Le mani sul futuro

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Tra le non tantissime note liete della prima uscita dell’Italia guidata da Ventura si può serenamente segnalare il debutto in Nazionale di Gianluigi Donnarumma da Castellammare di Stabia. Debutto che era inevitabile, in realtà, perché il giovanissimo Gigio s’è già distinto come uno dei portieri più in gamba del nostro campionato pur militando in un Milan che non è più lo squadrone di un decennio fa (né la compagine notevole di un lustro fa), pur essendo ancora minorenne, pur avendo sulle spalle un solo campionato – che è comunque un’esperienza enormemente superiore a quella che possono vantare il 90% dei suoi coetanei.

Spesso e volentieri si è parlato dei giovani portieri nostrani in rampa di lancio come dei possibili “nuovi Buffon”, per lo più a caso. Questa volta, però, la suggestione è fortissima e la tentazione quasi inevitabile: come il capitano di Juventus e Nazionale, Donnarumma ha esordito imberbe tra i professionisti, così come fin da subito è stato chiamato a difendere i pali di una realtà di primo piano del nostro calcio (oggi il Parma sta come sta, ma non era certo così nella seconda metà degli anni 90). Inoltre, a voler leggerci per forza qualcosa, il fatto che entrambi i numeri uno italiani più in voga del momento – per il vecchio Gigi il “momento” dura ormai da vent’anni – si chiamino anche allo stesso modo sa di ulteriore presagio cosmico, storico e cabalistico.

Sia chiaro, almeno per i prossimi due anni il posto da portiere titolare dell’Italia non è in discussione, al netto di qualunque cosa buona possa fare Donnarumma. Buffon ha più volte detto di puntare fortissimo su Russia 2018 perché vuole a tutti i costi essere il primo giocatore a disputare sei Mondiali (per di più giocandoli tutti da titolare, a eccezione di quello del ’98) e, in più, sta riuscendo a mantenere uno standard di prestazione altissimo. Probabilmente il corpo di Gigi non ha idea di cosa ci sia scritto sulla carta d’identità ma – a oggi – Buffon dovrebbe prodursi in una serie più o meno infinita di errori marchiani per perdere il posto in Nazionale e sembra veramente impossibile.

Ciò nonostante non c’è bisogno di avere chissà che fretta, il tempo è totalmente dalla parte di Gigio e il futuro può essere solo suo. Il ragazzo non sembra avere troppi grilli per la testa e pare concentratissimo nel vivere al massimo la sua attuale avventura sportiva e professionale. Certo, vedendolo giocare adesso e pensando alla sua età fa quasi paura provare a ipotizzare cosa potrebbe diventare con anni di allenamenti e di Serie A sulle spalle… Forse potrebbe persino superare quel mostro di Buffon. Forse.

Intanto, Donnarumma ha le mani ben salde sul suo Milan e sulla maglia azzurra (che faccia da secondo o terzo alla fine non importa, va comunque benissimo che possa respirare con continuità l’aria di Coverciano e, probabilmente, anche un po’ di brezza francese in estate gli avrebbe giovato non poco) e sono pronto a scommettere che farà di tutto per non perdere il suo posto al sole né da una, né dall’altra parte. Per il resto, gli basterà aspettare.

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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