Al Basilea non riesce il miracolo contro il PSG: 1-2, e renani fuori dalla Champions

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Era l’ultima chiamata, per il Basilea, questa sera al St-Jacob Park. Davanti al proprio pubblico, i renani si giocavano, infatti, le residue (e scarse) speranze di approdare agli ottavi di Champions League. Avversario, il Paris Saint-Germain, contro il quale i campioni svizzeri erano usciti battuti, due settimane fa, ma dopo una buona prestazione. Fischer, alla vigilia, ai microfoni della RSI, era apparso fiducioso: “Al Parc des Princes è stata solo una questione di centimetri. Dobbiamo fare ancora meglio, essere più precisi, per avere la possibilità di segnare. Abbiamo lavorato parecchio in allenamento per riuscirci, con buoni risultati, anche se siamo consapevoli che sarà molto più difficile ripeterci in partita.”

Per farlo, l’allenatore elvetico ha messo in campo la solita difesa a quattro davanti a Vaclík, con Gaber a sostituire l’infortunato Lang, Suchy e Balanta difensori centrali e Traoré sulla fascia sinistra. Inedito, invece, il centrocampo, con alcune novità rispetto alla partita d’andata: Xhaka è stato messo davanti alla difesa; poi, un folto centrocampo con quattro elementi (Bjarnason, Die, Delgado e Steffen), con l’ex romanista Doumbia unica punta. Il PSG ha risposto con il consueto 4-3-3, con Areola tra i pali, Meunier e Kurzawa difensori di fascia, Marquinhos e Thiago Silva centrali, Thiago Motta, Verratti e Matuidi a centrocampo, e poi Lucas, Cavani e Di Maria di punta.

Inizialmente, la scelta di Fischer funziona: la squadra rossoblù tiene le linee molto strette, affrontando la squadra parigina anche dal punto di vista fisico, con un Suchy in grande forma. Un po’ in difficoltà Xhaka, messo talvolta in inferiorità dagli esterni avversari, e non sempre supportato dai compagni in posizione più avanzata. Col passare dei minuti, i francesi prendono l’iniziativa; per fortuna dei confederati, la mira di Cavani e Verratti è imprecisa, in un paio di occasioni. La capacità di palleggio degli ospiti è chiaramente superiore; il ritmi non sono estremi, ma i renani non riescono quasi mai a ripartire. Doumbia, in particolare, non sembra in serata. Al 42′, più o meno come all’andata, il vantaggio dei parigini: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Meunier calcia da posizione favorevole, e il suo tiro viene deviato, in maniera fortunosa, da Matuidi che insacca: 0-1, ma ci sono grosse responsabilità di Traoré che, con la sua posizione, ha tenuto in gioco l’avversario.

Ripresa con il Basilea che prova a prendere in mano la partita, e i francesi che, di rimessa, danno l’idea di poter essere letali, da un momento all’altro. Di sicuro, la sensazione è che i transalpini, in questa fase di gioco, siano superiori: Lucas e Cavani, al 57′, sono però poco concreti, e non mettono a segno il raddoppio. Fischer prova a cambiare: fuori un Doumbia deludente, e un Delgado a fine corsa, per l’austriaco Janko e Zuffi. Verratti gioca a livelli davvero notevoli mentre, nelle file dei renani Balanta e Traoré, pressati, perdono palloni velenosissimi. Fischer gioca l’ultima carta: fuori Gaber e dentro Šporar, a fare la seconda punta con l’austriaco. Poi, del tutto inatteso, visto l’andamento dell’incontro, al 76′, il pari del Basilea: Zuffi riceva palla da rimessa laterale e, da fuori area, calcia in porta, sorprendendo Areola fuori dai pali: 1-1, e il St-Jacob Park può finalmente esplodere.

La partita si accende: i padroni di casa ci credono, ma Verratti, all’83’, sfugge a Dié, che lo stende: secondo giallo, e Basilea in 10 uomini. E, all’ultimo minuto, dopo che Janko, per i padroni di casa, aveva fallito una facile deviazione sotto porta, Meunier, con una fantastica conclusione al volo da fuori area, toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali della porta di Vaklík: 1-2, partita finita, e renani fuori dalla Champions League.

A fine partita, le dichiarazioni di Fischer, al microfono di Nicolò Casolini della RSI“Non potevo partire subito con le due punte: abbiamo controllato la partita con un solo attaccante, e dovevamo provare a limitarli. Ho provato con le due punte per vincere, dopo, con il risultato compromesso, ma purtroppo Janko ha sbagliato quando eravamo sul pareggio. Il girone era molto difficile, siamo stati molto ingenui, stasera come nelle altre partite. Soprattutto in difesa, a questi livelli, certi errori si pagano. E contro queste squadre, non si possono commettere errori e ingenuità.” Ora, per i renani, resta la possibilità dell’Europa League: la prossima partita, in Bulgaria, sarà probabilmente decisiva in tal senso.

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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