Europei Under 21 2015 – Top & flop del torneo

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Alla fine l’ha spuntata la Svezia. Ed è una prima volta dolcissima. Medaglia d’argento per un deluso, e in finale deludente, Portogallo, che ai punti avrebbe forse meritato la vittoria, se non altro per quanto fatto vedere durante tutto il corso della manifestazione. È stato un torneo veloce, ma ricco di contenuti e di belle giocate. Inghilterra e Italia le delusioni più grandi, Germania la sorpresa in negativo, Portogallo e Svezia le squadre che in pochi si aspettavano.

Prima del fischio d’inizio, ci siamo divertiti proponendovi quelli che secondo la nostra redazione erano, almeno sulla carta, i migliori giocatori degli Europei Under 21 2015. Ebbene, ci siamo presi dei rischi e puntualmente siamo stati smentiti dai fatti. Nel calcio, si sa, al campo spetta l’ultima parola e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. L’uscita anticipata di Inghilterra e Italia ci ha spiazzati, lo dobbiamo ammettere, né ha giovato la scoppola della Germania contro il Portogallo. E così, dell’undici titolare pubblicato due settimane fa, soltanto una pedina trova conferma nella squadra dei migliori che ci accingiamo a mettere in campo. Ed è un nome che non t’aspetti: Raphaël Guerreiro, terzino sinistro di un Portogallo caduto sul più bello, a un passo dalla gloria. Per la verità, fra i panchinari scorgiamo nomi che effettivamente hanno mantenuto le promesse, su tutti William Carvalho, Bernardo Silva e John Guidetti, ma sono più le delusioni, che le scommesse azzeccate.

Per scegliere la top e la flop 11 abbiamo tenuto conto soprattutto dei voti assegnati dalla squadra di MondoPallone durante le gare, ma ci siamo basati anche sugli MVP scelti dall’UEFA. In alcuni casi, non è stato facile scegliere fra più giocatori meritevoli di menzione e di seguito, oltre che svelare il migliore e il peggiore undici del torneo, proviamo a spiegarvi come abbiamo risolto appunto i casi al limite.

top 11 Europei Under 21 2015TOP 11 Non ci sono dubbi fra i pali: José Sá contro Italia e Germania ha parato tutto il parabile, rivelandosi decisivo in un Portogallo che ha costruito le sue fortune non solo sulla fase offensiva. E proprio questa solidità difensiva ha consentito ai lusitani di piazzare altri due giocatori nel pacchetto arretrato: Paulo Oliveira e, come accennato prima, Guerreiro. Completano la linea il centralone svedese Helander e una delle vere sorprese del torneo: il ceco Kadeřábek, autore del primo gol della competizione e spina nel fianco per gli avversari nelle tre gare disputate dai padroni di casa. A centrocampo e in attacco è dominio porto-svedese (naturalmente le due finaliste hanno monopolizzato la top 11 e relativa panchina). In mezzo al campo scegliamo William Carvalho, nonostante abbia sbagliato il rigore decisivo in finale, con lui i due capitani di Portogallo e Svezia: Sérgio Oliveira e Hiljemark. Un centrocampo di corsa, muscoli, testa e gol. Dobbiamo ammettere che lo svedese era in ballottaggio fino all’ultimo col connazionale Tibbling, l’uomo della provvidenza per la Svezia contro Italia e Danimarca. La scelta, però, è ricaduta su Hiljemark perché ha giocato sempre, dimostrando grande continuità di rendimento. L’incombenza di offendere è affidata ai piedi sensibili di due trequartisti portoghesi, João Mario e Bernardo Silva (quest’ultimo di gran lunga il miglior giocatore del torneo), e della prima punta svedese John Guidetti.
In panchina: Carlgren (SVE), Esgaio (POR), Rugani (ITA), Ilori (POR), Augustinsson (SVE), Lewicki (SVE), Benassi (ITA), Tibbling (SVE), Ricardo Pereira (POR), Sisto (DAN), Ivan Cavaleiro (POR), Kliment (CEC).

Flop 11 Europei Under 21 2015FLOP 11 – Per uno che nemmeno un mese fa ha alzato al cielo di Berlino la Champions, prendere 5 gol in una sola partita non è il massimo. Posto da titolare poco onorevole per ter Stegen: per lui una giornata da incubo contro i portoghesi (e non c’era Cristiano Ronaldo!). Per colpa di quel pesantissimo 5-0, la Germania, nonostante il raggiungimento della semifinale (e la conseguente qualificazione al torneo calcistico di Rio 2016), è la nazionale più rappresentata. Proseguendo in difesa, male anche l’inglese Jenkinson e il terzino tedesco Günter. Al centro una coppia poco raccomandabile: il serbo Spajić (ma tutta la retroguardia della Serbia meriterebbe la nomination) e il danese Scholz (contro i tedeschi ha visto i “sorci verdi”). In mediana avevamo puntato sulla coppia Ward-ProwseSturaro, ma siamo stati pesantemente smentiti: l’inglese ha perso il posto dopo la prima gara, l’italiano si è beccato un rosso da reazione ingiustificabile. Trequarti dei peggiori costituita da Bittencourt (due gialli in venti minuti contro il Portogallo), Carroll (mai decisivo il gioiello del Tottenham) e Battocchio (Di Biagio si aspettava di più dall’italo-argentino). Il posto del centravanti, invece, è tutto del tedesco Philipp Hoffmann (dopo i 7 gol nella fase di qualificazione, era lecito attendersi di più), che la spunta sull’inglese Harry Kane (spesso pericoloso, ma a secco nel torneo e, a conti fatti, alla squadra di Southgate è mancato proprio l’apporto del suo uomo migliore).
In panchina: Dmitrović (SER), Korb (GER), Heintz (GER), Ćirković (SER), Garbutt (ING), Leitner (GER), Čaušić (SER), Jojić (SER), Verdi (ITA), Djiuricić (SER), Kane (ING), Pesić (SER).

 

Francesco Cucinotta
Francesco Cucinotta
Sardo di origini sicule, ama il calcio dalle “notti magiche” di Italia ’90. Laureato in Comunicazione con una tesi sulla lingua del calcio e pubblicista dal 2010. Per anni inviato al seguito del Cagliari Calcio per Radio Sintony.

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