I Pionieri del Calcio – L’ascesa di Jules Rimet e la nascita del Red Star Club

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Tutti lo conoscono come l’inventore della Coppa del Mondo di calcio. Ma la parabola ascendente di Jules Rimet non è legata solamente alla FIFA. Nato nel 1873 da una famiglia contadina, Rimet aveva trascorso tutta la sua infanzia a Theuley, una cittadina dell’Alta Saona. Lo aveva accolto il nonno, visto che i genitori si erano trasferiti a Parigi per cercare lavoro. Jules aveva ricevuto un’educazione cattolica e, una volta terminati gli studi primari, aveva lasciato il paese natale per ricongiungersi ai genitori, che lavoravano come droghieri.

Rimet si innamorò del calcio giocandolo per le strade di Parigi. Ben presto sviluppò la convinzione, sempre più forte, che lo sport e l’educazione fisica fossero un vettore incredibile di benessere e amicizia tra i popoli. Continuò gli studi conseguendo il diploma di maturità e successivamente la laurea in Giurisprudenza. Divenne avvocato ed entrò nel Comptoir Fiduciaire de Paris, una società di contenzioso e recupero crediti. Nel frattempo si interessò a molte altre discipline sportive come atletica leggera e scherma.

Ma la sua vera passione era il calcio. Rimet era stato uno studente diligente e non aveva mai pensato di occuparsene a tempo pieno. L’occasione propizia arrivò nel 1897. Nel VII arrondissement de Paris era nato il Gros-Caillou Sportif, un club legato ai radicali socialisti. Rimet, che apparteneva alla Democrazia Cristiana e nutriva ambizioni politiche nel distretto, decise di reagire. Con altri conoscenti, tra cui Charles de Saint-Cyr (ex membro del Racing Club), Ernest Weber (co-fondatore del Racing) e Modeste Rimet (fratello minore di Jules) il 21 febbraio 1897 fondò una propria società sportiva: il Red Star Club.

Come sede della società venne scelto il caffè dove si era tenuto l’incontro, il Bistrot Villiermet, situato all’angolo tra Avenue de La Bourdonnais e Rue de Grenelle. A essere nominato presidente, almeno inizialmente, fu Jean de Piessac, ma poco dopo Rimet gli successe nella carica. All’epoca Jules aveva solo ventitré anni ma le idee molto chiare. Come aveva pensato da bambino, il club doveva essere un vettore di unione e inclusione. Ecco perché decise di aprire il club anche ai giovani provenienti da famiglie povere.

Gli statuti del Red Star Club furono depositati il 12 marzo 1897 presso l’USFSA – una federazione che raccoglieva tutti gli sport – visto che a quel tempo era una società polisportiva che praticava non solo calcio, ma anche atletica leggera, scherma, ciclismo, rugby e wrestling. I soci pagavano una quota di un franco al mese. Il club voleva essere fedele ai valori umanistici e cristiani dei suoi fondatori e si proponeva come “alternativa ai movimenti della sinistra anticlericale e materialista”.

La squadra di calcio, che vestiva con una casacca a righe bianche e blu, si iscrisse al campionato di Parigi di terza serie nel 1898. Dopo molte stagioni deludenti in cui i risultati non arrivavano, Jules Rimet decise di dedicarsi in prima persona alla sezione calcio. La mossa si rivelò vincente, perché in appena due anni il Red Star ottenne la promozione in prima serie. Dopo un’altalena continua di retrocessioni e promozioni, nel 1907 si fuse con l’Amical Football Club.

Al contempo Jules Rimet cominciò la sua ascesa all’interno delle istituzioni calcistiche francesi. Nel 1907 c’era stato trambusto all’interno dell’USFSA, allorché la Federazione si era rifiutata di entrare a far parte del neonato Comitato Interfederale Francese (CFI) – che riuniva le varie federazioni che si occupavano di calcio – e aveva lasciato anche la FIFA. Preoccupato per l’isolamento dell’USFSA a livello internazionale, Rimet fondò l’Association Football League (LFA), con lo scopo di riunire i club dissidenti, e ne assunse la presidenza. Al contempo lasciò la guida del Red Star, essendo la sua carica in chiaro conflitto di interesse. Con la successiva nomina a rappresentante della CFI in seno alla FIFA, avvenuta nel 1914, la carriera di Jules Rimet era finalmente pronta a spiccare il volo.

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

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