Lugano: un punto guadagnato, due punti persi

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Ci sono due chiavi di lettura per valutare la partita di ieri del Lugano: un punto guadagnato, perché, quando giochi in trasferta contro una concorrente diretta, il pareggio è un risultato ottimo. Un punto guadagnato, perché 15 giorni fa, da Renzetti al magazziniere, in via Trevano tutti avrebbero firmato per avere otto punti di vantaggio sul Thun (o, comunque, sull’ultima in classifica) dopo lo scontro diretto di oggi. Invece, qualcuno, allo stadio, ieri, parlava di due punti  persi: perché una squadra, seconda in classifica (seppure a pari merito), che si ritrova in vantaggio sull’ultima, e meno di mezz’ora dalla fine, deve portare a casa l’intera posta.

Manzo, a fine partita, era moderatamente soddisfatto: partite come quella di oggi sono di quelle dove ogni risultato è giusto, per quanto visto sul campo. Renzetti, negli spogliatoi, non lo abbiamo visto: conoscendolo, non un buon segno. Anche se a San Gallo ci aveva confidato che prevedeva di fare quattro punti in queste tre partite, crediamo sia dell’idea di avere perso un’occasione. Il Thun ha fatto la sua partita: nel primo tempo ha contenuto gli avversari, e nella ripresa è stato bravo a capitalizzare due errori della retroguardia bianconera.

I ticinesi hanno mostrato stanchezza in alcuni elementi chiave: Alioski, al di là della rete (su calcio piazzato) non è riuscito a fare la differenza come sempre, Mariani ha delle responsabilità sul primo gol subito dal Lugano, oltre ad avere fallito una grande occasione a pochi minuti dalla fine, pur avendo lottato tutta la partita. Ma, forse, dopo aver parlato, in questi giorni, delle 48 ore in più di riposo delle quali avevano beneficiato i bernesi, qualcuno si è chiesto se valeva la pena di fare, magari, un turnover più marcato: le prestazioni di questi due giocatori hanno avvalorato questa impressione, anche se in questo momento il macedone è davvero imprescindibile (con 7 centri, è capocannoniere del torneo con Caio, e ha segnato più gol di un cecchino implacabile come Schneuwly).

Manzo, a tale proposito, ha detto di aver fatto diversi ragionamenti, e di avere messo in campo l’undici migliore. A fine partita, Mariani era ovviamente dispiaciuto dell’occasione fallita: “Pensavo di essere in fuorigioco, sono andato sul pallone senza la necessaria determinazione. Ho visto il portiere respingere, e in quell’attimo mi sono reso conto che l’arbitro non aveva fischiato. Comunque, sono soddisfatto della reazione che abbiamo avuto, dopo aver subito il gol: abbiamo dimostrato carattere.”  La nostra sensazione, insomma, è che, a fronte delle condizioni fisiche di qualche elemento, Renzetti (convinto che la squadra che ha messo a disposizione del tecnico sia formata da più di undici giocatori di buon livello) avrebbe gradito qualche volto fresco di più in campo.

Noi siamo con l’allenatore, che ci ha detto, negli spogliatoi (e non solo ieri), che il gruppo ha margini di crescita, si sta amalgamando. In effetti, i i nuovi arrivi sono stati tanti, e non è facile portare tutti allo stesso livello. Sicuramente, al di là delle dichiarazioni di facciata, il tecnico veneziano ha fiducia negli undici che ha messo in campo a Cornaredo giovedì sera col GCZ, che per lui sono i titolari. Si dirà che le seconde linee, in Coppa, hanno fatto bene; ma giocavano contro una squadra di categoria inferiore. La stagione è lunga, e bisognerà, ogni tanto, lasciare spazio anche ad altri: siamo dell’idea che, più avanti, vedremo anche altre soluzioni, come probabilmente auspicato dal massimo dirigente bianconero.

Ieri, negli spogliatoi, abbiamo incontrato anche l’ex Matteo “Toast” Tosetti, sorridente per il risultato positivo e per la sua buona prestazione (è stato tra i migliori dei suoi): “Certo, ero un po’ emozionato prima dell’incontro, mi sembrava strano giocare contro i miei ex compagni. Qua, comunque, mi trovo benissimo: sto facendo minuti, l’ambiente e lo staff tecnico sono fantastici. Ci mancano per ora i risultati, ma sono convinto che, continuando a lavorare, e giocando così, arriveranno presto.”

Nelle altre partite, a parte lo scontato successo del Basilea (alla nona vittoria consecutiva: ha quindi battuto tutte le rivali), il GCZ ha ottenuto la quarta vittoria in casa su quattro partite giocate (alle quali si contrappongono, però, cinque sconfitte in trasferta), mentre a Sion, tra i vallesani e lo Young Boys, sono mancate solo le reti, in un confronto combattuto, che lascia aperte tutte le prospettive per entrambe le compagini. Il Losanna (se ancora ce ne fosse stato bisogno) ha dimostrato di essere la squadra emergente del torneo: sotto di un gol a Lucerna, ha continuato a macinare il suo gioco, uscendo vittorioso per 1-3, e salendo al terzo posto in classifica (stessi punti di YB, secondo, e Lugano, quarto). E domenica, i romandi giocheranno in casa proprio contro i ticinesi, in una sfida tra le due squadre emergenti del torneo: la possibilità, per entrambe, di saggiare le rispettive ambizioni.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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