Verso Francia 2016 – Le Nazionali partecipanti: l’Italia

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“Messieurs faites vos jeux”. Chi salirà stavolta sul trono europeo dopo il dominio spagnolo delle ultime due edizioni? Ventiquattro Nazionali si daranno battaglia e si contenderanno il titolo continentale: proviamo a conoscere meglio ciascuna partecipante a Francia 2016 attraverso due appuntamenti quotidiani, uno alle 10 e uno alle 18. Ecco a voi tutte le squadre in lizza.

AMARCORD EUROPEO – Beh, che dire? Il ricordo più fresco è anche quello più amaro. A Euro 2012 l’Italia è stata protagonista di una grande cavalcata, terminata con la finale persa contro la Spagna; sì è la stessa competizione dove Balotelli segnò due reti alla Germania. La nostra Nazionale è salita sul tetto d’Europa una sola volta, nel lontano ’68. Evitando riferimenti particolari, Facchetti, Riva, Rivera vestivano d’azzurro e l’uomo non era ancora sbarcato sulla Luna. Non male il secondo posto nel 2000 in Belgio e Olanda. Fummo sconfitti in finale dalla Francia ai supplementari ma il cucchiaio di Totti su rigore contro gli Orange è storia.

LA STRADA PER LA FRANCIAPrimo posto nel Gruppo H con sette vittorie, tre pareggi e zero sconfitte. Un buon risultato se si guardano i numeri, un po’ meno se si osservano le prestazioni. Alcune vittorie striminzite con Nazionali di livello decisamente inferiore hanno gettato qualche ombra sulla squadra di Conte che, tuttavia, ha sempre fatto risultato. La buona gestione del gruppo ha fruttato una qualificazione relativamente scontata, con la Croazia unica vera antagonista in un girone favorevole ai poteri forti.

LA DIFESA – Inutile girarci attorno, la Nazionale si basa sulla difesa della Juventus con Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon. Se non risentono della faticosa stagione trascorsa a Torino sono il vero fiore all’occhiello della squadra. Bene anche la scelta di Ogbonna come riserva che arriva da un anno da titolare in Premier con il West Ham United. Darmian e Candreva partono come favoriti sulle fasce con un De Sciglio finito, inaspettatamente, tra i ventitré scelti dal CT ma pronto a subentrare.

IL CENTROCAMPO – Forse è la vera pecca della squadra di Conte. Il grande assente, Pirlo permettendo, è Verratti. Manca qualità alla mediana e in ogni caso, che si giochi a quattro o a cinque, non c’è qualcuno che indichi i tempi delle giocate. La scelta del mister è chiara: davanti alla difesa ci va un centrocampista di rottura. Spazio a De Rossi che dovrà risollevarsi da una stagione decisamente sottotono. Sturaro è una sorpresa ma può tornare utilissimo come anche Giaccherini. Occhio agli esterni. El Sharaawy, Candreva e Bernardeschi possono diventare alternative importanti permettendo al mister di cambiare sistema di gioco durante gli incontri.

 L’ATTACCO – “Scusi, chi ha fatto il titolare?”. Pellè parte davanti a Zaza e Immobile, più per i gol nelle qualificazioni che per il momento che attraversa al Southampton. Insigne giocherà da mezza punta e dovrà essere lui a dare fantasia al reparto offensivo. L’alternativa è Eder che nonostante un orribile finale di stagione ha “sfangato” la convocazione. In caso di tridente, rivedere il paragrafo precedente.

IL PUNTO DI FORZA – Come già detto, il reparto difensivo è il vero punto cardine della Nazionale. Hanno esperienza e giocano insieme da cinque anni, tra l’altro ricchi di successi. In più siamo sfavoritissimi: da sempre il miglior punto di partenza per gli azzurri. Non manca nemmeno la qualità offensiva. Ci sono giocatori rapidi e tecnici capaci di mettere in difficoltà qualsiasi retroguardia. Attenzione, non siamo così bidoni.

IL PUNTO DEBOLE Manca qualcosina in mezzo al campo. Qualcuno che tenga la palla tra i piedi e sia bravo a impostare il gioco, insomma, ci manca il palleggio. D’altronde non è nelle nostre corde. È un’Italia organizzata, sporca e, speriamo, un po’ cattiva. La prima partita contro il Belgio sarà una bella prova per verificare quanto la grinta può sopperire alla tecnica. L’imperativo è uno solo: correre, correre e correre.

IL COMMISSARIO TECNICO – Antonio Conte sale alla ribalta nel 2012 vincendo e convincendo alla guida della Juventus, con cui conquista tre Scudetti di fila. Ha provato a fare il CT per un paio d’anni ma ha già cambiato idea firmando per il Chelsea addirittura prima dell’inizio della manifestazione. Scelta discutibile. Motivatore, trascinatore e vincente per natura. Ha allenato parecchi dei ragazzi che ha scelto e ne conosce, quindi, pregi e difetti. In campo internazionale, anche se alla guida di un club, non ha mai esaltato ma questa è un’altra storia, anzi, Euro 2016 sarà un’altra storia.

LA FORMAZIONE TIPO – (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi, Florenzi, Darmian; Insigne, Pellè.

PROSPETTIVE EUROPEE – Non siamo tra i favoriti, anzi, a detta di molti è una delle Nazionali di più scarso valore tecnico di sempre. Ecco il motivo per il quale l’Italia è una mina vagante. Quando parte da sfavorita, spesso, regala le emozioni più forti. Parlando in soldoni, passano le prime due classificate di ogni girone più le migliori quattro terze: salvo imprevisti, agli ottavi ci metteremo piede. I quarti sono alla portata e con un po’ di fortuna si può puntare alla semifinale. A quel punto avremo fatto 30, perché non fare 31?

Eugenio Cignatta
Eugenio Cignatta
Pavese d'origine, pragmatico di natura."Burrito" in campo e fuori, vive alla giornata scrivendo di futebol e basket. Nella vita in tackle come Montero, ma pur sempre romantico come un tiro sulla sirena.

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