Hockey prato – Stagione da dieci e lode per l’HC Argentia del tecnico Luca Fabrizio

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Lo scudetto dell’hockey prato femminile ritrova la strada della Lombardia. Merito dell’HC Argentia, società di Gorgonzola laureatasi Campione d’Italia sabato scorso nello spareggio tricolore. Un progetto vincente nato nel 2010 dopo aver raccolto l’eredità dell’HC Martesana, primo e ultimo club lombardo in grado nella stagione 1997/98 di conquistare il titolo. Di quella società l’Argentia ha conservato il campo da gioco, l’impianto di Cernusco sul Naviglio, e la voglia di formare giovani atlete di Cernusco e di Gorgonzola mantenendo la buona tradizione hockeystica della zona. A distanza di dieci anni l’Argentia ha raggiunto l’apice della propria storia sportiva e uno dei principali artefici di questo traguardo è stato senza dubbio Luca Fabrizio, il presidente e soprattutto il tecnico che ha guidato le ragazze verso la vittoria.

Credit Photo: HC Argentia
Credit Photo: HC Argentia

Mister Fabrizio lo spareggio di sabato è stato lo specchio della stagione. Argentia avanti, ma nel finale il ritorno delle avversarie del Valverde ha riaperto il discorso obbligandovi a un’appendice. Gli shoot out alla fine vi hanno dato ragione, permettendovi di raggiungere un traguardo storico 

Un titolo importantissimo per il movimento dell’hockey prato in Lombardia. Uno scudetto che ha origini abbastanza lontane; nel 2016 siamo saliti in A con una squadra molto giovane, che è retrocessa l’anno dopo. Siamo stati promossi di nuovo nella massima serie, ma a quel punto la nostra programmazione prevedeva nel primo anno la salvezza per poi iniziare a porre le basi con lo scopo di costruire una squadra in grado di puntare al titolo negli anni successivi. Già la scorsa stagione ci siamo presentati con una buona rosa, ma il Covid ha bloccato il campionato: siamo arrivati secondi con il calcolo determinato dall’algoritmo della Federazione. Quest’anno in campionato con il Valverde abbiamo subito due sconfitte. La prima all’inizio per 3-2, subendo due gol su corner corto e solo una rete su azione; peraltro nell’ultimo quarto della partita le ragazze hanno sfiorato in un paio di occasioni il pareggio. La trasferta di Catania invece è stata condizionata da un calendario duro, quattro partite in soli otto gironi. I tempi di riposo erano diversi rispetto alle nostre avversarie e le ragazze sono scese in campo stanche, mentre sabato scorso al contrario sapevamo che ce la saremmo giocata ad armi pari.

Credit Photo: HC Argentia
Credit Photo: HC Argentia

Nello spareggio vi siete trovate in vantaggio, ma nel finale di gara è arrivato il gol del pareggio su rigore. Per la vostra squadra poteva essere un colpo pesante a livello psicologico invece avete saputo reagire bene

Devo essere sincero, quel gol ci ha caricato ancora di più. Abbiamo retto bene tutta la partita e in attacco eravamo pericolosi. Un dato incontrovertibile della stagione è quello sui gol segnati. Le prime tre in classifica marcatori sono dell’Argentia e anche la quinta è una nostra giocatrice. Sapevamo che la partita era nelle nostre mani, le ragazze hanno reagito bene dopo il rigore subito, sono rimaste calmissime e non ho visto preoccupazione; erano tutte tranquille e ciò mi ha dato fiducia. Il nostro portiere Raddrizzani negli shoot out è stato eccezionale come nell’arco di tutta la stagione. Per uno scherzo del destino, l’ultimo tiro del Valverde è spettato a Guadalupe Andini, che lo scorso anno giocava con noi; situazioni che accadono nel mondo dello sport. È stata un’annata difficile, ma credo che abbia vinto la squadra migliore. Il Valverde ha perso dei punti durante l’anno, ha saputo ritrovarsi e sono state bravissime a portarci a questo spareggio. Tra l’altro hanno anche loro in rosa delle fuoriclasse a livello internazionale.

L’Argentia si è dimostrata una società molto attiva a livello giovanile. Quante di queste giocatrici riescono ad approdare in prima squadra?

Quest’anno noi abbiamo scommesso su tre giovanissime: Lara Manzoni, Federica Rovati e Benedetta Gibin. Hanno fatto parte della rosa, la Manzoni addirittura come titolare grazie a delle prestazioni incredibili e finendo sotto l’occhio delle nazionali. Il tutto è frutto del fatto che hanno potuto allenarsi insieme a campionesse di valore internazionale.

Credit Photo: HC Argentia
Credit Photo: HC Argentia

Una rosa dell’Argentia che vanta delle eccellenze

Giocatrici di valore e fama internazionale. Pilar De Biase giocava nel River Plate ed è l’attuale centravanti della nazionale; ha vinto anche il titolo in Argentina insieme alla Raddrizzani. Agueda Moroni è anch’essa nel giro della Nazionale e ha ottenuto successi in Usa, in Nuova Zelanda e in Australia. Sofia Ponso e Paola Riachi sono state fondamentali per la nostra vittoria, come lo è stata la fortissima Florencia Norbis, nata in Uruguay e naturalizzata. Non dimentichiamoci di Julieta Grenon che faceva parte delle Leonas della seleziona argentina; una scommessa su cui abbiamo puntato, poiché non era molto conosciuta. Una scoperta incredibile, fisicità, forza esplosiva e una velocità impressionante. Spero che possa tornare utile anche all’Italia visto che a breve diventerà italiana.

Terminato il campionato, si passa subito alla Nazionale. L’Italia è in ritiro per preparare l’appuntamento Europeo. Che cosa si aspetta dalle azzurre? – LA LISTA DELLE CALCIATRICI CONVOCATE IN NAZIONALE

Sarà durissima perché abbiamo avuto pochissime opportunità di fare raduni per preparare la squadra. Partiamo con un grosso handicap rispetto agli altri. Ci sono state diverse difficoltà e nell’ultimo raduno alcune atlete si sono ammalate di Covid. Troveremo delle formazioni fortissime come l’Inghilterra, l’Olanda e la Germania, tra le prime al mondo. Per noi rappresenterà una sfida durissima, ma abbiamo una squadra competitiva. Lo staff della Nazionale è di primissimo livello, il coach Roberto Carta è una delle figure tecniche più importanti a livello internazionale; dipenderà da tanti fattori, dall’organizzazione e dal carattere che le ragazze metteranno in campo. Non ci aspettiamo certamente un risultato eclatante, sarebbe ottimo entrare tra le migliori cinque, rappresenterebbe un risultato storico.

 

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

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