Euro 2012, Spagna: ancora finale! Portogallo OUT ai rigori

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Sono i rigori a decretare la prima finalista di questi Europei: a Donetsk, dopo 120′ minuti molto tattici e poco spettacolari, è la Spagna a spuntarla. Decisivi gli errori dal dischetto di João Moutinho e Bruno Alves. I tempi regolamentari, così come i supplementari, si erano conclusi sullo 0-0.

PRECEDENTI – Favorevole alla Spagna il bilancio degli scontri diretti nel derby iberico: nei 7 precedenti in gare ufficiali contro il Portogallo gli spagnoli possono infatti vantare 4 successi a fronte di una sola sconfitta e due pareggi. L’unica vittoria portoghese risale agli Europei del 2004, disputati in casa: l’1-0 finale, con rete di Nuno Gomes, classificò il Portogallo primo eliminando la Spagna. Risale ai mondiali sudafricani, invece, l’ultimo precedente in un match ufficiale, con la vittoria spagnola per 1-0 grazie al gol di David Villa. Del novembre 2010 la sfida più recente, in amichevole a Lisbona: con i due attuali allenatori in panchina a imporsi fu la formazione allenata da Bento con un roboante 4-0.

FORMAZIONI – Dopo aver schierato sempre gli stessi undici iniziali nelle ultime sei partite ufficiali il CT del Portogallo Bento è costretto a cambiare per via dell’infortunio di Hélder Postiga. Al suo posto, nel tridente d’attacco insieme con Nani e Cristiano Ronaldo, spazio quindi a Hugo Almeida. Confermati invece il modulo, il 4-3-3, e gli altri giocatori schierati: João Moutinho, Miguel Veloso e Raul Meireles a centrocampo, João Pereira, Bruno Alves, Pepe e Fábio Coentrão in difesa e Rui Patrício in porta. Anche Del Bosque, il CT della Spagna, ripropone il 4-3-3 delle sfide precedenti lasciando invariati i 10/11 degli uomini in campo: unica differenza, come per il suo collega, il terminale offensivo, con Negredo titolare e sia Fabregas che Torres in panchina. Ad affiancarlo Iniesta e Silva, con Casillas tra i pali, Arbeloa, Sergio Ramos, Piqué e Jordi Alba a comporre la linea difensiva e Xavi, Busquets e Xabi Alonso a centrocampo, a imbastire il tiki-taka.

PRIMO TEMPO – Come era prevedibile nei primi minuti è la Spagna che tenta di far la partita, mantenendo il possesso palla con la solita serie di fitti passaggi orizzontali in attesa del varco giusto. È l’asse Iniesta-Jordi Alba, sulla fascia sinistra, a creare maggiori preoccupazioni al Portogallo: all’8′ un loro scambio porta Iniesta a liberare Arbeloa, ma il tiro di quest’ultimo finisce alto sopra la traversa. Con il passare dei minuti, però, cresce il Portogallo, così come era successo nelle precedenti sfide con Olanda e Repubblica Ceca. Anche per gli spagnoli a soffrire maggiormente la spinta degli avversari è la difesa sinistra, con le accelerazioni di Cristiano Ronaldo e le sortite offensive di Fábio Coentrão. Il Pallone d’Oro 2008 protagonista sia al 12′ che al 16′: nel primo caso il suo cross è preda di Casillas; nel secondo si guadagna un buona punizione, poi calciata sulla barriera. È comunque un buon momento per i portoghesi che creano non pochi problemi al tiki-taka della Spagna, costringendoli al lancio lungo o, pressati, all’errore nell’appoggio, da sfruttare con la velocità di CR7 e Nani per tentare la ripartenza. Il primo tempo, molto tattico, non regala comunque grosse emozioni: ci provano dalla distanza Iniesta (al 28′ conclusione alta sopra la traversa) e Ronaldo (al 30′ tiro che termina di poco a lato) ma il risultato non si schioda dallo 0-0.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con gli stessi 22 in campo: al 54′, però, Del Bolsque torna sui suoi passi sostituendo Negredo, la novità nella formazione iniziale, con Fàbregas. Il secondo tempo prosegue comunque sulla falsa riga del primo, con la Spagna che fatica non poco a imporre il suo gioco. Così, dopo una conclusione alta di Hugo Almeida lasciato troppo libero di calciare da fuori area, l’allenatore spagnolo cambia ancora inserendo Jesús Navas per Silva. I nuovi innesti sembrano dare una leggera scossa alla Spagna: al 64′ uno scambio Iniesta-Fàbregas costringe al fallo da ammonizione João Pereira, mentre tra il 66′ e il 67′ minuto è Xabi Alonso a tentare due volte il tiro dalla distanza. La prima conclusione termina a lato mentre la seconda, bloccata centralmente da Rui Patrício, è la prima vera parata dell’estremo difensore portoghese. La partita però, al limite del soporifero, continua a essere avara di palle gol: le uniche emozioni le regalano le punizioni di Cristiano Ronaldo che lo stesso si procura e spreca, calciando alto. Gli innesti di Nélson Oliveira, per Hugo Almeida, e quello di Pedro, che a sorpresa rileva Xavi, non evitano i supplementari. Il Portogallo infatti, proprio al 90′, vanifica la migliore occasione dell’incontro nata da una rapida ripartenza e conclusa malamente da Ronaldo.

