Eredivisie 2016/17 – Il pagellone

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Dopo aver presentato la Top 11 dell’Eredivisie appena conclusa, è tempo di guardare ai voti delle 18 squadre partecipanti alla massima serie olandese nella stagione 2016/17; via dunque, con il pagellone del Campionato olandese.

Feyenoord: 10

Nonostante un finale di stagione con il fiatone, il titolo riportato a Rotterdam dopo quasi 20 anni da van Bronckhorst e i suoi ragazzi vale il massimo dei voti per il Feyenoord. Partito in seconda fila ai nastri di partenza dell’Eredivisie, dietro alle più quotate PSV Eidhoven e Ajax, il Feyenoord si prende la vetta sin dalla prima giornata di Campionato, per non abbandonarla più fino al termine della stagione. Solido in difesa, e spietato in attacco, il club di van Bronckhorst si mette da subito alle spalle le acerrime nemiche; lo scorcio finale di stagione, forse per un pizzico di “paura di vincere” misto a un fisiologico fiatone, vede la prepotente rimonta di un Ajax costretto però alla seconda piazza finale.

Ajax: 7.5

Da applausi anche la stagione dell’Ajax di Peter Bosz, fresco di nomina come nuovo tecnico del Borussia Dortmund. I Lancieri vivono un avvio di Campionato ricco di alti e bassi, come testimoniano l’eliminazione nei Preliminari di Champions League contro il Rostov e i 5 punti di svantaggio rispetto al Feyenoord dopo solamente tre giornate complici il 2-2 con il Roda e l’1-2 con il Willem II maturati entrambi tra le mura amiche; nel girone di ritorno i biancorossi vincono 14 incontri dei 17 in programma, ma la sconfitta di Eindhoven (unica nel girone di ritorno) vanifica la rincorsa dei capitolini, comunque protagonisti di un buon percorso in Eredivisie accompagnato da una memorabile stagione in Europa League.

PSV Eindhoven: 4.5

A distanza di 12 mesi da un titolo indimenticabile, la banda di Cocu è invece protagonista di un’anonima Eredivisie. Perennemente alle spalle del Feyenoord, e poi anche dell’Ajax, il PSV alterna grandi partite ad altrettanto rovinosi inciampi, che a conti fatti tarpano le ali degli ex Campioni d’Olanda. Le sfide a testa alta giocate con Feyenoord e Ajax non fanno che aumentare il rammarico di una squadra capace di rimanere “passivamente” in zona titolo per lunghi tratti della stagione nonostante i tanti punti persi; il terzo posto finale è chiaramente deludente per Cocu e co., che in una stagione dai toni costantemente grigi può forse consolarsi con il positivo inserimento di Bart Ramselaar nell’undici titolare.

Utrecht: 8

Stagione eccellente quella dell’Utrecht, guidato in panchina dall’ex-assistente di Guardiola al Bayern Monaco Eric ten Haag. Guidati in campo dalla stellina francese Sébastien Haller, di recente passato all’Eintracht Francoforte, i ragazzi di Utrecht si mettono presto alle spalle un difficile avvio di Campionato nel quale la prima vittoria arriva solamente alla settima giornata; da lì parte una cavalcata che regala alla banda ten Haag un prestigioso e inaspettato quarto posto finale, trasformato in un pass per la prossima Europa League dal successo al cardiopalma giunto nella finale playoff contro l’AZ Alkmaar.

Vitesse: 7.5

Quinta forza alla fine della stagione regolare, il Vitesse allenato da Fraser si evita gli spareggi per un posto in Europa League grazie all’impresa compiuta in Coppa d’Olanda, con la conquista del trofeo che rappresenta la prima gemma andata a riempire la Bacheca del club di Arnhem dopo oltre 125 anni di storia.

AZ Alkmaar: 5

Harakiri è la parola che, probabilmente, meglio definisce il finale di stagione dell’AZ Alkmaar, sesto in graduatoria al termine della regular season. L’altalenante percorso in Eredivisie dei Cheesefarmers non preclude ai biancorossi l’accesso alla post-season con in ballo l’Europa ma, sul più bello, dopo aver dilagato per 3-0 sull’Utrecht nella gara d’andata i biancorossi di Alkmaar si sciolgono nel return-match cadendo 0-3 e macchiando il voto finale alla stagione con la sconfitta ai calci di rigore che chiude loro le porte dell’Europa per la stagione che verrà.

Twente: 6.5

Tra mille traversìe tecniche e societarie, il Twente  di René Hake vive una stagione sbarazzina, chiusa con un settimo posto che, non ci fossero stati i gravi problemi finanziari del club, sarebbe valso la qualificazione per gli spareggi di Europa League. Protagonisti di un calcio piacevole da guardare, prodotto con una rosa giovane e spensierata, i Tukkers svelano al massimo palcoscenico anche il talento dell’attaccante Enes Ünal.

Groningen: 5.5

Stagione da sufficienza sfiorata quella del Groningen che, qualificatosi ai playoff solamente per il forfait forzato del Twente, non riesce ad andare oltre il turno preliminare con l’AZ che si impone con un complessivo 8-2. A dir poco complicato l’avvio di Campionato dei biancoverdi, capaci di centrare un solo successo (pur roboante, 5-1 a Utrecht) nelle prime 9 di Campionato; nella seconda parte di stagione i ragazzi di Faber cambiano passo riavvicinandosi alle zone di classifica che più gli competono, ma non riuscendo comunque a strappare la sufficienza nel pagellone di fine Campionato.

