Lugano: qualche mugugno, e tanta fiducia per il futuro

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Partita, oggi, la stagione 2016/17 del Lugano, come vi abbiamo riferito in precedenza direttamente dallo stadio di Cornaredo. Certo, la curiosità, quest’anno, era meno forte rispetto alla passata stagione, quando fu presentato Zeman. Tuttavia, non era così scontato che la squadra ticinese rimanesse nel massimo campionato; e quindi, tra una discussione e l’altra sulla Nati, erano circa un centinaio, tra addetti ai lavori e tifosi, le persone presenti alla prima sgambata dei bianconeri.

Abbiamo anche registrato una contestazione al presidente Renzetti, espressa in modo civile attraverso uno striscione esposto in tribuna Monte Brè: oggetto del contendere, la definizione “ad interim” dell’allenatore, e tutta la gestione della trattativa che ha portato Manzo alla guida della Prima squadra. Tuttavia, i tifosi hanno manifestato, per l’ex Milan e Fiorentina, grande rispetto. Al di là di tutto, comunque, l’ambiente è apparso sereno: i giocatori erano sorridenti, hanno lavorato con lena (anche se con carichi di lavoro differenti da quelli dello scorso anno), e sono apparsi disponibili con i giornalisti presenti.

Alcuni di loro lasceranno il gruppo dopo il 30 giugno (scadenza di contratto); altri, incerti, ci hanno detto che vorrebbero restare, mentre le voci di mercato si susseguono a ritmo serrato. Non si è visto Matteo Tosetti  (sul campo di allenamento, oggi, veniva data per certa la sua presenza, domani, alla seduta di allenamento del Thun, agli ordini di Jeff Saibene), mentre abbiamo visto, assieme ai nuovi arrivati Golemić, Va­ro­ne e Mi­ha­j­lo­vić, anche Alex Caldirola, giocatore in prova, proveniente dalle serie inferiori italiane e alcuni elementi dell’U21 (tra i quali Assan Ceesay, del Gambia, che lo scorso anno ha fatto piuttosto bene, proprio agli ordini di Manzo).

Insomma: un debutto tranquillo, nonostante le temute contestazioni (ma neppure poi tanto: non abbiamo visto poliziotti, e neppure l’addetto alla sicurezza della squadra era in agitazione). Certo, parte della stampa locale (in particolare la RSI) ha lamentato un clima di incertezza (del resto, come detto più volte dal presidente, il budget della squadra è risicato, e minore rispetto allo scorso anno) che, alla lunga, potrebbe creare problemi. Oggi pomeriggio, però, complice anche la bellissima giornata di sole, abbiamo visto giocatori tranquilli che, nella partitella finale, hanno anche fatto vedere qualche bell’azione: Mattia Bottani (che ha segnato i primi gol della stagione, seppure non ufficiali), è apparso già in discreta forma.

In ogni caso, è ancora molto presto: la campagna trasferimenti è in pieno svolgimento, e le voci si susseguono davvero senza sosta. Lo stesso Manzo, parlando di moduli, ha detto che preferisce, per ora, non scegliere, visto che non sa ancora con quali giocatori si troverà a dover iniziare il campionato. Dovrebbe restare Alioski, molto ben inserito nel gruppo, e anche il rinnovo del contratto per Sabbatini appare una formalità. I due nuovi arrivi da Chiasso sono giocatori che non hanno mai disputato la Super League, ma hanno fatto una bella stagione alla guida di Schällibaum e Camolese. Poi, logicamente, ci sarà da lottare per la salvezza, e le rivali saranno le solite: Vaduz, Losanna, Thun e San Gallo.

Però, il gruppo ha un anno in più. Un anno del quale capitalizzerà la cultura del lavoro, appresa da Zeman, le astuzie necessarie per sopravvivere nel massimo campionato, apprese dall’esperienza e, ci si augura, una maggiore concretezza. Il gruppo, quest’anno, non avrà più il parafulmine del boemo; tuttavia, potrà anche responsabilizzarsi maggiormente, in virtù del fatto che l’attenzione mediatica non sarà più fagocitata dal tecnico ex Lazio e Roma. La dimensione del Lugano torna a essere nazionale: oggi eravamo gli unici cronisti provenienti dalla Penisola.  Ma, per il gruppo, può non essere un danno.

Lo staff è interno, conosce i giocatori e il campionato elvetico. La preparazione fisica verrà fatta da chi conosce tempi e modi giusti per far correre la squadra dal 23 luglio al 2 giugno del prossimo anno, quando, contro il Lucerna a Cornaredo (la stessa partita che aprirà il torneo dei ticinesi) si chiuderà la stagione. Andrea Manzo si è dimostrato cordialissimo con i cronisti, e già in buona sintonia con i giocatori. Insomma, ci sono buoni motivi per essere ottimisti. E, per ora, dalle rive del Ceresio, è davvero tutto.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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