Le pagelle di Torino-Inter

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L’Inter espugna l’Olimpico di Torino con il risultato di 2-0 grazie alle reti di Diego Milito e Antonio Cassano, una per tempo. Ottime le prestazioni di Juan Jesus – migliore in campo – e Andrea Ranocchia, che spengono ogni tentativo di rimonta granata sul nascere. Bianchi trascina i compagni e soltanto Handanovic (e la sfortuna) impediscono che alla fine arrivi il gol del pareggio. Male Gazzi e, in generale, tutto il centrocampo del Toro.

INTER

Handanovic 6,5: Bravo e fortunato a parare con il ginocchio la conclusione di Rolando Bianchi. Per il resto, Juan Jesus e Ranocchia coprono in maniera ottima, e l’estremo difensore neroazzurro non corre altri grossi pericoli.

Jonathan 6: Si preoccupa più a contenere le sgroppate di Santana, nella prima parte di partita l’uomo più attivo del Torino. In avanti si fa vedere poco, ma forse per scelta tattica di Stramaccioni; viene sostituito da Alvarez all’intervallo per un infortunio alla spalla sinistra.

Ranocchia 6,5: Gran partita del difensore neroazzurro, che conosce molto bene il gioco di Ventura. Preciso e puntuale, non è mai in affanno contro Rolando Bianchi, anzi riesce – per quanto possibile – a limitarlo.

Juan Jesus 6,5: E’ il migliore in campo della formazione ospite, sia per la prestazione che per la personalità con la quale si getta su ogni pallone che potrebbe trasformarsi in guaio per la porta difesa da Handanovic.

Nagatomo 6: L’uomo jolly di Stramaccioni. Gioca il primo tempo sulla fascia sinistra, poi viene spostato a destra dopo l’ingresso in campo di Alvarez. Riesce a spegnere letteralmente Stevanovic, precludendo un’opzione fondamentale nel gioco di Ventura.

Zanetti 6: Il capitano neroazzurro è uno dei più attivi in fase di disimpegno; si sacrifica sempre sia nei ripiegamenti in mezzo al campo che sull’esterno. Eterno!

Cambiasso 6: Agisce da regista basso per tutto il primo tempo, facendo fatica a trovare compagni liberi. Cambia tutto nella ripresa, quando riceve il via libera dal suo tecnico per agire sul centro-sinistra e pressare alto i portatori di palla granata, la specialità della casa.

Guarin 5,5: Corre moltissimo e si sacrifica, ma ci ha abituato a ben altro nelle ultime settimane. Forse ha sofferto un po’ la stanchezza e il fatto di non essere stato al meglio durante la settimana, ma questa non è stata decisamente la partita del centrocampista colombiano

Pereira 6,5: Dimostra di poter occupare qualsiasi ruolo sulla fascia sinistra, prima disimpegnandosi egregiamente nel ruolo di ala e poi occupando la posizione di terzino che prima era stata di Nagatomo. Quando si affaccia nella metà campo avversaria è un pericolo costante, ma non disdegna neanche in fase di copertura.

Sneijder 6: L’olandese non brilla, però riesce a fungere da ottimo collante tra il centrocampo e Milito. Anche lui, come Guarin, ci ha però abituato a ben altre prestazioni.

Milito 6,5: Se non fosse per il gol, non avremmo neanche potuto assegnargli il voto, visto che non ha praticamente mai toccato il pallone. Però nel calcio conta molto sbloccare le partite, e lui segna un gol fantastico che mette in discesa l’incontro per la sua squadra.

SOSTITUZIONI

Ricky Alvarez 6,5: Buona personalità per l’argentino, che sembra finalmente essersi abituato al calcio italiano. Agisce su entrambe le corsie laterali, privilegiando quella di destra per la capacità di rientrare sul mancino e tentare la giocata. Ottimo l’assist per Cassano nel finale di partita.

Cassano 6,5: Non una prestazione clamorosa del talento di Bari vecchia, ma ‘Fantantonio’ ha il merito di chiudere la partita quando il Torino sembrava ancora crederci. Che stia diventando anche un goleador, oltre che un assistman eccezionale?

Gargano sv: Pochi minuti per l’uruguaiano stasera, tenuto a riposo da Stramaccioni in vista dell’Europa League.

ALL – Andrea Stramaccioni 6,5: Non sarà l’Inter più bella degli ultimi anni, ma almeno è efficace. Rischia relativamente poco, crea pochissimo, però è cinica al punto giusto. Deve sicuramente fare maggior chiarezza sul modulo tattico, non sempre gli avversari saranno del livello di questo Torino, e non avere una disposizione tattica che i giocatori conoscono a ‘memoria’ potrebbe diventare presto un problema.

