Lugano, Tami: “Manca la giusta cattiveria”

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Dal nostro inviato a Lugano (CH)

Incontriamo Pierluigi Tami, al termine della partita giocata dal Lugano contro il Grasshopper. Ecco, di seguito, le principali dichiarazioni dell’allenatore ticinese: “Non cerco responsabilità specifiche: perdiamo e vinciamno tutti insieme. Non va bene dominare una partita come possesso palla, e poi perdere 0-3. La squadra fa molto, ma poi siamo meno bravi dell’avversario a concludere, fermo restando che non è solo un problema di gol non fatti: oggi ne abbiamo subiti tre, frutto di disattenzioni ed errori individuali. Lo avevo già detto all’inizio dell’anno: bisognerà lottare per mantenere la categoria. Qua, però, c’è gente che questo messaggio non lo ha recepito: speriamo capiscano alla svelta.”

“Ci vuole la giusta cattiveria: e, finora, questo atteggiamento non lo vedo. Abbiamo molti impegni, e dobbbiamo avere la giusta mentalità. Ci sono aspettative troppo alte nell’ambiente: dobbiamo restare uniti, solidali, e giocare da squadra che deve salvarsi. Non basta dominare gli avversari, tenendo palla, ma senza trasformare questo dominio in gol e i risultati. La rosa? Non so, io sono contento dei giocatori che ho, non so se siano migliri di quella dell’anno scorso. Ho detto ai ragazzi che il percorso fatto finora va bene da un lato, e molto male da un altro. Serve consapevolezza per questo, e dobbiamo essere pronti: se qualcuno non lo sarà, trarremo le conseguenze. Siamo anche stati sfortunati: abbiamo avuto l’occasione per segnare per primi, non lo abbiamo fatto, e oggi siamo qua a commenatre una sconfitta pedante nel punteggio.”

“Non mi sono piaciuti diversi errori: sul secondo gol eravamo tutti nella metà campo avversaria. Dobbaomop lavorare duro, ci aspetta una stagione difficile, ma è quella che mi aspettavo. Questo è un gruppo con dei valori sul piano del gioco, e dobbiamo cambiare registro, senza lasciare agli avversari la possibilità di farci male. Per quanto riguarda gli infortuni, non so ancora nulla di Piccinocchi, mentre Mariani non dovrebbe avere nulla di grave.”

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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