopo aver anche vissuto un Mondiale da secondo di van Marwijk come tesserato dall’Australia. Entusiasmante il tocco dell’ex mediano di PSV, Barcellona, Bayern Monaco e Milan, capace di impostare una squadra che diverte e si diverte, nella quale Pereiro sta assurgendo finalmente al ruolo di leader tecnico della compagine biancorossa così come assai piacevole è la crescita esponenziale del classe ’97 Steven Bergwijn e di Jorrit Hendrix che in cabina di regia dirige le operazioni per i Campioni d’Olanda. Due treni come Angeliño e Dumfries assurgono quasi al ruolo di ali aggiunte, per la gioia di un de Jong lontano parente (fortunatamente per il PSV) del poco prolifico attaccante “ammirato” nella scorsa stagione, con Rosario capace di compensare con i propri sette polmoni della trazione offensiva della compagine biancorossa (in rete 24 volte in 6 uscite stagionali, quattro di media per incontro); da tutti questi elementi nasce una squadra di grande interesse che, prima di crollare nel finale, anche a Barcellona non aveva sfigurato e che dimostra anche di avere una grandissima determinazione, come dimostrano i successi oltre il 90’ maturati a Sittard e Zwolle nelle due uscite sinora più complicate di questa Eredivisie. I posteri, o più semplicemente il tempo, ci svelerà la consistenza sul lungo periodo di una squadra che sembra però avere la pasta giusta per poter dare battaglia all’Ajax fino al termine della stagione: per quelle che erano le premesse di inizio stagione, però, è già un successo avere una lotta per il titolo.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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