Brasile 2014 – I calci di rigore salvano il Brasile, Cile fuori a testa alta: finisce 4-3 per i verdeoro

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Al Mineirão di Belo Horizonte, nella gara d’ apertura degli ottavi di finale, Brasile-Cile una di fronte all’altra come quattro anni fa in Sudafrica e con lo stesso arbitro;  questa volta finisce in parità, 1-1, e ci vogliono i calci di rigore e un grande Júlio César per decretare la vittoria e il passaggio del turno per Neymar e compagni. Sfortunato il Cile che esce, comunque, a testa alta; traversa di Pinilla al 120′.

Parte aggressivo il Brasile, trascinato dal pubblico e dalle emozioni dell’inno nazionale cantato all’unisono da tutto lo stadio; il Cile, disposto molto bene, risponde senza troppi timori reverenziali. Scolari inverte subito le posizioni di Hulk e Oscar, il primo a sinistra e l’altro a destra; gara tesa e fallosa, Webb ha il suo bel da fare per teneri calmi gli animi. È la fascia sinistra dei verdeoro la più produttiva; Isla non tiene la prepotenza atletica di Hulk e Vidal non sembra al meglio per contrastare le incursioni di Luiz Gustavo. Al 17′ primo tiro in porta del Brasile, con un calcio di punizione di Hulk che Bravo devia in angolo; sugli sviluppi del tiro dalla bandierina i padroni di casa passano in vantaggio: batte Neymar, spizza di testa Thiago Silva e Jara per anticipare David Luiz sul secondo palo devia la palla nella propria porta. Gli uomini di Scolari tengono alto il ritmo, Sánchez e compagni non riescono a tamponare le giocate in profondità dei brasiliani: Neymar corre, dribbla e prende botte. Al 32′ a sorpresa pareggia il Cile: rimessa in gioco di Marcelo, sulla propria trequarti, a cercare Hulk che tocca male servendo involontariamente Vargas il quale appoggia in area per Sánchez, sinistro rasoterra in diagonale che batte Júlio César sul palo lungo: 1-1. Il Brasile reagisce subito; Neymar di testa sfiora il vantaggio, la sua incornata viene deviata da Silva. Al 39′ ancora Neymar scatta sul limite del fuorigioco, serve l’accorrente Fred che solo davanti al portiere alza clamorosamente sopra la traversa; al 43′ grande intervento di Bravo che evita il vantaggio brasiliano deviando in angolo una sassata di Dani Alves dai 25 metri. È un assedio, i calci dalla bandierina fioccano, gli interventi dell’estremo cileno sono determinanti in più di un’occasione; il Cile soffre maledettamente, ma quando riparte sono guai: al 46′ è Aránguiz a sfiorare il vantaggio calciando troppo tardi, su servizio filtrante in area di un concreto Sánchez, facendosi così anticipare dalla difesa brasiliana. Si chiude sull’1-1, dopo 2′ di recupero, uno splendido primo tempo.

La ripresa parte con il Brasile sempre in pressione alta; al 49′ un tiro di Fernandinho termina di poco fuori alla destra di Júlio César; al 54′ l’arbitro Webb annulla giustamente la rete di Hulk che si aggiusta la palla con la mano prima di calciare a rete. I ritmi ora calano, il Brasile sembra più contratto, Sampaoli toglie un abulico Vargas per inserire un centrocampista, Gutiérrez. Al 63′ grande occasione per il Cile, azione in velocità tra Vidal e Isla, assistenza al centro per Aránguiz che calcia a botta sicura e Júlio César compie un miracolo ribattendo il tiro del centrocampista cileno. Col passare dei minuti gli uomini di Scolari appaiono stanchi e sfilacciati, il Cile guadagna campo e redini dell’incontro. Al 74′ improvvisa azione brasiliana, traversone di Hulk e Mena anticipa di un soffio Jô al quale sarebbe bastato soltanto spingere la palla in porta. All’81’ altra accelerazione dei verdeoro, traversone dalla trequarti di Luiz Gustavo verso il centro dell’area dove Neymar, di testa, impegna in due tempi Bravo. I cileni faticano nel possesso palla e il Brasile ritrova energia; all’84’ destro dal limite di Hulk che impegna ancora Bravo in una parata che salva il risultato. Si arriva al 90′ e Webb ne assegna tre di recupero, ma non succede nulla e si va ai supplementari.

Inizio dei supplementari con un calcio di punizione di Neymar deviato in angolo da Mena; Scolari sposta Hulk a destra e Neymar a sinistra, con Oscar al centro dietro l’unica punta Jô. Prova il giro palla il Brasile, ma non ci sono spazi per imbucare palloni in verticale; al 101′ azione di Hulk sulla destra, traversone al centro e colpo di testa di Oscar facile preda dell’estremo cileno. Hulk è il più attivo, al 103′ prova la botta violenta da fuori e Bravo gli dice ancora di no. Un solo minuto di recupero e si cambia campo.

Secondo supplementare e al 107′ colpo di testa di Jô di poco alto sulla traversa; il pubblico spinge il Brasile, ma la squadra è stanca e senza idee. Il Cile perde Medel per infortunio, ma non demorde; il Brasile attacca in massa per evitare la lotteria dei rigori, ma senza lucidità. Al 120′ clamorosa traversa di Pinilla con un bolide dal limite che poteva fare la storia per la Rojas. Non bastano i 2′ di recupero per sbloccare il risultato; si va ai calci di rigore: Júlio César si trasforma in supereroe, para due rigori e porta il Brasile ai quarti di finale.

BRASILE-CILE 4-3 dcr (1-1)

Brasile (4-2-3-1): Júlio César 7.5; Dani Alves 5.5, Thiago Silva 6.5, David Luiz 6, Marcelo 5; Luiz Gustavo 6.5, Fernandinho 6 (72′ Ramires 5); Hulk 6, Neymar 6.5, Oscar 5 (106′ Willian sv); Fred 5 (64′ Jô 5). A disp.: Jefferson, Victor, Dante, Maxwell, Henrique, Maicon, Paulinho, Hernanes, Bernard. All.: Felipe Scolari 5.
Cile (4-3-1-2): Bravo 6.5; Isla 5.5, Medel 6.5 (108′ Rojas sv), Jara 5, Mena 6; Aránguiz 6, Díaz 6, Silva 6; Vidal 6.5 (87′ Pinilla 6); Sánchez 6.5, Vargas 5 (56′ Gutiérrez 6). A disp.: Toselli, Herrera, Albornoz, Carmona, Valdivia, Beausejour, Fuenzalida, Orellana, Paredes. All.: Jorge Sampaoli 6.
Arbitro: Howard Webb (Inghilterra).
Marcatori: 18′ David Luiz (B), 32′ Sánchez (C).
Note – Ammoniti: Mena, Silva, Pinilla (C); Hulk, Luiz Gustavo, Jô, Dani Alves (B). Calci di rigore: David Luiz (gol), Willian (sbagliato), Marcelo (gol), Hulk (parato), Neymar (Gol) (B); Pinilla (parato), Sánchez (parato), Aránguiz (gol), Díaz (gol), Jara (palo) (C).

Paolo Maragoni
Paolo Maragoni
Nato a Terracina (LT), dove vive e lavora. Appassionato di arte, jazz e sport. Ama viaggiare, recita per vocazione. Scrive racconti e poesie. Ha avuto esperienze da speaker radiofonico e pubblicista.

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