Joey Barton ha paragonato il momento dei “suoi” Bristol Rovers all’Olocausto

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In un modo o nell’altro, Joey Barton riesce sempre a far parlare, malissimo, di sé. Pochi calciatori hanno occupato le pagine dei giornali per ragioni quasi solo extracalcistiche come lui, ma anche da allenatore, oggi ai Bristol Rovers, l’ex centrocampista non riesce mai a dosare quello che fa o afferma. Già da tecnico del Fleetwood Town si rese protagonista di una presunta aggressione nei tunnel nei confronti dell’allenatore del Barnsley Daniel Stendel, finendo addirittura in tribunale. Stavolta, però, sono state le sue parole a ferire, perché totalmente fuori dal mondo.

Sabato pomeriggio, i Bristol Rovers hanno perso in casa contro il Newport County, rimandando così nuovamente l’appuntamento con la vittoria e lasciando i biancazzurri a un pericoloso 18esimo posto in classifica della Football League Two, con la zona retrocessione ora dietro di soltanto tre punti. Non l’ha presa di certo bene Barton, arrivato infuriato in conferenza stampa. Ma è qui che si è lasciato andare a un paragone talmente irrispettoso e vergognoso da lasciare senza parole giornalisti e telespettatori:

“L’ho detto ai ragazzi durante la settimana, la squadra è quasi come le sedie musicali (il gioco della sedia, ndr). Uno entra e fa bene, ma poi si fa squalificare. Un altro entra, ma poi si infortuna. Qualcuno entra per una partita, fa bene, ma poi è un Olocausto, un incubo, un disastro totale”.

Il paragone con una delle pagine più drammatiche della storia dell’umanità, a maggior ragione in un contesto simile, fa rabbrividire. E, infatti, le reazioni sono state subito piuttosto accese: “I commenti di Barton sono davvero offensivi. Paragonare una prestazione deludente di un giocatore o una squadra all’Olocausto mostra un’assenza totale di comprensione della reale barbarie, tortura e inferno che vennero inflitti a gruppi vulnerabili nella società. In quanto una delle società che rappresenta la città, è triste che né il club né Barton abbiano presentato delle scuse inequivocabili.”, ha commentato il Bristol Holocaust Memorial Day Steering Group.

Nonostante le tante critiche, però, per il momento Barton resta impunito: la Football Association non è intervenuta e i Bristol Rovers sono rimasti in silenzio stampa. E questa mancata reazione, che sarebbe dovuta essere immediata davanti a parole così spregevoli e senza dignità alcuna, fa ancora più male. Al calcio, ovviamente, ma anche a tutta l’umanità.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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