TORINO

Gillet 6: Non ha colpe sui due gol, per il resto gioca una partita normale, dimostrando di essere abilissimo anche coi piedi.

Darmian 5,5: Soffre spesso le incursioni di Nagatomo e Pereira, che su quella fascia hanno tempo e modo di fare ciò che vogliono. Anche Alvarez, nonostante non sia un fulmine di guerra, si mette in luce servendo l’assist a Cassano proprio dalla sua fascia di competenza.

Glik 5,5: La sua prestazione non sarebbe nemmeno così negativa se non fosse che, ogni volta che sta per intervenire, non dia proprio molta fiducia a compagni e spettatori. Timido e a volte troppo superficiale, deve migliorare soprattutto in personalità.

Ogbonna 6: Prova sufficiente per il nazionale italiano, che annulla Milito costringendolo a eclissarsi dal gioco neroazzurro. Efficace soprattutto in fase di impostazione, è praticamente un regista aggiunto per Ventura.

Masiello 6: Ha la possibilità di spingere ma lo fa a corrente alternata; in fase difensiva non è chiamato a un lavoro eccessivo, sino a quando non entra in campo Cassano, che agisce proprio nella sua area di competenza.

Brighi 5,5: il Torino non riesce a fare gioco, e lui è una delle cause. Si nasconde dietro ai più fisici centrocampisti dell’Inter, rallentando la manovra e costringendo Ogbonna a inventarsi regista al suo posto.

Gazzi 5: Grazie alla sua fisicità, avrebbe dovuto tenere a bada i muscoli di Cambiasso e compagni; in realtà è stato il motivo per cui l’Inter ha praticamente tenuto in mano le redini del gioco per tutti e novanta i minuti di gioco. Troppo timido, e rimedia pure un cartellino giallo meritato.

Stevanovic 5,5: L’esterno – cresciuto nella primavera dell’Inter – non riesce mai a superare in maniera efficace Nagatomo. Punge poco in attacco, mentre si sacrifica il giusto in fase difensiva. La sostituzione è una logica conseguenza, vista l’importanza del suo ruolo nel gioco impostato da Ventura.

Santana 6: E’ uno dei più propositivi nella fase iniziale della partita, ma cala alla distanza. Ha il merito di servire uno splendido cross per Bianchi, ma soltanto un prodigioso intervento di Handanovic impedisce che diventi un assist.

Bianchi 6,5: Il gioco offensivo del Torino passa tutto dai suoi piedi (e dalla sua testa, in entrambi i sensi). Ha delle buone combinazioni con il suo compagno di reparto, e va vicinissimo al gol in un paio di occasioni. Una vera minaccia!

Sgrigna 5,5: Tanta forza di volontà e spirito di sacrificio, ma l’attaccante granata viene pescato costantemente in posizione irregolare. Ha però i movimenti da seconda punta, e questa è una garanzia per Ventura; il perfetto partner d’attacco per Rolando Bianchi.

SOSTITUZIONI

Cerci 5,5: Sostituisce Stevanovic a ripresa in corso, ma si fa vedere pericolosamente soltanto in una occasione, ossia quando lascia sul posto Pereira e serve Bianchi in area di rigore. Per il resto, non riesce mai a essere concreto e incisivo.

Meggiorini 6: L’attaccante ex Novara offre molto dinamismo alla manovra, emulando ciò che stava facendo Sgrigna sino a quel momento. Un paio di ottimi spunti con il mancino, ma Juan Jesus riesce a mettergli la museruola in più di una occasione.

Sansone 6: Spinge tanto, ma lo fa a partita praticamente conclusa. Tuttavia è sempre una minaccia quando punta l’uomo, vista la sua abilità nel dribbling. Deve però alzare la testa una volta effettuata la giocata, per rendersi conto se è meglio servire un compagno o provare l’azione personale.

ALL – Giampiero Ventura 6,5: Interpreta la partita in maniera ottimale, cosa che non fanno i suoi giocatori. Stevanovic non salta mai l’uomo, Santana lo fa per i primi 10 minuti. Poi si spegne completamente il gioco sulle ali, mentre Bianchi al centro trasforma in oro qualunque pallone si aggiri tra le sue parti. Viene punito nelle uniche vere occasioni da gol per l’Inter, e questo la dice lunga su quanto abbia preparato maniacalmente la partita: non ha colpe!

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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