Serie A, un calciomercato poco incisivo

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Sono passate undici giornate di campionato, è quindi possibile durante questa pausa fare un piccolo bilancio sull’influenza del mercato scorso sulle squadre. Nella sessione estiva ogni compagine cerca di rinforzarsi attraverso acquisti e cessioni, investimenti strategici o quasi, mirati e cercati nella speranza di azzeccare l’affare.

Analizzando i dati di questa prima parte di campionato, spulciando il minutaggio dei giocatori e il loro rendimento sembra chiaro che il mercato estivo non ha per niente stravolto le squadre di serie A. Non è certo stato un mercato di botti, ma qualche colpo è stato sparato o fatto sembra tale.

Scorrendo la classifica marcatori e quella del rendimento, ci si accorge che i nomi sono sempre gli stessi. Nella classifica marcatori poche facce nuove, Di Natale, Tévez, Icardi e Higuaín sono li dove dovevano stare, attaccanti esperti già ben inseriti nel calcio italiano. L’unica faccia nuova è il laziale Djordjević, sei reti per confermare quanto di buono si diceva di lui nonostante il pessimismo di molti tifosi biancocelesti.

Per quanto riguarda i rendimenti, ancora meno sorprese. Ai precedenti bomber che uniscono gol a prestazioni importanti si aggiungono altri soliti noti come Totti, Klose, Gervinho, Callejón e alcuni portieri che stanno confermando il loro alto livello vedi Buffon, Handanović, Perin. Tuttavia qualche volto nuovo compare anche qui come Morata e Djordjević, come Dybala al primo anno in massima serie o Quagliarella e Thereau, non nuovi al nostro campionato, ma che hanno cambiato casacca pochi mesi fa in cerca di fortuna.

Pochi i giocatori che arrivati in Italia per la prima volta in estate hanno saputo convincere da subito e strappare una maglia da titolare al proprio mister. Tra questi emergono principalmente difensori come l’olandese de Vrij giovane e affidabile e l’esperto  Alex al Milan. Oltre a  Koulibaly piacevole sorpresa del Napoli con 990 minuti giocati in 11 gare alla pari di Andelković, nuovo centrale di Iachini al Palermo. Sempre tra i rosanero anche Vázquez alla prima stagione italiana sta trovando un minutaggio importante, idem per Guilherme dell’Udinese, per lui 898 minuti finora.

Erano altri però i nomi che tifosi e addetti ai lavori speravano di trovare in questo articolo. Andiamo quindi nel dettaglio dove risaltano acquisti finora considerati veri e propri flop. Vidić, Medel, Torres, Evra, Cole sono campioni sbarcati in italia in estate che stanno tradendo le aspettative. Solo questione di ambientamento? Difficile da dire, stranamente tutti arrivano dalla Premier inglese e arrancano nonostante carriere importanti, forse il nostro calcio gli si addice poco.

Tuttavia ci sono molti altri giocatori acquistati in fase di calciomercato che attualmente sono “dispersi”, vuoi per guai fisici o per difficoltà di inserimento. Marin, van Ginkel, de Guzmán, Richards, Basanta, Saviola, Michu erano arrivati con premesse importanti che stanno tradendo. Qualche problema fisico o scelte tecniche li hanno tenuti spesso lontani dal campo, ma sono delle risorse importanti per i rispettivi club che hanno investito su di loro e che si aspettano quindi un contributo importante nella stagione.

Altri invece erano un usato sicuro, nel senso che già militavano nel nostro campionato con discreta qualità, ma stanno facendo particolare fatica con le nuove maglie. Romulo, Armero, Bergessio, Iturbe, Kone e Amauri sono giocatori da cui è lecito aspettarsi di più.

Tirando le somme possiamo dire che il mercato ha inciso poco nelle attuali formazioni titolari dei maggiori club italiani. La classifica sta confermando i valori della scorsa stagione, confermando che in estate nessuno ha trovato il giocatore che gli ha permesso il salto di qualità. Un mercato di parametri zero e prestiti non può certo aumentare la qualità del campionato, tantomeno cambiarne le gerarchie e fornire del materiale interessante alla nazionale. Già, perché tutto questo va a discapito dei giovani talenti italiani totalmente assenti dalle statistiche analizzate, perché piazzati sempre più spesso in serie minori o relegati in panchina. Troppi i soldi spesi per vecchi scarponi o giovani stranieri che invece potrebbero essere spesi per far emergere il made in Italy.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

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