Il fascino perduto del numero uno

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Il numero uno, il campione del mondo in carica. Così dovrebbe essere, ma così negli ultimi anni non lo è mai stato. Anche Fabio Quartararo, fresco di titolo della MotoGP, ha deciso che l’anno prossimo continuerà a correre con il suo 20 snobbando il numero iridato.

Il regolamento prevede che ogni pilota possa scegliere liberamente il proprio identificativo, eccezion fatta per l’uno che viene riservato al vincitore del campionato precedente. Se questi (come abbiamo detto molto spesso è accaduto negli ultimi anni) preferisce scegliere un altro numero, l’uno non può comunque essere scelto da nessun altro pilota e rimane vacante per quella stagione.

Il primo pilota a rinunciare al numero uno è stato Barry Sheene optando per il suo 7, mentre il più noto è Valentino Rossi che, a cospetto dei suoi nove titoli mondiali, si è sempre contraddistinto con il suo celebre 46. Ci sono comunque numeri che non possono essere scelti: il numero 34 di Kevin Schwantz, il 58 di Marco Simoncelli, il 74 di Daijiro Kato e il 69 di Nicky Hayden sono stati ritirati dalla federazione.

Una volta motivo di assoluto vanto, la livrea numero uno in MotoGP non si vede dal 2012 su Casey Stoner. Da allora, per questioni soprattutto commerciali e di marketing, il pilota campione del Mondo ha sempre preferito tenersi il suo numero. Negli ultimi anni è impazzita la mania di dare come sigla ai piloti le iniziali del nome e del cognome con il loro numero, sulla falsa riga di CR7. Vi immaginate Valentino Rossi che diventerebbe VR1 solo negli anni in cui si laureerebbe campione per poi ripassare a VR46 quando invece fallirebbe il Mondiale? Utopia.

Dopo il successo di Stoner si sono susseguiti solo altri quattro campioni del Mondo: Jorge Lorenzo, Marc Marquez, Joan Mir e Fabio Quartararo. Il primo è rimasto fedele al 99, il secondo al 23 e il terzo al 36. Anche il francese ha già detto di non abbandonare il 20: il numero uno anche nel 2022 rimarrà vacante. Sarebbe però bello rivederlo. Il numero uno è unico per antonomasia: inimitabile, difficilmente conquistabile, incorruttibile ed inequivocabile. Il numero uno è il numero 1, punto.

Rodella Alessandro
Rodella Alessandro
Nato a Brescia nel marzo del 1992, ama lo sport in generale, soprattutto calcio, tennis e motori. Pratica i primi due a livello amatoriale senza grandi risultati. Appena può, ama seguire gli sport "dal vivo".

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