U21 Euro – Una Svezia sorprendente piega la Danimarca per 4-1 e raggiunge il Portogallo in finale

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Una Svezia cinica, solida e compatta sconfigge una Danimarca molto innamorata di sé stessa e fin troppo distratta nelle retrovie. Guidetti, Tibbling, Quaison e Hiljemark suggellano con le loro firme una serata semplicemente perfetta per gli scandinavi, qualificati alla finale nonostante fossero gli sfavoriti della vigilia. Il punteggio finale probabilmente punisce troppo i danesi, sicuramente responsabili della loro stessa débâcle per quanto visto nel primo tempo ma che pure hanno lasciato in campo tutto quel che avevano nel corso della ripresa.

Le fasi iniziali del match sono sostanzialmente uno studio reciproco tra le due compagini e nessuna delle due pare desiderosa di affondare il colpo immediatamente, con la Danimarca che si fa preferire leggermente per una miglior fluidità di palleggio che pure non sortisce effetto sugli avversari. Anzi, è la Svezia ad andare in vantaggio grazie a un rigore di Guidetti causato da un ingenuo fallo di Scholz su Kiese Thelin, destinatario di un cross dalla fascia destra; il centravanti del Celtic va sul dischetto e realizza freddamente. In risposta i danesi si riversano in avanti ma vengono puniti di nuovo da Tibbling, che finalizza una buona ripartenza dei suoi originata da un pallone sanguinoso perso a centrocampo che denuncia la confusione che per qualche minuto lo svantaggio ha provocato nella Danimarca. Gli uomini di Thorup, sotto di due reti, provano per il resto della prima frazione di gioco ad accorciare le distanze ma non trovano mai la giocata giusta per tornare in partita, concludendo spesso ma senza mai avere fortuna.

Nella ripresa è la Danimarca a fare gioco, com’era prevedibile, ma fino a poco dopo l’ora di gioco non impegna mai Carlgren, che anzi dorme sonni tranquilli sino alla sassata di Højbjerg. Il trequartista danese sveglia così i compagni, i quali passano due minuti dopo con Bech, lesto a mandare alle spalle del numero uno svedese un pallone vagante in area che i difensori svedesi non riescono ad allontanare in tempo. La rete scuote d’altro canto i danesi, che provano a pareggiare i conti con rinnovata fiducia: Vestergaard avrebbe quasi subito la palla buona ma la sciupa poco prima del 70′. Cinque minuti dopo è Carlgren a negare a Thomsen la gioia del pari ma in campo c’è solo la Danimarca: la Svezia non riesce più a uscire dalla sua trequarti fino all’80’, quando Quaison assiste Khalili consegnandogli il pallone per chiuderla ma il numero otto gialloblù manda la sfera a lato di pochissimo. Quando tutto lascia presagire che la Danimarca possa rientrare in partita del tutto, però, arriva il terzo gol svedese: Quaison raccoglie un intercetto sbagliato di Knudsen che anticipa sì Ishak ma finisce per chiudere il triangolo col centrocampista del Palermo che infila Busk per la terza volta. Dopo il tris svedese tutti i giocatori di Thorup si riversano in avanti alla ricerca del gol della speranza e il CT inserisce anche Fischer, ma è troppo tardi: in finale ci va meritatamente la Svezia, capace anche di segnare il poker con la rete di capitan Hiljemark a tempo abbondantemente scaduto, che chiude la serata perfetta dei giocatori di Ericson.

Il Tabellino

DANIMARCA-SVEZIA 1-4 (0-2)

Danimarca (4-2-3-1): Busk 6; Scholz 5.5, Vestergaard 6, Christensen 5, Knudsen 5.5; Jønsson 5 (57′ Vigen Christensen 6), Højbjerg 5.5; Thomsen 5, Falk 5 (65′ Sisto 6.5), Poulsen 6; Bech (90’+2 Fischer sv). A disp.: Rønnow, Jensen, Sørensen, Bangaard, Durmisi, Nørgaard, Brock-Madsen, Remmer, Berggreen. All.: Thorup.

Svezia (4-4-2): Carlgren 7; Lindelöf 6, Milošević 6.5, Helander 5.5, Augustinsson 5.5; Khalili 5.5, Hiljemark 6.5, Lewicki 6, Tibbling 7 (72′ Quaison 7); Guidetti 6.5 (60′ Ishak 5), Kiese Thelin (90’+3 Larsson). A disp.: Rinne, Linde, Baffo, Holmén, Konate, Zeneli, Olsson, Hrgota, Gustafson. All.Ericson

Arbitro: Karasev (RUS)

Marcatori: 23′ Guidetti, 26′ Tibbling, 83′ Quaison, 90’+5 Hiljemark (S), 63′ Bech (D)

Note – Ammoniti: 59′ Poulsen (D)

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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