Le pagelle dell’Italia Under 21: Gabbiadini punisce, Immobile s’esalta

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ITALIA (4-2-3-1)

Bardi: sv. Una strana incertezza a inizio match, per il resto spettatore non pagante.

Donati: 6. Non spinge quasi mai, non ce n’è bisogno. Sbanda un po’ anche lui, come gli altri, nel primo quarto d’ora.

Biraghi: 6. Vedere alla voce “Donati”.

Caldirola: 6,5. La sua personalità tiene sempre a galla la baracca. Rude ma efficace, il centrale di scuola Inter è una sicurezza, soprattutto per i nervi saldi che esibisce regolarmente.

Bianchetti: 6. Si spaventa un po’ quando preme Israele, fa anche lui 70′ di assoluto riposo dopo un paio di tuffi al cuore iniziali.

Verratti: 6,5. Molto preciso e ordinato in mezzo al campo, il centrocampista del PSG conferma anche stasera d’essere di un altro livello rispetto alla stragrande maggioranza dei calciatori che condividono il campo con lui. Forse anche lo stesso regista abruzzese ne è fin troppo consapevole, cosicché talvolta risulta un po’ troppo lezioso e pecca (non spesso ma ogni tanto) di troppa sicurezza (dal 70′ Sansone: sv).

Florenzi: 7. Moto perpetuo. Il centrocampista della Roma non si distingue particolarmente in attacco né in difesa ma c’è sempre e ovunque. Il suo lavoro oscuro è fondamentale soprattutto in fase di gestione di palla, dove il numero 7 sbaglia raramente il tocco per i compagni. Ottimo lavoro anche in fascia, i suoi inserimenti sono sempre azzeccati e, come ciliegina sulla torta, segna pure. Pendolino.

Insigne: 6. Il funambolico numero 10 è sorvegliato ben stretto da mediani e difensore israeliani: di botte ne prende tante. Ciò nonostante, il suo continuo danzare sul pallone alla ricerca della giocata sia estetica sia efficace risulta talvolta sterile, più spesso quasi superfluo. Finisce il match anzitempo: si spera solo quello e non gli Europei tutti (dal 40′ Rossi: 6. Molto ordine per il centrocampista di scuola Juventus, tutto sommato gli è richiesto solo il compitino e lui lo svolge con ordine).

Gabbiadini: 8. Che giocatore, signori, che giocatore. Sta benissimo e si vede: dopo la scossa decisiva data contro l’Inghilterra, ecco una doppietta tanto bella quanto efficace che spezza Israele. Non si pensi però che Manolo sia in possesso solo di un tiro potente: i suoi movimenti senza palla e la sua capacità di dettare l’assist in profondità sono già quelli di un consumato attaccante di Serie A (dal 57′ Destro: sv).

Saponara: 6,5. Nel complesso un ottimo esordio in Under 21 per il centrocampista offensivo dell’Empoli (ma già del Milan). Il gol che apre le danze e ottimi inserimenti in area avversaria. La sua sarebbe una gara perfetta se non gli mancasse un po’ di fosforo nei passaggi ai compagni ma, si sa, l’emozione gioca brutti scherzi e lui se la cava comunque alla grande.

Immobile: 7. Non segna ma Ciruzzo propizia tanto il primo quanto il secondo gol con due assist ineccepibili, proprio da generoso numero 9. Gli manca solo la rete per coronare un’ottima prestazione; dopo l’opaca annata al Genoa, questi Europei stanno rimettendo in mostra il mortifero attaccante visto al Pescara.

All. Mangia: 7. In avvio la difesa ondeggia paurosamente un paio di volte; poi si riassesta e nessuno sbaglia più nulla né davanti né dietro. Il risultato in ghiaccio gli consente anche di sperimentare un 4-2-4 ultra offensivo nelle ultime fasi di gioco: ottimo stratega e ragionato sperimentatore.

ISRAELE (4-2-3-1)

Kleyman: 5,5. Un paio di volte salva i suoi compagni respingendo alcune velenose conclusioni tricolori ma non sembra proprio solidissimo in uscita. Sostanzialmente incolpevole sui gol.

Dasa: 4,5 Col resto della difesa anche lui va in bambola completa dopo il vantaggio italiano. Non riesce ad arginare gli Azzurri che, a tratti, probabilmente gli sembrano spuntare da ovunque  (dal 46′ Verta: 5. Due gol aveva preso Israele con Dasa, due gol prende anche con lui. Non risolleva la situazione generale della difesa).

Vahaba: 5. Sperduto anche lui, vede solo fulmini azzurri attorno a sé e non ci capisce più granché.

Tawatha: 6. Unica sufficienza di Israele, il terzino sinistro sembra l’unico a non volersi arrendere fino al quarto gol. Certamente anch’egli rivedibile in fase difensiva, è molto continuo nella spinta in attacco e corre per cinque.

Ben Harush: 4. Non si vede proprio mai, nemmeno nella fase migliore a Israele.

Krieff: 4,5. Un altro ectoplasma con la Stella di Davide. Il biblico re ebraico non sarà certamente soddisfatto dei suoi undici “discendenti” spirituali, in particolare Krieff non fa nulla per spiccare dalla mediocrità generale del centrocampo israeliano.

Biton: 5. Uno dei più attivi nei primi 15′, quando Israele prova anche a far la voce grossa in un paio di occasioni. Nel secondo tempo aleggia per il campo come la shakespeariana Ombra di Banquo nel MacBeth.

Golasa: 4. Il voto del giocatore più rappresentativo di Israele è la media tra il voto che meriterebbe per quanto fatto con la palla tra i piedi (6,5) e quello da assegnare all’inqualificabile entrata a piedi uniti verso il costato di Saponara (un “bel” 2, per tacere della “cintura” ai danni di Insigne, che costa al numero 10 azzurro un infortunio). Un nervosismo tanto improvviso quanto immotivato.

Zagguri: 5. Anche lui attivo nel primo tempo, si spegne alla lunga distanza.

Kalibat: 4,5. Poteva fare meglio. Sparisce già a metà del primo tempo (dal 82′ Azzam: sv)

Turgeman: 5. Abbandonato in attacco dai compagni eccetto che nei primi 15′, il centravanti israeliano combatte come un leone ma si divora letteralmente l’unica (e più ghiotta) occasione da gol per la sua squadra  (dal 67′ Barouch: sv).

All. Luzon: 6. Di più non poteva fare: istruisce al meglio i suoi caricandoli anche molto bene, tant’è che Israele inizia piuttosto bene. Lo tradiscono Golasa e lo scatenato attacco italiano, ma il suo l’aveva fatto.

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Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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