Il Lugano si ferma in Vallese, ma ci sono ancora 4 partite

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Che il Lugano fosse cresciuto, sotto tutti gli aspetti, lo avevamo già scritto in altre occasioni. E, infatti, la risposta dell’ambiente alla sconfitta di Sion è stata quella di una tifoseria e di una squadra più adulta. Certo, c’è rammarico; le cose non sono andate bene, sono mancate la fortuna e, forse, anche qualche intuizione da parte della panchina. Però, è giusto ricordare che quella vallesana è una formazione fatta per lottare nelle posizioni di testa, che è finalista di Coppa svizzera, e che ieri ha giocato con una determinazione e una fisicità tali da preoccupare, sicuramente, anche gli osservatori del Basilea, prossimo avversario in campionato giovedì e, soprattutto, la settimana dopo, nella finale di Ginevra, per quella che resta da sempre, a queste latitudini, la partita più importante della stagione.

Il Sion, dicevamo. La squadra biancorossa, che Constantin ha chiuso in caserma già da qualche giorno (non si tratta, comunque, di una base della Legione straniera modello Beau Geste…), ha giocato con grande determinazione e sagacia tattica, mettendo in difficoltà i ticinesi nell’unico modo possibile, vale a dire sul piano della fisicità, ricorrendo, talvolta, al fallo sistematico sul portatore di palla. L’arbitro Hänni, infatti, ha lasciato in 10 i padroni di casa (espulsione di Taravel, per doppia ammonizione) già al 44′: tuttavia, forse, qualche altro cartellino giallo (5, alla fine, quelli a carico dei vallesani) avrebbe forse fermato la foga, talvolta eccessiva, dei padroni di casa.

Il Lugano non ha giocato male; tuttavia, diversi dei suoi protagonisti sono apparsi sottotono, anche in virtù della prestazione degli avversari. Ieri, però, sono mancati il guizzo finale, l’ultimo passaggio e, soprattutto, la finalizzazione: i ticinesi hanno tirato 11 volte, e soltanto 3 conclusioni sono finite nello specchio della porta. Mai come ieri, sarebbe servito il fiuto del gol di Armando Sadiku: in almeno un paio di occasioni, infatti, si è avuta la sensazione che il centravanti albanese avrebbe potuto fare la differenza. Carlinhos si è mosso bene, ma è stato sovrastato da una difesa alla quale rendeva parecchi chili.

Inoltre, lo schema tattico abituale, in questa occasione, è saltato, visto che i vallesani erano in vantaggio già al 13′ minuto. Niente contropiede, insomma: nella ripresa, inoltre, rimasta in dieci, la squadra di Fournier ha chiuso la saracinesca, con un impenetrabile 4-3-2. L’appunto che si può fare a Tramezzani è quello di avere messo una punta in più, vista la superiorità numerica; ma è anche vero che, in panchina, il tecnico emiliano non aveva un centravanti con le caratteristiche di Sadiku. Questo dovrà, magari, far riflettere, anche in ottica stagione prossima: ma, per questi ragionamenti, ci sarà tempo.

A fine partita, Trame ha ammesso che la sua squadra è stata meno brillante che in altre recenti occasioni, evidenziando la notevole prestazione difensiva degli avversari. L’allenatore bianconero ha poi ammesso che, senza Sadiku davanti, la sua squadra deve trovare alternative tattiche: “Per come abbiamo interpretato la gara, soprattutto nella ripresa, considerato come erano disposti loro, con un centrale in più in campo, e con Constant e Karlen che si sono abbassati, la mancanza di un uomo con le caratteristiche di Armando si è sentita. Sono però soddisfatto di come hanno giocato Ofir e Junior: il brasiliano ha fatto quello che gli avevo chiesto, soprattutto in fase di non possesso palla. Poi, è vero che loro due non sono due prime punte, e che con loro in campo dovremmo cercare di giocare in un altro modo.”

Ora, turno infrasettimanale: martedì, in Ticino, arriva il San Gallo, guidato da Giorgio Contini, tecnico preparato e mai banale, reduce da 2 vittorie su 2 da quando siede sulla panchina dei biancoverdi. Mancherà Golemić (ammonito da diffidato, salterà un turno), ma rientrerà Sadiku. Gli obbiettivi restano, insomma, gli stessi: con 4 partite da giocare, delle quali 3 in casa (compreso lo scontro diretto, all’ultima giornata, con il Lucerna), la lotta per l’Europa resta aperta. E i tifosi, leggendo quanto scrivono in rete, ci credono: l’appuntamento è. appunto, a Cornaredo, martedì sera, con calcio d’inizio alle 19.45.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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