Verso Russia 2018 – Le Nazionali partecipanti: Senegal

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Manca sempre meno al via dei Mondiali di Russia 2018 ed è arrivato il momento di conoscere tutte le 32 protagoniste dell’evento più atteso dell’anno: con due appuntamenti quotidiani, analizzeremo nel dettaglio la storia nei Mondiali, il percorso durante le qualificazioni e le qualità ruolo per ruolo delle Nazionali arrivate alla fase finale del torneo. Oggi tocca al Senegal.

PRECEDENTI NEI MONDIALI – I lettori non proprio giovanissimi ricorderanno la favola di Bouba Diop, Diouf e Camara. Correva l’anno 2002 e il Senegal, allenato da quella vecchia volpe di Bruno Metsu, incantava la platea calcistica mondiale nella sua unica partecipazione a una fase finale dei campionati del mondo. La prima partita di quel torneo disputato in Corea e Giappone fu a dir poco incredibile: la cenerentola che piegava i campioni in carica della Francia. Ancora oggi, quel gol di Bouba Diop è leggenda in Senegal. E forse non solo. Con quella vittoria, i Leoni della Teranga, di fatto, fecero fuori i francesi e, grazie anche ai pareggi con Danimarca e Uruguay, si guadagnarono la sfida con la Svezia agli ottavi. Nessuno avrebbe scommesso su di loro, ma la doppietta di Henri Camara spedì i suoi dritti ai quarti, dove dovettero arrendersi alla Turchia. Il risultato, però, fu stupefacente: delle africane, solo il Camerun nel 1990 si spinse così in fondo (successivamente ci riuscì anche il Ghana nel 2010). Russia 2018, sedici anni dopo, sarà la seconda partecipazione per la selezione africana, che è guidata in panchina proprio dal capitano di quella squadra gloriosa e leggendaria, Aliou Cissé.

IL PERCORSO VERSO RUSSIA 2018 – Il Senegal sarà una delle cinque selezioni africane, assieme a Egitto, Marocco, Nigeria e Tunisia, presenti in Russia. La squadra di Cissé si è qualificata abbastanza agevolmente, chiudendo al primo posto il Girone D della CAF senza mai perdere contro Burkina Faso, Capo Verde e Sudafrica. Per la verità, i Leoni della Teranga una partita l’avrebbero anche persa, quella contro i Bafana Bafana disputata nel novembre 2016, ma la FIFA, dopo aver appurato che l’arbitro di quell’incontro, il ghanese Joseph Lamptey (successivamente radiato), era coinvolto in un giro di calcioscommesse, decise per la ripetizione del match nel novembre dell’anno successivo. Il 2-0, firmato da un gol di Sakho e da un’autorete, spedì i senegalesi dritti in paradiso, sedici anni dopo il mondiale nippo-coreano.

DIFESA – Durante la sua gestione, Cissé non ha mai abbandonato la difesa a 4, tranne nell’ultima uscita dei senegalesi in amichevole contro la Bosnia, quando il tecnico ha optato per una difesa a 5 classica, sacrificando un po’ la propensione offensiva della squadra. Il risultato? Bene fino a un certo punto, perché il Senegal ha blindato la porta, ma non è andato oltre lo 0-0. In Russia, dunque, vedremo il Leoni a quattro davanti ad Abdoulaye Diallo, estremo difensore del Rennes. Il perno della difesa, manco a dirlo, sarà il napoletano Kalidou Koulibaly, uno dei più forti centrali sulla scena internazionale. Assieme a lui, dovrebbe esserci uno tra Kara dell’Anderlecht e Sané dell’Hannover, con quest’ultimo che all’occorrenza può giocare anche mediano davanti alla difesa. Sugli esterni i dubbi maggiori: a destra è testa a testa fra Sabaly (Bordeaux) e Gassama (Alanyaspor), mentre a sinistra l’infortunato Ciss (Valenciennes) è stato rimpiazzato in extremis da Mbengue (Caen), che a questo punto dovrebbe spuntarla rispetto al giovane Wagué (KAS Eupen).

CENTROCAMPO – Un reparto di grande corsa e fisicità, in pieno stile africano. Nel probabile 4-3-3 di Cissé dovrebbe figurare il capitano della squadra, Cheikhou Kouyaté del West Ham, in posizione di regista, con Badou Ndiaye dello Stoke City e Idrissa Gueye dell’Everton a fargli da guardaspalle. Tre pedine con una discreta esperienza internazionale, visto che da diversi anni giocano in Europa. Le alternative, comunque, non mancano, perché il commissario tecnico potrà disporre anche di Cheikh N’Doye (Birmingham) e di Alfred N’Diaye (Wolverhampton), entrambi giocatori provati abbondantemente durante la gestione Cissé.

