C’era in Europa: l’Ipswich Town alla conquista della Coppa UEFA (1981)

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Durante gli anni gloriosi del Liverpool e del Nottingham, al principio degli anni ’80, nella periferia del calcio inglese, si mise in luce con risultati ragguardevoli anche l’Ipswich Town, squadra della città omonima, situata nella contea del Suffolk.
Di antica fondazione, risalente al 1878, l’Ipswich Town era una firma pressoché sconosciuta fino alla stagione 1961-‘62, quando per la prima volta salì in prima divisione inglese. Il debutto fu clamoroso: sotto la guida tecnica di Alf Ramsey, futuro allenatore dell’Inghilterra campione del mondo nel 1966, l’Ipswich Town riuscì a inserirsi nella corsa allo scudetto e, con un sorpasso all’ultima giornata, anche a vincerlo.

Negli anni ’70, l’Ipswich conobbe nuovamente la ribalta nazionale, sotto la guida tecnica di Bobby Robson, storico allenatore britannico che guidò poi anche l’Inghilterra per molti anni. Durante gli anni di Robson, l’Ipswich acquistò pochissimi giocatori, attuando concretamente la strategia della crescita e della valorizzazione tecnica dei propri giovani. L’Ipswich Town mise così a frutto il combinato disposto di gioventù dinamica e un’ intelligente fase offensiva, costruita su palla a terra e ricerca della profondità. Nella concezione del gioco, Robson (in seguito primo mentore di Mourinho) s’inserì in quel solco di allenatori che, a cominciare dalle antiche esperienze olandesi di Jack Reynold all’Ajax nella prima metà del secolo scorso, proseguendo con quella di Vic Buckingham, prima dell’avvento di Michels (ex giocatore di Reynold) sempre tra le fila dei lancieri, costituì una semina che produsse i propri frutti tecnico-tattici tra Olanda, Inghilterra e Spagna, dagli anni ’70 ad oggi. Non a caso, per Robson vi fu in seguito anche un’esperienza alla guida del Barcellona.
Gli anni d’oro dell’Ipswich Town, si possono annoverare quindi in quella ricerca metodologica di gioco che stava rinnovando gli archetipi nazionali del calcio europeo. Per tredici anni, a partire dal 1969, Robson guidò i “Tractor Boys”, raggiungendo dapprima la nuova promozione nella massima serie, poi una serie di ottimi piazzamenti, tra cui due secondi posti (1981 e 1982) e una Coppa d’Inghilterra. Celebre un 6-0 rifilato niente meno che al Manchester United. E, a coronamento certificato sugli almanacchi, arrivò uno storico successo europeo, in Coppa UEFA.

L’equilibrio alchemico tra sostanza del vivaio e acquisti calibrati, originò una squadra dove i punti di forza erano gli attaccanti Paul Mariner e John Wark, il difensore inglese Terry Butcher e gli olandesi Mühren e Thijssen.
In particolare, il baffuto John Wark, scozzese di Glasgow, visse anni ruggenti e fu protagonista della corsa in Europa, mettendo a segno un record imbattuto di 14 reti in un’edizione. Convocato anche ai mondiali di Spagna ’82 tra le fila della Scozia, partecipò anche in qualità di attore – con Pelè, Ardiles e altri – al film “Fuga per la vittoria” di John Houston.
L’olandese Arnold Mühren (omonimo del coevo Gerrie Muhren, cannoniere anche lui dell’Ajax, nei medesimi anni) invece aveva militato dieci anni prima nell’Ajax con cui aveva vinto una Coppa dei Campioni nel 1973. Nell’87 completò il personale tris di coppe, di nuovo con la maglia dell’Ajax. La sua longevità tecnica lo portò a vincere anche l’Europeo del 1988 con la propria Nazionale.

