Felipe Anderson, felice di piacervi

-

Il 2015 ha messo le gerarchie di Roma in discussione, la Lazio respira a meno uno dalla Roma, accarezzando il sogno di un impensabile sorpasso beffa, con un derby in calendario di cui si respira già l’attesa in città.

Quindici punti nelle ultime cinque partite, sorpasso al Napoli e undici punti rosicchiati ai cugini, questa è la Lazio che Stefano Pioli con pazienza, preparazione e abnegazione è riuscito a creare.

Le capacità del tecnico vanno sottolineate ed elogiate visto che questa squadra in estate era un grosso punto interrogativo. Pioli ha fatto tutto con quello che aveva, prerogativa del grande mister, esaltando oltre al collettivo alcuni singoli che attraverso le proprie prestazioni si stanno mettendo in mostra. Biglia, Cataldi, Candreva e Felipe Anderson sono i principali interpreti del calcio laziale, sbocciati negli ultimi mesi quando la squadra ha iniziato ad assimilare e valorizzare il lavoro del tecnico.

Tra tutti proprio il brasiliano è il gioiello più splendente della rosa, grazie ai gol e alle sue ultime prestazioni che hanno portato a seguirlo i maggiori club europei. Felipe Anderson Pereira Gomes, 21 anni arrivato a Roma nel Luglio 2013, prima di diventare idolo è stato meteora. Arrivato in estate subito s’infortunia alla caviglia e passa un anno da semisconosciuto nonostante i 9 milioni spesi per l’acquisto da Tare, assaggiando il campo solo nelle ultime partite di campionato, il ragazzo segna, ma senza impressionare.

La stagione 2014-2015 riparte, ma lui è ai margini del progetto, almeno cosi sembra. Tornato a dicembre dal Torneo di Wuhan con il suo Brasile under 21 però tutto cambia ed inizia la sua ascesa.

Con lui titolare la Lazio colleziona 8 vittorie e 3 pareggi nelle ultime dodici gare. In grado di spaccare la partita il brasiliano mette in serie difficoltà i vari avversari con accelerazioni e tecnica, inoltre segna spesso (9) e sforna assist (7). La Lazio così si consacra e scala la classifica, sfruttando il momento di grazia del trequartista e i tifosi lo battezzano FA7 paragonandolo a CR7.

Cresciuto nel Santos di Neymar, il ragazzo quando parla di lui lo fa con riverenza, esibendo fuori dal campo maturità e coscienza. Il suo valore in questi mesi è esploso tanto che la Lazio per tutelarsi gli offrirà a breve il rinnovo del contratto con un adeguamento sull’ attuale guadagno di 700mila euro a stagione.

Siamo di fronte probabilmente ad un campione, uno di quei calciatori che porteranno molta attenzione sul nostro torneo, come per Pogba, Cuadrado, Pastore ecc. Le prestazioni stanno esaltando questo ragazzo che umilmente non si paragona a nessuno ed in prima persona evidenzia l’eccessivo clamore per la sua stagione visto che ha ingranato solo da dicembre.

Chi ha la memoria lunga non può tuttavia temere che questo talento sudamericano sia un fuoco di paglia, purtroppo più di qualche collega negli anni ci ha dimostrato di avere gambe forti e veloci, tecnica da vendere, ma anche tante fragilità caratteriali difficili da dribblare. Troppi talenti buttati per troppe lodi o eccessive responsabilità per calciatori poco più che ventenni.

Alla Lazio, ai tifosi , a Pioli va dato il merito di aver aspettato il ragazzo, senza forzare, lasciandolo tranquillo durante quel percorso di maturazione che tutti i calciatori dovrebbero poter fare a cuor leggero. Ora spetta a lui consacrarsi e migliorarsi senza credere come altri di essere già arrivato per il buon ingaggio, per i cori della curva o la pioggia di sponsor.

Purtroppo per un Felipe Anderson frutto dello scouting, la nostra Serie A piange i vari Vidic, Cole, Torres ecc campioni arrivati a fine carriera che poco stanno dando al nostro campionato. La nostra mentalità deve ancora crescere e cambiare, soprattutto il calcio italiano deve imparare ad aspettare i talenti senza bruciarli.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

MondoPallone Racconta… Jean Vincent, Bleu leggendario

E' stato uno dei fuoriclasse che hanno fatto grande il Reims e la Nazionale francese a cavallo tra gli anni '50 e '60. La...
error: Content is protected !!