Calcio a 5 femminile, lo Sporting Locri giocherà la prossima partita

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La prossima partita le sue ragazze la giocheranno, poi si vedrà. E’ questa la decisione presa da Ferdinando Armeni, presidente dello Sporting Locri, la squadra di calcio femminile che aveva annunciato il ritiro dal campionato per le minacce ricevute.

E’ lui stesso ha spiegare la sua scelta in un’intervista a Repubblica: “Penso che sia giusto così. Che sia giusto giocare. Naturalmente devo confrontarmi con gli altri soci e con le istituzioni, bisogna che vi siano tutte le condizioni, ma mi piacerebbe vedere in campo le ragazze. Se lo meritano e lo merità la città”. Il presidente ha però chiarito di non avere ancora deciso se tornare indietro sulla decisione di ritirare la propria squadra: “No, per quanto mi riguarda non ho preso ancora una decisione e restano in piedi tutte le mie perplessità. In questo momento non riesco a pensare a nulla, non ho la giusta serenità, troppe cose sono accadute e troppo in fretta. Io resto dell’idea di lasciare, di cedere il testimone a chiunque abbia voglia di impegnarsi per il futuro dello Sporting e di Locri. Ma non ho deciso nulla, devo riflettere”.

Armeni si è dichiarato anche ferito dalle parole del presidente della Lazio Valerio Piersigilli che ha detto di aver paura di venire a giocare a Locri: “Mi ha molto ferito quell’affermazione e anche per questo dobbiamo scendere in campo. Locri è una città civile, abbiamo mille problemi purtroppo, ma le parole di Piersigilli sono offensive. Ha espresso solidarietà, le sue giocatrici hanno fatto tante telefonate alle nostre ragazze, questa sua uscita però è incomprensibile. Tra l’altro per sapere di questa terra gli basterebbe chiedere alle sue atlete, alcune di loro sono della provincia di Reggio Calabria e altre hanno giocato tante volte anche a Locri. Dovrebbe informarsi meglio. Anche per questo dobbiamo giocare, dobbiamo far vedere quanto è bella e civile la nostra realtà, e questo a prescindere dalla presenza di una minoranza di criminali ignoranti”.

Ma allora quali sono gli interessi che potrebbero ruotare attorno allo Sporting Locri? Armeni afferma di non credere che ce ne siano di veri: “Tendo ad escludere che i clan si interessino di una piccola realtà come la nostra. Ritengo che si tratti di cretini, di imbecilli, magari pericolosi, che non si rendono conto di quello che hanno fatto e dell’immagine che stiamo dando della Calabria. Per il resto, girano solo cattiverie gratuite. Si é detto che la società ed io abbiamo dei debiti, ma non é vero. Non c’é un solo fornitore che possa vantare un solo centesimo di credito. Si é persino detto che sotto c’é una questione di donne. Figuriamoci, io ho una bella famiglia ed una bimba piccola. Sono solo volgarità. Io non ho nulla da nascondere, tanto che ho già consegnato i bilanci societari agli inquirenti”.

Le parole di Armeni fanno eco a quelle di ieri di Sara Borello, difensore e vice capitano da due anni dello Sporting Locri: “Siamo pronte, io e le mie compagne, a scendere in campo il 10 gennaio, abbiamo bisogno però di un sostegno concreto da parte di chi ce lo può dare, che vada oltre la semplice solidarietà. Ci sentiamo continuamente. È necessario, adesso, dopo le tante attestazioni di solidarietà, di cui siamo grati, che qualcuno rilevi la società e ci porti a concludere il campionato. La mia esperienza a Locri, con la società del presidente Armeni, è assolutamente positiva ed esaltante. Ci tengo a dire comunque che Locri è una città bellissima al di là di quello che chiunque possa pensare. Mi ci sono trovata benissimo e in due anni non ho avuto mai il minimo problema”.

Nei giorni scorsi anche la Divisione Calcio a cinque, nella persona del presidente Fabrizio Tonelli, aveva espresso la sua vicinanza allo Sporting Locri: “Così no! Ho seguito in questi giorni con il Consiglio la difficile situazione che sta vivendo lo Sporting Locri, società che milita nel Campionato di Serie A femminile di calcio a 5. Ripeto, così no! La Divisione Calcio a cinque esprime con forza solidarietà allo Sporting Locri, al suo Presidente, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, si fa interprete dei numerosi messaggi di solidarietà giunti da tutta Italia ed è a disposizione della società e delle istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell’attività.”

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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