Lugano e Grasshopper si battono con la sciabola: ma il 3-3 vale la fase a gironi di Europa League

-

Dal nostro inviato a Lugano (CH)

Partita decisiva, quest’ultima a Cornaredo, per il Lugano di Celestini: in palio 3 punti che valgono l’Europa. Ne esce una partita combattutissima, dove gli zurighesi non vogliono fare la vittima sacrificale: rimontano due volte le reti di Sadiku e Bottani con Zesiher e Ngoy, e passano in vantaggio con Djuricin. Pareggia il nuovo entrato Brlek e, in virtù dei risultati sugli altri campi, i ticinesi sono terzi: per loro vuol dire Europa League! 

Partenza a buoni ritmi, con gli zurighesi che non ci stanno a fare da vittima sacrificale, e i ticinesi che cercano di far male nelle ripartenze. In questa fase, la squadra di Forte corre un po’ di più di quella di casa: tuttavia, i ticinesi, quando hanno la palla al piede, fanno valere il loro migliore tasso tecnico. Al 14′, infatti, sono proprio i bianconeri ad andare vicini al gol: una prima conclusione di Bottani viene respinta dal portiere, mentre sulla seconda di Lavanchy è Zesiger a salvare sulla linea. La sfida è divertente, in questa fase: i bianconeri sono decisamente più pericolosi davanti, ma manca loro precisione nel tiro in porta. Col passare dei minuti, il Lugano sale in cattedra, facendo la partita: ai ragazzi di Celestini, però, continua a mancare qualcosa negli ultimi sedici metri. Al 39′, finalmente i luganesi passano: azione insistita di Lavanchy sulla destra, con palla messa lunga sul secondo palo, dove è in agguato Sadiku: colpo di testa dell’albanse, e palla in rete per l’1-0. Passano 4′ e gli zurighesi pareggiano: punizione di Mallé da destra, respinta difettosa di Marić, ed è Zesiger a trovare l’angolino alla sinistra di Baumann, con una precisa rasoiata. E su questo risultato si chiude la prima frazione.

Si riparte, e il Lugano va subito in gol: Bottani, da posizione centrale, controlla un appoggio all’indietro di Marić, scaricando in porta con tutta la rabbia che ha in corpo. La palla è dentro, questa volta, e la rete si solleva come se l’avesse investita uno squalo. Al 52′, è ancora il figlio della città a involarsi verso la porta avversaria in contropiede. Al momento del tiro, però, viene ipnotizzato da Lindner: cerca di superarlo in dribbling, e si trascina la sfera in fallo di fondo. Al minuto 57′, la difesa bianconera pasticcia su un rinvio di testa, e la sensazione è quella che vi sia stato un tocco di mano, ma l’arbitro fa proseguire. Al 61′, gli zurighesi trovano però il pareggio: passaggio preciso di Bašić che smarca Djuricin, il quale conclude sul secondo palo. Baumann si allunga e respinge, ma Ngoy è il più veloce di tutti, e insacca per il 2-2. Il Lugano reagisce con rabbia e, al 65′, Lavanchy, ben servito da Bottani, colpisce il palo, con Lindner fuori gioco. La partita è comunque combattutissima e, al 70′, il Grasshopper passa: bella percussione di Djuricin, che sorprende, con una conclusione da fuori area, Baumann sul suo palo, portando inaspettatamente in vantaggio i suoi. La rete è una doccia fredda per i quasi 5.000 di Cornaredo, che però continuano a sostenere i propri beniamini. Il finale, con gli ospiti rimasti in 10 per l’espulsione di Diani, è un assedio bianconero. E, all’86’ il Lugano pareggia: pallone buttato in mezzo da Sulmoni, e corretto di testa da Čovilo, che lo mette al centro. Da Silva Cabral intercetta, ma respinge sui piedi del nuovo entrato Brlek, che calcia da fuori area e insacca, e Cornaredo esplode: per effetto dei risultati sugli altri campi, è un gol che vale il terzo posto. Negli ultimi minuti non accade più nulla: ora non resta che attendere la fine delle altre partite in programma, per far partire la festa. A Zurigo sono in ritardo di alcuni minuti, e l’attesa, sugli spalti, si fa spasmodica: una rete del San Gallo ribalterebbe la situazione. Ma al Letzigrund è pareggio: e la lunga festa del Ticino può cominciare.

LUGANO-GRASSHOPPER  3-3  (1-1)
Lugano (3-4-2-1): Baumann 5; Sulmoni 5.5, Marić 6, Daprelà 5.5; Lavanchy 6, Vecséi 5.5 (74′ Čovilo 6); Sabbatini (84′ Brlek 6.5), Črnigoj (74′ Mihajlović 6); Bottani 6.5, Gerndt 6.5; Sadiku 6.5A disp.: Da Costa, Fazliu, Kecskes, Yao, Kryeziu. All.: Celestini 6.5
Grasshopper (4-1-2-1-2): Lindner 6; Da Silva Cabral 6, Zesiger 6.5, Diani 5.5, Asslani 5.5; Bašić 6; Ngoy 6.5 (74′ Goelzer 6), Mallé (90 + 1 Bajrami M. sv); Bajrami N. 6; Rustemoski (52′ Taipi 6), Djuricin 6A disp.: Saipi, Tarashaj, Gjorgjev. All.: Forte 6
Arbitro: Klossner
Marcatori: 40′ Sadiku (L), 44′ Zesiger (GC), 47′ Bottani (L), 62′ Ngoy (GC), 70′ Djuricin (GC), 86′ Brlek (L)
Note – Ammoniti: 48′ Bottani, 50′ Sabbatini  (L); 35′ Diani, 77′ Bašić (GCZ) Espulso: Diani 72′ per doppia ammonizione

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

MondoPallone Racconta… L’Italia nelle qualificazioni mondiali

Martedì, con la vittoria sulla Repubblica Ceca, l'Italia ha staccato il biglietto per Brasile 2014 con due turni d'anticipo. La Nazionale azzurra prenderà così...
error: Content is protected !!