Questo è un Lugano che si può salvare

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Si, possiamo dirlo: ieri, in Europa League, abbiamo visto il miglior Lugano della stagione. Intendiamoci: ci hanno messo del loro anche gli avversari, che hanno schierato una formazione senza i loro pezzi migliori (i quali, quando sono entrati, hanno messo la loro squadra nella condizione di andare a segno due volte in mezz’ora). Si sono visti alcuni errori, come in occasione del secondo gol degli ospiti. Tuttavia, la squadra, ieri sera, ha dato delle risposte davvero importanti sotto l’aspetto del carattere e, anche, sotto quello fisico. Insomma, il Lugano visto ieri sera è una squadra che, dando continuità, può ambire a mantenere la categoria.

Tami, ieri, ha fatto alcune scelte, in partenza, la cui lettura è controversa. Sulmoni e Sabbatini in panchina possono infatti essere viste come una decisione tesa a salvaguardare due titolari in vista del difficile impegno di domenica a Sion o anche, come si sussurrava in sala stampa, come un chiaro segnale allo spogliatoio. Nonn si sa cosa sia successo, in questi giorni, nelle segrete stanze di Cornaredo. Di sicuro Mattia Bottani (protagonista assoluto ieri sera, con un gol, un assist e una prestazione da incorniciare) era apparso, in un’intervista filmata concessa ai colleghi della RSI, piuttosto scosso.

La reazione, auspicata dal tecnico, comunque c’è stata. Non solo: i sostituti, ieri, si sono ben disimpegnati e, inoltre, si sono viste alternative tattiche che potrebbero essere utili nel prosieguo della stagione. Ledesma, per esempio, ieri sera ha fornito il contributo che ci si aspettava, consentendo tra l’altro a Piccinocchi (nella foto) di piazzarsi qualche metro più avanti, alla Sabbatini. L’ex milanista, libero dagli impegni difensivi, ha giocato una buona partita, dettando passaggi e inserimenti dei compagni. Certo, molto è stato reso più semplice dagli spazi lasciati dai cechi, che hanno praticato un gioco offensivo ma sterile, avendo lasciato i migliori elementi in panchina: una sottovalutazione pagata carissima dal tecnico degli ospiti Vrba, uscito dal campo scuro in volto.

Insomma, tutto bene. I bianconeri hanno messo in campo la grinta e la determinazione che chiedeva loro l’allenatore. Ora, ovviamente, ci vorrà continuità, soprattutto in campionato: domenica i ticinesi sono attesi a Sion (ieri, in tribuna a Lucerna, c’erano Tramezzani e Conte a visonare i loro prossimi avversari). In Super League, infatti, serviranno i punti, e difficilmente il Lugano troverà gli spazi lasciati ieri dagli avversari. Però, se non altro, si è ritrovata un po’ di fiducia: e, nel calcio, la fiducia è fondamentale, per poter fare le cose. I 3 punti, inoltre, costituiscono anche un rilancio nella competizione europea, riaprendo scenari impensabili solo 24 ore fa.

Sarà interessante, soprattutto, valutare l’opzione Ledesma: se trova continuità, potrebbe essere l’elemento giusto per dare i ritmi giusti davanti alla difesa, liberando alcuni giocatori con più fantasia dai compiti di tutelare la retroguardia. Siamo dell’idea, infatti, che la stiticità nella fase offensiva (solo 1 gol nelle ultime 5 partite, segnato tra l’altro da un terzino, e da palla ferma) sia stata dovuta proprio a un’assenza di adeguti rifornimenti da centrocampo. Poi, conterà molto la determinazione in fase di riconquista e contrasto ai portatori di palla avversari: ieri si è vista una buona attitudine in tal senso. La scommessa, ora, sarà, appunto, proseguire su questa strada, “una partita alla volta” come recita il tecnico.

Bottani, ieri, ha fatto una grande prestazione. A fine partita, il figlio della città era euforico: “La squadra ha fatto vedere sul campo, e non solo con le parole, che ha qualità e grinta. Giocando cosi, possiamo fare bene. Dedico il gol alla mia compagna, a mio figlio: la mia famiglia mi ha aiutato tanto e mi è stata vicina nei momenti difficili” sono state le sue parole al microfono di Nicolò Casolini della RSI. Piedi per terra, invece, per il presidente Renzetti il quale, sempre al microfondo Casolini, si è coccolato soprattutto Mattia (“Gerndt quando è entrato faceva fatica a tenere palla, Bottani ce l’aveva sempre attaccata ai piedi”), ma ha ragionato soprattutto in funzione del campionato (“È stato il Lugano che ci mi aspettavo, dopo le polemiche seguite agli ultimi deludenti risultati. Ora però non dobbiamo non dobbiamo farci prendere dall’euforia, altrimenti ci facciamo ancora del male.”). 

E ora, Sion. La sfida contro l’ex Tramezzani non sarà una partita come tutte le altre, in tutti i sensi: i vallesani, che dovranno fare la partita, vista la situazione di classifica, potrebbero essere l’avversario giusto per esaltare, ancora una volta, lo spirito di sacrificio visto ieri sera. L’incognità sarà sulla tenuta fisica; tuttavia, ieri sera, i bianconeri hanno terminato stanchi, ma ancora in grado di reggere le sfuriate offensive della squadra ceca. Il Lugano, insomma, è ancora vivo: e speriamo, per i ticinesi, che quella di ieri sia stata la partita della svolta.

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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