Constantin (Sion): “25.000 franchi a chi mi aiuterà a scoprire l’inganno”

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In Svizzera, dire Christian Constantin è, più o meno, come pronunciare il nome, in Italia, di Zamparini: mangia allenatori, provocatore, “fumantino” o “vulcanico”, come si usa dire nella Penisola. Ma il tutto, va rapportato al clima elvetico, e al ruolo che ha il calcio nei due Paesi. Insomma , il peso specifico dei personaggi è differente; tuttavia, la provocazione del presidente del Sion, questa volta, ha creato non poche difficoltà alla Swiss Football League, che ha già reagito con un comunicato, apparso sul proprio sito ufficiale. Ma andiamo con ordine.

Berna, 13 marzo, Young Boys-Sion, minuto 68: contropiede dei bernesi, sull’1-2 per i vallesani: Sulejmani, ricevuto un suggerimento di testa da Hoarau, s’invola (in fuorigioco, riveleranno poi le immagini televisive): l’attaccante giallonero entra in area, Vanins lo affronta, il serbo rovina al suolo: rigore, ed espulsione del portiere per fallo da ultimo uomo. Il presidente del Sion, in un filmato apparso sul sito ufficiale del club, ipotizza macchinazioni e complotti; ricostruisce il labiale di Sulejmani (che avrebbe protestato con l’arbitro – o forse un avversario, l’arbitro viene ripreso talvolta di spalle – ), che si difende dall’accusa di simulazione (le immagini non lo scagionano, tra l’altro). Di fatto, nella sua versione dei fatti, l’arbitro avrebbe inizialmente ipotizzato la simulazione, venendo convinto poco dopo dall’attaccante dello Young Boys del contrario. A chiusura del filmato, la bomba: 25.000 Franchi a chi fornirà prove della “macchinazione” a carico dei biancorossi.

Reazioni, ovviamente, durissime da parte degli organi ufficiali. Con posizione comune, ASF (federazione) e SFL (Lega) dichiarano che non reagiranno direttamente alla “inaccettabile provocazione”, ma che si concentreranno sulle parti essenziali del dossier che si sta formando sulla vicenda. Alex Miescher, segretario generale dell’ASF, a proposito, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno, e vogliamo essere certi del fatto che nei campionati, e nella Coppa svizzera, regnino condizioni generali di correttezza e fair play, per tutti.” 

Il comunicato ufficiale della SFL fa notare come queste polemiche creino un ambiente difficile per gli arbitri, che rischia di minare le basi del movimento calcistico. il CEO dell’ASF, Claudius Schäfer, sottolinea: “Tra noi, nessuno dubita dell’integrità e indipendenza dell’arbitro. Se qualcuno mette in dubbio questo valore fondamentale, dimostra totale mancanza di rispetto e di avere la volontà di voler attaccare il nostro sport.”  

Cyril Zimmermann, capo degli arbitri elvetici, ha preso anch’esso posizione, con un’intervista pubblicata sul sito ufficiale dell’ASF dal titolo chiaro: “Gli arbitri non fanno trucchi”. Certo, con grande onestà intellettuale, il dirigente, pur facendo notare che in campo, al momento, avrebbe deciso la stessa cosa, prende atto dell’esistenza sia del fuorigioco, che della simulazione (che Sulejmani avrebbe ammesso negli spogliatoi). Sulla parola “simulazione” detta dall’arbitro, Zimmermann ipotizza che stesse parlando via interfono con il guardalinee. Gli errori? Sbagliano i giocatori, può sbagliare anche l’arbitro. Il dirigente prova anche ad avere parole di comprensione per la rabbia di Constantin; tuttavia, non può certamente condividerne le conclusioni.

La chiusura del capo degli arbitri svizzeri, che annuncia una procedura anche a carico del giocatore serbo, è però chiara: “Non possiamo ignorare il fatto che il corpo arbitrale sia trattato da corrotto, e debba affrontare accuse di valenza addirittura penale, qualora sbagli una decisione. A mio avviso, e in questo caso, non credo sia il caso di arrivare a tanto. Senza fretta, analizzeremo la situazione con le parti interessate, e non attraverso i media. Ma prima voglio invitare giocatori, allenatori e presidenti, a fare in modo di non complicarci la vita, con azioni come quelle accadute domenica. Alla fine, soprattutto, tutto questo danneggia il calcio svizzero.”

La parola, ora, ai giudici sportivi. Vi terremo informati, come sempre, sull’evolversi del caso. Continuate a seguirci!

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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