La squadra di Robson poteva contare anche sul pubblico di casa, che supportò con calore l’epopea di quegli anni e aiutò la squadra a costruire i propri successi soprattutto nelle partite giocate allo stadio locale di Portman Road, dove spesso si produssero delle goleade.
Il ruolino interno fu chiaro sin dalla prima partita, quando l’Ipswich impartì un rotondo 5-1 all’Aris di Salonicco, che rese innocuo il 3-1 patito in Grecia. Allo stesso modo, anche contro il Bohemians Praga, il 3-0 casalingo superò il 2-0 in trasferta. Né il biortimo mutò nella sfida con il Widzew Łódź. La formazione polacca, trascinata dal giovane Zibì Boniek, con Smolarek e Żmuda, in quegli anni rappresentava un avversario coriaceo per chiunque. Tuttavia la squadra di Robson annientò con un 5-0 interno (tripletta di Wark) il doppio confronto, in cui restò leggero l’1-0 subito in Polonia.
Nei quarti invece, l’Ipswich si concesse una doppia vittoria, contro un altro avversario alla ribalta in quegli anni: il Saint-Étienne di Michel Platini e del bomber olandese Rep. La macchina del gol inglese s’impose con risultati rotondi: 4-1 e 3-1. La doppia vittoria, stavolta senza goleada, avvenne anche contro il Colonia – di cui abbiamo recentemente parlato – con un secco 1-0 A/R.

In finale, l’Ipswich trovò il sorprendente AZ ’67 di Alkmaar (tra le cui fila militava anche il centrocampista Jan Peters, visto poi nel Genoa) che era giunto alla finale trascinata dal bomber Kees Kist, uno dei grandi realizzatori di sempre della Eredivisie, scarpa d’oro nel 1979. Tra Kist e Wark, si profilava una sfida all’Ok Corral del gol, che avrebbe deciso le sorti della coppa. E dopo 28’ minuti della partita di andata a Ipswich, un rigore di Wark fece intendere chi avrebbe vinto. L’olandese dell’Ipswich Thijssen raddoppiò all’inizio della ripresa e Mariner siglò il tris. Il ritorno ad Amsterdam fu solo questione di contenimento. Fu una partita ricca di gol, vinta dagli olandesi 4-2, in cui non mancò una firma di Wark, mentre rimase anche stavolta a secco Kist.
La Coppa UEFA tornava in Inghilterra, cinque anni dopo l’ultimo successo del Liverpool. E stavolta, con la firma anomala dell’Ipswich Town.

Di seguito il tabellino della doppia finale.

Ipswich Town FC – AZ ’67 (3-0)
6/05/1981 (19:30 h)- Portman Road (Ipswich): 27.532 spettatori.
Arbitro: Adolf Prokop (GDR).
Gol: 1-0 Wark [pen.] 28′; 2-0 Thijssen 46′; 3-0 Mariner 56′.

Ipswich Town FC: Paul Cooper; Mick Mills, Steve McCall, Frans Thijssen; Russell Osman, Terry Butcher; John Wark, Arnold Mühren, Paul Mariner, Eric Gates, Alan Brazil. Allenatore: Bobby Robson.

AZ ’67: Eddie Treijtel; Richard van der Meer, Ronald Spelbos, Johnny Metgod; Hugo Hovenkamp, Jan Peters; Jos Jonker, Peter Arntz, Kees Kist, Kristen Nygaard (Kurt Welzl 57′), Pier Tol. Allenatore: Georg Keßler .

AZ ’67 – Ipswich Town FC (4-2)
20/05/1981 – Olympisch Stadion (Amsterdam): 28.500 spettatori.
Arbitro: Walter Eschweiler (FRG).
Gol: 0-1 Thijssen 4′; 1-1 Welzl 7′; 2-1 Metgod 25′; 2-2 Wark 32′; 3-2 Tol 40′; 4-2 Jonker 74′.

AZ ’67: Eddie Treijtel; Hans Reijnders, Ronald Spelbos, Johnny Metgod, Hugo Hovenkamp (capitán); Jan Peters, Jos Jonker, Peter Arntz; Kristen Nygaard, Pier Tol (Kees Kist 46′), Kurt Welzl (Chris van den Dungen 80′). Allenatore: Georg Keßler.

Ipswich Town FC: Paul Cooper; Mick Mills (capitán), Steve McCall, Frans Thijssen, Russell Osman; Terry Butcher, John Wark, Arnold Mühren; Paul Mariner, Alan Brazil, Eric Gates. Allenatore: Bobby Robson.

Qui, il video della gara d’andata

Paolo Chichierchia
Paolo Chichierchia
Nasce nel 1972 a Roma, dove vive, lavora e tifa Fiorentina. Come Eduardo Galeano, ritiene che per spiegare a un bambino cosa sia la felicità, il miglior modo sia dargli un pallone per farlo giocare.

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