Il Lugano, bello ma leggero in attacco, battuto da uno Young Boys attento e concreto: 1-2

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Non sappiamo se questo possa essere l’anno dello Young Boys. Di sicuro, però, i bernesi, oggi a Cornaredo, contro il Lugano, hanno dimostrato di essere attenti, cinici è straordinariamente concreti quando serve: sono caratteristiche che, nella Super League svizzera, fanno la differenza. Entrambe le squadre, che venivano dall’impegno settimanale di Europa League, hanno fatto un po’ di turnover: Tami ha messo in campo Ledesma al posto di Piccinocchi, mentre Hütter ha tenuto fuori Sulejmani e Hoarau, che si sta riprendendo da un grave infortunio.

Ticinesi vicino al gol 6′: Gerndt, smarcato iun area da Mariani, ha però gettato al vento una facile occasione. Risposta bernese al 12′, ma Kiassumbua ha fatto buona guardia sul tiro scoccato da Ngamaleu. Al 38′ è stato Črnigoj a mandare fuori di testa da buona posizione.

Nella ripresa, il tecnico austriaco della capolista ha inserito Schick e Hoarau ma, a sorpresa, i bianconeri hanno mantenuto l’iniziativa. Poi, al 72′, Hütter si è giocato la carta Sulejmani il quale, all’83’, con un bel calcio di punizione, ha beffato un Kiassumbua distratto. 2′ dopo, i bernesi hanno messo il risultato in cassaforte, con un gol in contropiede del nuovo entrato Schick. Inutile, nei minuti di recupero, il gol di controbalzo di Rouiller.

Nel dopopartita, Tami era piuttosto deluso per il risultato (Fonte: RSI): In una partita che potevi vincere, ti ritrovi senza nulla in mano. Abbiamo fatto bene, costruito gioco e occasioni, concesso veramente poco: però, non facciamo gol. E, alla fine, questa cosa la paghi molto cara. Quando crei così tanto, poi devi avere la giusta cattiveria per concretizzare il lavoro che hai fatto. Sarei più preoccupato se non creassimo occasioni da gol; tuttavia, non mi piace neppure questo fatto che ne dobbiamo creare molte di più degli avversari per segnare. Ora ci aspetta la doppia sfida in Campionato e Coppa contro il Grasshopper: dovremo usare la testa, e giocare con intelligenza e con la giusta cattiveria.”

Inevitabile una domanda sui portieri, vista la prestazione negativa di Kiassumbua: “Non c’è nessun tormentone sui portieri. Ho detto più volte che David Da Costa aveva bisogno di una pausa. Quanto dovrà essere lunga dipende da lui, perché per me resta il titolare. Vedremo in settimana: di sicuro, non è che ad ogni errore si cambia il portiere, questo sia chiaro. Il cambiamento è dipeso da altri fattori.”

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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