I Pionieri del Calcio – Guilherme Pinto Basto, il creatore del futbol portoghese

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Si narra che fu un certo Harry Hilton, un ragazzo inglese appartenente a una famiglia aristocratica residente a Madeira, la prima persona a giocare a calcio in Portogallo. Era il 1875: il giovane aveva portato con sé dall’Inghilterra un pallone di cuoio e, dopo averlo mostrato raggiante ai propri amici, ci aveva giocato insieme loro. Al di là di questo aneddoto, che non trova riscontro unanime tra gli storici, è indubbio che anche in Portogallo il calcio abbia cominciato a furoreggiare nell’ultimo ventennio dell’Ottocento, praticato dai mercanti inglesi che commerciavano nei porti lusitani e dagli studenti portoghesi di ritorno da periodi di studio in Gran Bretagna.

Tra questi c’era anche Guilherme Pinto Basto, un ragazzo di nobili origini che quando aveva quattordici anni si era recato in Inghilterra, assieme ai fratelli Eduardo e Frederico, per completare il suo ciclo di studi. Qui, oltre a frequentare con profitto il prestigioso Downside College, si era dedicato a molti sport e aveva avuto l’opportunità di conoscere da vicino i rudimenti del calcio. Ne era rimasto completamente rapito, tanto da conservare gelosamente un pallone in valigia. Quando giunse il momento di tornare a casa, Guilherme non vedeva l’ora di condividere con altre persone il suo amore per il calcio.

A quel tempo i Pinto Basto – come molte altre famiglie aristocratiche portoghesi, tra cui addirittura la Famiglia Reale – erano soliti passare gran parte delle vacanze a Cascais, ridente città costiera non lontana da Lisbona. Si ritrovavano tutti presso lo Sporting Club, fondato nel 1879, e praticavano gli sport più disparati. Per Guilherme quella villeggiatura divenne l’occasione più ghiotta per mostrare quanto fosse bello lo sport di cui si era invaghito in Inghilterra. Così nell’ottobre 1888 organizzò una partita di calcio al Parada, l’ex campo di parata della Cittadella di Cascais coinvolgendo conti, visconti e altri membri di spicco dell’alta società di Lisbona. Il gioco piacque subito a tutti.

Pochi mesi più tardi, nel gennaio 1889, Pinto Basto pianificò una seconda partita, più competitiva, che mise di fronte il “Portogallo” a una rappresentativa composta da inglesi che vivevano in Portogallo. Il teatro di questa sfida fu il luogo dove adesso si trova lo stadio di Campo Pequeno e finì 2-1 per i locali. Per la cronaca Guilherme giocò in porta. Questo può essere considerato il primo match ufficiale, visto l’utilizzo delle porte con i pali e delle linee del campo e la durata di novanta minuti. Nel 1894 Pinto Basto fondò una squadra, il Foot-Ball Club Libonenses, che andò a giocarsi a Porto la prima Coppa portoghese, messa in palio dal re (e la vinse). Nel 1902 creò il Club Internacional de Foot-Ball, che riuniva sotto un’unica effigie giocatori del Libonenses e di altre compagini: questa squadra fu anche la prima a essere impegnata all’estero, sconfiggendo il Madrid FC.

L’attività sportiva di Pinto Basto non si limitò al calcio. Praticò una serie infinita di sport come ciclismo, pattinaggio, hockey, corse di cavalli, corse automobilistiche, caccia, vela, canottaggio e tennis. Anche in età avanzata. Morì nel 1957 alla veneranda età di 93 anni, dopo aver speso tutta la sua vita per la diffusione dello sport e dopo aver lasciato un’eredità inestimabile a tutti i portoghesi.

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

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