Russia 2018 – Colpisce Forsberg, ennesimo capolavoro difensivo della Svezia: continua il sogno scandinavo, Svizzera eliminata

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SVEZIA-SVIZZERA 1-0

66′ Forsberg


SVEZIA
(4-4-2) 
1  Olsen
2  Lustig ↓ (81')
3  Lindelöf
4  Granqvist
6  Augustinsson
17 Claesson
13 Svensson
8  Ekdal
10 Forsberg ↓ (81')
20 Toivonen
9  Berg ↓ (90')
All. Andersson

Sostituzioni
5  Olsson (81')
16 Krafth (81')
22 Thelin (90')

SVIZZERA
(4-2-3-1)
1  Sommer
6  Lang
5  Akanji
20 Djourou
13 Rodríguez
11 Behrami
10 Xhaka
23 Shaqiri
10 Džemaili ↓ (73')
14 Zuber ↓ (73')
19 Drmić
All. Petković

Sostituzioni
7  Embolo (73')
9  Seferović (73')
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(aggiorna il live premendo F5)

Alla Zenit Arena di San Pietroburgo Svezia e Svizzera si giocano l’accesso agli ottavi di finale, in una sfida dal pronostico apertissimo. Chi vince, se la vedrà con una tra Colombia e Inghilterra, in campo questa sera alle 20.00 (ora italiana). Gli scandinavi, senza Larsson, col loro calcio efficace ed essenziale, provano a far saltare il munitissimo fortino elvetico, che lamenta però un paio di assenze pesanti come Lichtsteiner e Schär (sostituito da Djourou).

Differentemente da quanto previsto alla vigilia, dopo una prima fase di studio, la gara comincia subito a ritmi piacevoli, con le due squadre che affrontano l’emozione cercando di giocarsela a viso aperto e sfruttando le proprie doti migliori: l’equilibrio e la compattezza in tutti i reparti per gli svedesi e la fantasia per gli svizzeri. Il pressing della Svezia, facilitato qualche imprecisione di troppo del reparto difensivo elvetico, però, permette agli scandinavi di andare vicini al gol agli inizi di partita: prima calcia malamente Berg sull’ottima imbeccata di Toivonen, poi ancora l’attaccante dell’Al-Ain si vede murare il tiro da Akanji, con Ekdal che, di potenza da una buona piattaforma centrale, mette alto. Ma, dopo qualche minuto di apprensione, gli uomini di Petković iniziano a tessere il proprio gioco con crescente convinzione, alzando la pressione sulla difesa gialloblù e controllando il pallino del gioco, mentre la Svezia resta bassa per poi ripartire. Ma la retroguardia di Andersson resiste bene e con precisione, concedendo il minimo alla Nati, e sono anzi gli scandinavi ad andare ancora vicini al gol attorno alla mezz’ora: cross dalla sinistra di Augustinsson, Berg colpisce con il sinistro in girata, ma Sommer con un gran riflesso ci mette la mano e respinge. Un’occasione che non cambia la trama della partita, perché è la Svizzera a continuare a fare la partita, ma senza incidere: ci prova Xhaka con una botta dai 35 metri, il pallone finisce alto; poi gran scambio tra Zuber e Džemaili, ma il centrocampista del Bologna calcia oltre la traversa con un destro potente ai limiti dell’area. Al 41′, però, la Svezia ha ancora l’occasione più clamorosa del primo tempo per passare in vantaggio: cross perfetto di Lustig sul secondo palo, Ekdal si inserisce in totale solitudine, ma calcia altissimo con il piattone al volo a due passi dalla porta. Il finale dei primi 45′ si chiude con gli ultimi tentativi elvetici, ma con nessuna occasione creata: finisce 0-0 il primo tempo.

Lo schema della gara non cambia nemmeno nella ripresa, con la Svizzera che continua a controllare il pallino del gioco, ma senza idee e spazi a disposizione, mentre la Svezia resta bassa per poi ripartire: sono proprio gli scandinavi ad avere la prima occasione del secondo tempo, ma Toivonen calcia molto alto in piena area. La gara resta però equilibrata, presentando fasi più di studio e con le due squadre che tentano qualche sortita offensiva ma senza forzare mai le giocate. Ma, al 66′, l’equilibrio dominante improvvisamente si rompe con gli uomini di Andersson che trovano il pesantissimo vantaggio con il gol di uno dei migliori in campo, il fantasista Forsberg: l’esterno del Lipsia viene servito ai limiti dell’area di rigore e fa partire un tiro destinato a finire centrale tra le braccia di Sommer, ma il pallone viene deviato in maniera decisiva da Akanji e finisce direttamente in rete. Gli elvetici si ritrovano così costretti a dare il via all’assedio, cercando di aumentare il proprio peso offensivo fino a questo momento quasi nullo inserendo Embolo e Seferović al posto di Zuber e Dzemaili, ma gli avversari si confermano come una delle squadre più ordinate e rocciose del Mondiale, chiudendo tutti gli spazi e, anzi, sprecando diverse occasioni per chiudere i conti in contropiede. Con il tempo che continua a trascorrere e gli svedesi che si chiudono sempre di più, gli uomini di Petković fanno partire un assedio sempre più intenso, ma mancano precisione e le giuste idee per sfondare il muro gialloblù. E solo nei minuti di recupero, la Svizzera ha l’occasione migliore per pareggiare: cross potente e teso di Rodríguez, Seferović gira di testa, ma Olsen blocca a terra. Ma è l’ultimo lampo biancorosso, prima che la Svezia, in contropiede, riesca a trovare la grande occasione per il ko: contropiede perfetto degli scandinavi, Thelin lancia Olsson da solo davanti a Sommer, ma il difensore viene spinto a terra da Lang fuori dall’area di rigore (dopo consultazione del VAR) che viene così espulso. La punizione di Toivonen viene respinta con i pugni da Sommer, ma non c’è più tempo: la Svezia continua a sognare e conquista una straordinaria qualificazione ai quarti di finale, eliminando una Svizzera di grande cuore, ma troppo inefficace in avanti.

SVEZIA-SVIZZERA  1-0  (0-0) 

Svezia (4-4-2): Olsen 6; Lustig 6.5 (81′ Krafth sv), Lindelöf 6.5, Granqvist 7, Augustinsson 6.5; Claesson 6, Svensson 6.5, Ekdal 6, Forsberg 7.5 (81′ Olsson sv); Toivonen 6.5, Berg 5.5 (90′ Thelin sv). A disp.: Johnsson, Nordfeldt; Guidetti, Helander, Hiljermark, Jansson, Rhodén, Durmaz. All.: Andersson 7.5
Svizzera (4-2-3-1): Sommer 6.5; Lang 5.5, Akanji 6, Djourou 5.5, Rodríguez 5Behrami 5.5, Xhaka 5.5; Shaqiri 5, Džemaili 5.5 (73′ Seferović 6), Zuber (73′ Embolo 6); Drmić 5A disp.: Mvogo, Bürki; Moubandje, Elvedi, Freuler, Fernandes, Zakaria, Gavranović. All.: Petković 5
Arbitro: Skomina (SLO)
Marcatori: 66′ Forsberg
Note – Ammoniti: Lustig (SVE); Behrami, Dhaka (SVI)
Espulsi: Al 90’+3′, Lang (SVI) per condotta gravemente sleale.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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