SUPPLEMENTARI – Lo 0-0 maturato nei tempi regolamentari spedisce le due squadre ai supplementari: lo spauracchio della lotteria dei rigori sembra rianimare la Spagna, che spinge con più vigore. Iniesta, tra i migliori dei suoi, dopo essersi visto ribattere al 96′ la propria conclusione dalla difesa lusitana sfiora il vantaggio al 105′: sul suo tiro quasi a botta sicura è ottima però la risposta di Rui Patrício che devìa in angolo. Il Portogallo, che inizia a patire la stanchezza, si gioca gli ultimi cambi inserendo Custodio e Varela. La squadra di Bento pensa però ormai solo a difendersi, correndo non pochi rischi: al 111′ la conclusione di Jesús Navas è bloccata dal portiere portoghese mentre 3 minuti dopo Pedro, ben servito da Fàbregas, si fa recuperare dal ritorno di Fábio Coentrão. La spinta spagnola finale non regala però la sospirata rete: lo 0-0 obbliga così Spagna e Portogallo a giocarsi ai rigori la qualificazione alla finale.

SPAGNA IN FINALE – I rigori confermano la tradizione del “chi sbaglia per primo vince”: l’iniziale errore di Xabi Alonso viene infatti replicato da João Moutinho e Bruno Alves. Il quinto rigore realizzato da Fàbregas regala alla Spagna la quarta finale europea, la seconda consecutiva nella competizione continentale e la terza di fila se si considerano anche i Mondiali 2010. Un buon Portogallo vede svanire dagli 11 metri il sogno del primo successo negli Europei.

CALCI DI RIGORE

Xabi Alonso – Parato / João Moutinho – Parato
Iniesta – Gol / Pepe – Gol
Piqué – Gol / Nani – Gol
Sergio Ramos – Gol / Bruno Alves – Traversa
Fàbregas – Gol

TOP PORTOGALLO: João Moutinho e Fábio Coentrão. FLOP PORTOGALLO: João Pereira e Nani.
TOP SPAGNA: Iniesta e Sergio Ramos. FLOP SPAGNA: Negredo e Silva.

TABELLINO

PORTOGALLO-SPAGNA 2-4 dcr (0-0 al 120′)

Portogallo (4-3-3): Rui Patrício; João Pereira, Bruno Alves, Pepe, Fábio Coentrão; João Moutinho, Miguel Veloso (105′ Custódio), Raul Meireles (112′ Varela); Nani, Hugo Almeida (81′ Nélson Oliveira), Cristiano Ronaldo. CT: Bento.
Spagna (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Piqué, Jordi Alba; Xavi (87′ Pedro), Busquets, Xabi Alonso; Silva (60′ Jesús Navas), Negredo (54′ Fàbregas), Iniesta. CT: Del Bosque.
Arbitro: Çakır (Turchia)
Marcatori: –
Ammoniti: Fábio Coentrão, Pepe, João Pereira, Bruno Alves e Miguel Veloso per il Portogallo; Sergio Ramos, Busquets, Arbeloa e Xabi Alonso per la Spagna
Espulsi: –
Note: stadio “Donbass Arena” di Donetsk (Ucraina)

Francesco Davide Scafà
Francesco Davide Scafà
Da Porto San Giorgio a Milano, passando per Monaco di Baviera. Da scout per Perform a Data Editor per DAZN, a SMM per Forbes Italia, oggi gestisce social e comunicazione per Betclic Italia, parlando di sport ed eSports. Polemico per natura e critico per vocazione.

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