La Lazio batte il Sassuolo e la contestazione, all’Olimpico finisce 3-2

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Grazie a una doppietta di Radu, la prima da quando gioca in Serie A, la Lazio conquista tre punti fondamentali nella rincorsa all’Europa. Il Sassuolo, nonostante un ottimo secondo tempo, rimane malinconicamente ultimo in classifica.

LA PERLA DI RADU – Si gioca in un clima arroventato dalla contestazione contro il Presidente Lotito, iniziata nel pomeriggio con una manifestazione animata da 6mila persone e conclusasi all’interno dello stadio dove in 40mila, prima del fischio d’inizio, stringono in mano un cartoncino bianco con su scritto “Libera la Lazio”. I cori contro la dirigenza sono incessanti. In campo è la Lazio, orfana dei soli Ederson ed Elder Postiga, a dettare i ritmi di gioco. Il Sassuolo, privo per scelta tecnica del suo miglior giocatore, Berardi, pensa soltanto a difendersi. La supremazia territoriale dei biancocelesti è sterile: Klose gira a vuoto mentre sulle fasce Lulic e Candreva sembrano poco ispirati. A sbloccare una partita oltremodo ingessata, ci pensa Stefan Radu con un sinistro al fulmicotone scagliato da 30 metri che trova l’assistenza del palo e si deposita alle spalle dell’incolpevole Pegolo. La Lazio chiude il primo tempo in vantaggio, senza aver speso molte energie.   

ANCORA RADU – La ripresa si apre con un sinistro di Klose che sfiora il palo e termina di poco a lato. Berardi, appena entrato, si fa notare con una girata al volo che accarezza la traversa. È l’antipasto del pareggio, servito dall’ex di turno Floccari, al primo gol in campionato, che in spaccata anticipa Biava e buca Berisha. Nemmeno un minuto e i biancocelesti sono di nuovo in vantaggio: Klose sfrutta un’amnesia della difesa ospite e indovina il rasoterra che gli vale la sesta rete stagionale. Le emozioni si susseguono. Floro Flores, in campo da una manciata di minuti, disegna su punizione una traiettoria perfetta che non lascia scampo a Berisha. Quando il pareggio sembra cosa certa, è ancora Radu a salire in cattedra. Il cross del difensore rumeno assume una strana traiettoria che supera le teste dei giocatori assiepati in area e si insacca sul secondo palo. È la rete decisiva. L’assedio finale del Sassuolo non sortisce effetti. La Lazio, con grande cuore, fa sua la partita. Ma per i tifosi biancocelesti la vittoria più grande sarebbe l’uscita di scena del Presidente Lotito.

LAZIO-SASSUOLO (1-0) 3-2

Lazio (4-3-3): Berisha 6; Konko 6, Biava 6, Dias 6,5 (56° Ciani 6), Radu 8; Gonzalez 6,5, Ledesma 6,5, Mauri 6 (65° Biglia 6,5); Candreva 6, Klose 7, Lulic 6,5. A disp. Marchetti, Strakosha, Cavanda, Novaretti, Cana, Onazi, Felipe Anderson, Kakuta, Keita, Perea. All. Reja 6.
Sassuolo (3-5-2): Pegolo 5,5; Mendes 5,5, Cannavaro 5, Ariaudo 6; Rosi 6, Biondini 6, Chibsah 5,5 (46° Ziegler n.g., 75° Floro Flores 7), Magnanelli 5,5, Longhi 5,5; Zaza 6 (60° Berardi 6,5), Floccari 7. A disp. Polito, Antei, Bianco, Gazzola, Marrone, Pucino, Missiroli, Sansone. All. Malesani 5.
Arbitro: Giacomelli.
Reti: 37° Radu (L); 72° Floccari (S); 74° Klose (L); 79° Floro Flores (S); 84° Radu (L).
Note: Ammoniti Radu (L); Magnanelli, Rosi, Zaza (S).

Valerio Dardanelli
Valerio Dardanelli
Nato a Roma il 19 novembre 1988, vive e lavora nella Capitale. Laureato in Scienze della Comunicazione, collabora con vari siti d’informazione sportiva. Ha fatto parte della prima avventura di Mondopallone. Recidivo.

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