Bologna, “questa sera sei bellissima” | 1-0 al Milan, la Coppa Italia è rossoblù

Arbitro/ fonte Lapresse- mondosportivo.it
Il gol di Ndoye al 53′ regala la Coppa Italia al Bologna: i rossoblù festeggiano sotto il cielo di Roma. All’Olimpico, battuto il Milan 1-0.
Una partita di sostanza e qualità, quella del Bologna, all’Olimpico. Nella finale di Coppa Italia, la squadra di Vincenzo Italiano batte il Milan grazie a un solo gol: quello di Dan Ndoye, che al 53′ del match recupera un rimpallo, controlla un paio di volte in orizzontale, la piazza alle spalle di Maignan. Non è stata una partia clamorosamente bella: molti errori, tante sporcature, Milan senza sostanza. Ha vinto la squadra più compatta.
Dopo 51 anni, torna la Coppa Italia a Bologna, in maniera assolutamente meritata. Italiano è stato capace di migliorarsi, di vincere finalmente una finale dopo le tre perse a Firenze, di alzare il suo primo trofeo della carriera. Sul match: Milan fatto di fiammate e poco altro, qualche guizzo individuale, ma poca sostanza. Il Bologna è stato più squadra: ha avuto fame di vincere, trascinato dal mare di tifosi rossoblù all’Olimpico.

Italiano ha imparato dai propri errori
Ciò che è balzato definitivamente agli occhi anche in questa finale è lo sviluppo di Vincenzo Italiano come manager. Troppo spesso criticato per idee estremiste, ha saputo capire, cambiare, svoltare. I tempi dei gol presi nei minuti di recupero sono ormai lontani: c’è maggior solidità nei suoi schemi, e il Bologna di quest’anno è l’evidenza dei miglioramenti del suo allenatore.
Era difficile far meglio dello scorso anno, a Bologna. E invece, nel cuore dell’Emilia si esulta ancora. Dopo il quarto posto conquistato con Thiago Motta, questa stagione, per i rossoblù, è l’equivalenza della maturazione: in lotta per la Champions anche quest’anno, e con un trofeo alzato al cielo. Tornando al Milan, anche per i rossoneri questa finale è stata l’evidenza di qualcosa: della necessità di ricostruire, di recuperare un’identità. Una finale persa, una classifica lontana dai posti che, per blasone e storia, è abituato a occuparea. Menomale che l’estate è vicina.