Heerenveen: 5.5

Troppo scostante per fare sogni di gloria di un certo tipo, l’Heerenveen vive la solita altalenante stagione, di quelle delle tante partite “divertenti per gli spettatori neutrali”. Dopo un girone di andata giocato alla grande con solamente quattro sconfitte (quasi tutte di misura) al passivo, i Frisoni si afflosciano nell’anno nuovo perdendo 11 incontri, e non riuscendo mai a beneficiare del talento del giovane Ødegaard arrivato a gennaio in prestito dal Real Madrid.

Heracles: 6

Confermarsi, si sa, è più difficile che affermarsi. Concetto sperimentato sulla propria pelle dai bianconeri di Almelo, che dopo la sorprendente qualificazione in Europa League della scorsa stagione chiudono al decimo posto l’Eredivisie 2016/17. La cocente delusione per l’eliminazione nel preliminare con l’Arouca (1-1 in casa, 0-0 in Portogallo) genera una falsa partenza tradottasi in 9 punti raccolti in 11 gare; con il passare dei mesi la squadra ritrova l’amalgama e, trascinata dai 19 gol di Armenteros, chiude la stagione con un onesto decimo posto conclusivo.

ADO Den Haag: 7

Se non un miracolo, quasi: stiamo parlando della salvezza dell’ADO Den Haag, che dopo aver trascorso buona parte della stagione nei bassifondi del Campionato chiude, grazie all’avvicendamento tecnico tra Petrovic e Groenendijk all’indomani dello 0-2 interno contro il Vitesse. Dopo il sorprendente avvio di Campionato infatti, condito da 3 vittorie e 1 pari, i gialloverdi si inceppano registrando 14 sconfitte, 1 pari e 2 vittorie nelle 17 partite successive; troppo anche per una squadra costretta a salvarsi, e condotta da Groenedijk a un clamoroso 11esimo posto grazie alla scarica di energia trasmessa a una squadra capace di registrare 6 successi, 4 pareggi e 3 sconfitte in un sorprendente finale di stagione. Il voto finale, è la media tra il 4 del primo scorcio di stagione e il 10 dello sprint salvezza.

Excelsior: 7

Additati da molti come tra i principali candidati alla retrocessione, i rossoneri di Rotterdam smentiscono i più scettici e conquistano un’entusiasmante salvezza. Smantellato durante la sessione estiva di calciomercato l’Excelsior patisce nella prima parte di stagione ma, anche per lo zoppicante cammino delle altre avversarie, rimane in scia di galleggiamento fino al cambio di passo nel finale di stagione che, di fatto, vale una salvezza addirittura conquistata in anticipo; da ricordare, in particolare, il 3-0 rifilato al Feyenoord alla penultima giornata di Campionato, potenzialmente in grado di stravolgere la storia dell’Eredivisie appena conclusasi.

Willem II: 6

Sempre una spanna al di sopra della zona più calda dell’Eredivisie, il Willem II non paga dazio del negativo avvio di Campionato, e centra una salvezza relativamente tranquilla. In linea con gli obiettivi la stagione della compagine di Tilburg, pronta a combattere per il mantenimento della categoria anche nella prossima stagione di Eredivisie.

Zwolle: 5

Additato dagli addetti ai lavori come una possibile matricola terribile dell’Eredivisie 2016/17, lo Zwolle delude terribilmente le attese e chiude salvandosi nel finale una stagione a dir poco travagliata. Il talento non manca ai biancoblù, che pur spesso e volentieri non riescono a tradurre in risultati positivi un bagaglio tecnico nettamente superiore a quello delle concorrenti. Stagione da dimenticare per lo Zwolle, deciso a tornare protagonista in Eredivisie, per le sue potenzialità, già dalla prossima stagione.

Sparta Rotterdam: 6-

La sufficienza è per la salvezza conquistata al termine della stagione; il meno è per i lunghi black-out che hanno accompagnato la stagione dello Sparta Rotterdam, che a metà del girone di ritorno sembrava essere tranquillo. Sembrava, perchè 6 sconfitte in 7 gare (prima dei due successi finali) hanno costretto agli spareggi la compagine di Rotterdam, capace con fatica di centrare comunque una salvezza tuttosommato meritata.

NEC Nijmegen: 4

Stesso discorso fatto per lo Sparta Rotterdam, ma con un finale sportivamente tragico. Rimediato al difficile inizio di stagione, il NEC sembra infatti pronto in avvio di 2017 a compiere lo scatto che varrà definitivamente l’addio ai bassifondi di Eredivisie. Nulla di tutto questo avverrà, e anzi i rossoneroverdi perdono 12 delle 17 gare di Campionato vedendosi costretti a un playout al quale la compagine di Nijmegen arriva mentalmente fuori fase; il NAC demolisce il NEC nella sfida che mette in palio l’Eredivisie, costringendolo a una retrocessione che a un certo punto di stagione sembrava impensabile.

Roda: 6

La salvezza la strappa il Roda, che come tante sue compagne di lotta salvezza cambia passo solamente nel finale di stagione. Meno battuto tra le squadre di fondo classifica (15 i k.o. dei gialloneri), il team di Kerkade soffre di un’atavica incapacità di centrare l’intera posta in palio, ma riesce comunque a trascinarsi a uno spareggio nel quale, per sua fortuna, ha la meglio sul Maastricht e ottiene l’invito anche per la prossima Eredivisie.

Go Ahead Eagles: 5

La salvezza, per il piccolo club di Deventer, sembrava sin da subito un’impresa al limite del possibile; se si considera poi, che solamente nel finale di stagione il GOA ha “mollato gli ormeggi” perdendo malamente gli ultimi incontri di Campionato, non si può non evincere come i biancoblù dal canto loro ci abbiano provato. Non all’altezza del resto dell’Eredivisie, il Go Ahead Eagles saluta la massima serie olandese, con la piccola grande soddisfazione di aver inferto al Feyenoord la prima sconfitta di un Campionato chiuso in vetta.

 

 

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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