ATTACCO – Il pezzo forte della casa: se gli uomini di punta arriveranno all’appuntamento in Russia in un ottimo stato di forma e ispirati, teoricamente i tifosi senegalesi sono autorizzati a sognare. Sia in caso di 4-3-3, che in caso di 4-1-4-1, la fase offensiva si svilupperà con una punta centrale di peso e due esterni agili, veloci e tecnici. A scanso di sorprese, sulle fasce ci saranno Sadio Mané (Liverpool) e Keita Baldé (Monaco), con i due che verosimilmente si scambieranno spesso di posizione per disorientare i rispettivi avversari. La boa centrale, invece, sarà l’esperto Moussa Sow del Bursaspor, che comunque dovrà battere la concorrenza di Mame Diouf (Stoke City) e di Diafra Sakho (Rennes). Questi ultimi due, assieme al granata M’Baye Niang e a Ismaïla Sarr (Rennes), all’occorrenza saranno delle ottime alternative anche per le corsie esterne.

IL COMMISSARIO TECNICO – Aliou Cissé in patria è alla stregua di una leggenda. Capitano in quel Senegal favoloso del 2002, medianaccio davanti alla difesa, da calciatore ha giocato a lungo in Europa, soprattutto in Francia e in Inghilterra. È in patria, però, dove ha costruito la propria carriera da allenatore, prima bazzicando nello staff tecnico della Nazionale, poi affiancando il CT Karim Séga Diouf, infine, dal 2015, prendendo in solitaria le redini dei Leoni della Teranga. I risultati finora sono dalla sua: due sole sconfitte in 26 gare, una delle quali, tra l’altro, maturata ai rigori contro il Camerun nei quarti di finale della scorsa Coppa d’Africa. La difesa a 4 è una costante della sua gestione e i moduli finora impiegati variano dal 4-3-3 ai più prudenti 4-5-1 e 4-1-4-1, modulo, quest’ultimo, in tutto e per tutto speculare a quello impiegato da Metsu nella storica vittoria contro la Francia, quando, guarda caso, proprio Cissé fungeva da baluardo in mediana davanti alla difesa. La qualificazione a Russia 2018, per il tecnico ex PSG e Birmingham, è di per sé un successo, chissà se i Leoni riusciranno a stupirci come sedici anni fa.

LA STELLA – Il napoletano Koulibaly e l’ex Lazio Keita Baldé sono sicuramente due top player di questa Nazionale, ma la vera e propria stella è Sadio Mané, giocatore strepitoso che abbiamo avuto modo di ammirare soprattutto con la maglia del Liverpool nelle ultime due stagioni. Il tridente composto dal senegalese, da Salah e da Firmino ha fatto la fortuna di Klopp, un tridente super assortito, con i tre attaccanti che si integrano alla perfezione. Mané, 26 anni, nasce come ala sinistra, ma è stato impiegato spesso sulla corsia opposta e, a volte, anche in posizione centrale. Nel Senegal probabilmente agirà sulla corsia destra, ma è facile pensare che Cissé invertirà spesso lui e Keita Baldé, anche a gara in corso, per togliere punti di riferimento agli avversari. La duttilità non è l’unica sua caratteristica: è un giocatore forte dal punto di vista muscolare, veloce ed esplosivo, dotato di un gran dribbling e di repentini cambi di direzione che hanno l’effetto di disorientare il suo marcatore. E quest’anno, tra l’altro, ha dimostrato anche di essere un cecchino in zona gol.

PUNTI DI DEBOLEZZA – Grossi dubbi dal punto di vista tattico: finora Aliou Cissé ha guidato il Senegal praticamente soltanto contro formazioni africane. Nelle due amichevoli disputate a marzo gli africani non sono andati oltre il pareggio contro Uzbekistan (1-1) e Bosnia (0-0). Reggeranno il confronto con formazioni più organizzate? Se il tecnico riuscirà a trovare il giusto equilibrio fra i reparti e se le stelle della squadra faranno il loro dovere, allora questo Senegal potrà candidarsi a sorpresa di Russia 2018. Altrimenti, per i verdi si prospetta un’uscita prematura.

FORMAZIONE TIPO – (4-3-3): Diallo; Gassama (Sabaly), Koulibay, Kara, Mbenge (Wagué); Ndiaye, Kouyaté, Gueye; Mané, Sow (Sakho), Keita Baldé.

OBIETTIVI E PROSPETTIVE – Inserito nel Gruppo H con Polonia, Colombia e Giappone, il Senegal proverà a dare battaglia e a superare quantomeno la prima fase. Il girone, d’altronde, è più equilibrato di quanto possa sembrare, anche se Polonia e Colombia restano le favorite per l’accesso agli ottavi. Per certi versi, sarà fondamentale partire col piglio giusto, e magari raccogliere un pareggio all’esordio contro i polacchi e tre punti nella seconda gara contro il Giappone. Arrivare alla sfida contro la Colombia con 4 punti in cascina, infatti, potrebbe minare le “certezze” delle favorite e rilanciare l’entusiasmo degli africani. La sensazione, in generale, è che se i Leoni della Teranga troveranno i giusti equilibri, soprattutto dal punto di vista tattico, potranno anche dare fastidio ai più quotati avversari, sfruttando la velocità e la tecnica degli attaccanti di cui dispongono. L’ombra di Bouba Diop e compagni, però, pesa non poco su questa selezione, per la quale sarà davvero difficile ripetere le gesta del 2002 

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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